Export Armi Italia: Spesa Militare, Egitto e Diritti Umani
Classificato in Storia
Scritto il in italiano con una dimensione di 6,36 KB
Spesa Militare e Export Armi in Italia
Si spendono tantissimi soldi in Italia anche se non ci sono guerre.
Servivano armi quando eravamo in quarantena e si producevano tante armi.
La lettera dei ministri italiani era indirizzata a Guido Crosetto, italiano, ex sottosegretario alla difesa con il governo Berlusconi, ex coordinatore di Fratelli d’Italia ma anche presidente della federazione dei produttori di armi.
Spese Future (Fino al 2025)
- Nuovi aerei per 11 miliardi di euro.
- Navi e sottomarini: 4 miliardi e 100 milioni di euro.
- Elicotteri: 2 miliardi di euro.
- Blindati: 1 miliardo e 500 milioni di euro.
Aumento del Bilancio Annuale
Il bilancio annuale della difesa passa da 22 miliardi e 900 milioni di euro a 24 miliardi e 580 milioni di euro.
Metà dei soldi per comprare i nuovi armamenti provengono dai fondi del Ministero dello Sviluppo Economico.
Sono stati comprati 90 esemplari di F35.
Il Caso Egitto e i Diritti Umani
Al Cairo è stato trovato il corpo di un ricercatore italiano (Giulio Regeni) pieno di segni di tortura. Morte: 2016. Sono state condotte molte indagini.
L’Egitto è il primo Paese a ricevere armi dall’Italia.
SACE: la controllata di Cassa Depositi e Prestiti.
Al-Sisi: presidente dell’Egitto.
L’Egitto ha uno degli eserciti più grandi della regione. Nonostante problemi di sicurezza e un'economia in crisi con inflazione elevatissima, la modernizzazione e l'aumento delle capacità militari sono visti come un modo per mantenere influenza sulla regione.
Testimonianze e Casi di Violazione dei Diritti Umani
Ibrahim Metwally
Ibrahim Metwally: avvocato di 52 anni scomparso in Egitto. Era stato intervistato nel 2016 al Cairo.
Suo figlio studiava ingegneria, aveva 24 anni. L’8 luglio 2013 è stato arrestato da alcuni agenti della polizia e dell’esercito. Da quel momento ha perso le sue tracce. Ha presentato migliaia di denunce.
In Egitto ci sono tra 60 e 100 mila prigionieri politici. In tre mesi sono state condannate a morte 50 persone. Da quando è al potere, il presidente ha fatto costruire 13 carceri.
(Chi parla di diritti finisce in carcere)
Patrick Zaki
Come è successo a lui (Patrick Zaki), che era uno studente dell’Università di Bologna, 28 anni, in carcere dal 7 febbraio 2020.
È scomparso in Egitto ed è stato picchiato, ha subito scosse elettriche.
Nel 2019 Patrick vince una borsa di studio europea per un master in studi di genere all’Università di Bologna.
Alla fine del 2020, appena finita la sessione d'esami, Patrick decide di tornare in Egitto per qualche giorno a trovare la sua famiglia.
L’8 febbraio è riapparso in una stazione di polizia.
Secondo la legge egiziana, la detenzione preventiva può protrarsi fino a due anni.
Asma
Asma, 17 anni, è stata uccisa in Piazza Rabaa durante la repressione della protesta dei Fratelli Musulmani contro il colpo di stato militare del generale Al-Sisi il 14 agosto 2013.
Hanno ammazzato tutta la famiglia.
- Il padre è finito nel carcere più duro dell’Egitto.
- Un altro suo figlio è stato arrestato e torturato a 17 anni.
- Da 4 anni la madre non li vede.
Omar
A soli 26 anni, Omar ha deciso di sfidare il presidente dell’Egitto e i vertici degli apparati di sicurezza egiziani con un processo internazionale.
È stato arrestato il 24 marzo 2014, aveva 19 anni.
Ha scontato 3 anni di carcere.
Era membro del partito dei Fratelli Musulmani e leader degli studenti universitari.
- Tre anni di prigione
- Sette carceri
- Quattro stazioni di polizia
È stato torturato per 46 giorni di fila.
Lo hanno bendato, poi legato le mani dietro la schiena, l’hanno colpito con qualsiasi cosa. Gli gridavano: “Perché protestavi?”.
L’hanno stuprato e poi gli hanno messo la testa sotto una bacinella d’acqua per due o tre minuti e sentiva che stava morendo. Ha bruciature di sigarette ovunque.
Lo fa per la gente uccisa.
Contesto Europeo, Regole e Violazioni
Risoluzione del Parlamento Europeo
A settembre del 2020, il Parlamento Europeo aveva approvato una risoluzione sull’esportazione di armi in cui si chiedeva agli Stati membri di sospendere le forniture militari agli Emirati Arabi Uniti, alla Turchia e all’Egitto, Paesi che violano le convenzioni internazionali.
L’Unione Europea è il secondo più grande fornitore di armi al mondo dopo gli Stati Uniti. Solo i primi cinque Paesi (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia) coprono insieme il 23% dell’export mondiale di armamenti.
Regole per l'Export di Armi
Le armi non possono:
- Finire in zone di guerra dove possono portare maggiore instabilità.
- Essere vendute a governi che violano il diritto umanitario internazionale o i diritti umani.
- Essere vendute a chi le utilizza contro l’opposizione interna.
Progetti Investigativi e Violazioni sul Campo
È un progetto investigativo realizzato da una squadra europea di giornalisti, ingegneri, ex militari e attivisti dei diritti umani che, usando dati pubblici e fonti aperte, ricostruisce come vengono utilizzate le armi prodotte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.
Fucili d'assalto prodotti dall’italiana Benelli sono stati utilizzati nel 2015 contro le popolazioni civili che protestavano in Bahrein.
È importante avere video da varie angolazioni per vedere se sono accadute in quei giorni; in base alla meridiana si può capire l’orario.
Lighthouse ha provato l’utilizzo di sistemi d’arma nati in Italia nel teatro della guerra in Siria contro i Curdi.
La Turchia ha utilizzato questi sistemi d’arma per colpire le popolazioni civili Curde durante i bombardamenti del 2018 e il 14 ottobre 2019.
Il 14 ottobre 2019, il ministro Luigi Di Maio è in Lussemburgo per il Consiglio degli Affari Esteri e annuncia il blocco a causa dei bombardamenti in Siria.
Da anni, cambiando nomi e bandiere.