Il Factoring e il Sostegno Pubblico alle Imprese
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Il Factoring
Il Factoring è un rapporto contrattuale con cui un’impresa (creditore cedente) trasferisce, mediante cessione di credito, la globalità o una parte dei suoi crediti commerciali a un factor (cessionario) ottenendo una controprestazione in denaro e servizi.
Crediti Cedibili
Devono derivare dall'attività specifica esercitata dall'impresa cedente. Il debitore deve essere approvato dal factor, che stabilisce l'importo massimo di fido per ciascun debitore.
Factor
Il cessionario dei crediti può essere:
- Un ente creditizio organizzato come banca universale;
- Una società di factoring, ossia una società specializzata, spesso appartenente a un gruppo bancario.
È un intermediario finanziario.
Servizi
Il factor fornisce alle imprese cedenti:
- Un servizio gestionale amministrando per conto dell'impresa i crediti ceduti (contabilizzazione fatture, emissione documenti d'incasso, invio solleciti, riscossione crediti, azioni legali contro i debitori ecc.);
- Un servizio finanziario, se anticipa all'impresa cedente una parte del credito. Solo in questo caso il factoring è un'operazione di smobilizzo crediti;
- Un servizio di garanzia, nel caso in cui il factor si assuma il rischio di insolvenza del debitore ceduto (clausola pro soluto). A tale riguardo si distinguono:
- Factoring pro solvendo: i crediti sono ceduti con diritto di rivalsa, quindi se il factor ha versato un anticipo all'impresa cedente e il debitore non onora la fattura, il factor ha diritto al rimborso dell'anticipo;
- Factoring pro soluto: i crediti sono ceduti senza diritto di rivalsa, quindi il factor garantisce all'impresa cedente il buon fine del credito. Tale forma di factoring è diffusa soprattutto all'estero.
Costo
- Commissione di factoring: dallo 0,50% al 3% del valore nominale dei crediti ceduti.
- Spese di Handling: generalmente proporzionali al numero di fatture cedute.
- Interessi: calcolati sugli anticipi eventualmente concessi dal factor.
Commissioni e spese sono soggette a fatturazione, ma esenti da IVA. Gli oneri di factoring si iscrivono in bilancio nella voce del Conto economico B7) Costi per servizi e gli interessi passivi di factoring nella voce C17) Interessi e altri oneri finanziari.
Rapporto di C/C
Tutte le operazioni tra factor e impresa cedente transitano da un apposito conto corrente tenuto dal factor. Tale c/c viene liquidato periodicamente ed è fruttifero in quanto sui saldi a debito dell'impresa maturano interessi passivi a un tasso competitivo rispetto alle altre forme di smobilizzo.
Nel Conto economico compaiono quindi:
- Fra i Costi della produzione, la quota di ammortamento del costo storico del bene;
- Nel Valore della produzione, alla voce A 5) Altri ricavi e proventi, la quota di competenza del contributo in c/impianti.
Il Sostegno Pubblico alle Imprese
Il sostegno pubblico è un'alterazione delle condizioni di parità delle imprese. Queste devono operare in regime di libera concorrenza, quindi il sostegno pubblico può essere effettuato solo nei limiti previsti dall'Unione europea per favorire, per esempio, gli investimenti nella ricerca, nell'innovazione, nella digitalizzazione e nella protezione dell'ambiente, le piccole e medie imprese o le imprese operanti in zone colpite da situazioni di sottosviluppo o da calamità naturali e l'imprenditoria giovanile e femminile.
L'intervento della Regione o dello Stato (con fondi che possono provenire anche dalla UE) può essere effettuato:
- Con la leva finanziaria (con la concessione di contributi a fondo perduto, che non devono essere restituiti all'ente pubblico concedente, o con la concessione di finanziamenti a tasso agevolato);
- Con la leva fiscale (con la concessione di esenzioni fiscali, detrazioni, riduzioni di aliquote e crediti d'imposta).
In molti casi la domanda di ammissione al sostegno pubblico deve essere accompagnata da uno studio di fattibilità (business plan) che consenta all'ente finanziatore di valutare l'iniziativa economica per la quale si richiede l'intervento.
Gli Incentivi di Natura Finanziaria
Gli incentivi di natura finanziaria si distinguono in contributi in c/esercizio e contributi in c/impianti.
I Contributi in C/Esercizio
I contributi in c/esercizio sono somme erogate dallo Stato o da altri enti pubblici al fine di favorire l'equilibrio economico delle imprese al cui sostegno sono destinati per legge. Soldi che vanno a ridurre alcuni costi che ha l’azienda o vanno ad aumentare i ricavi dell’azienda.
I contributi in c/esercizio costituiscono componenti positivi del reddito d'esercizio. Quando, come spesso accade, integrano ricavi o riducono costi della gestione caratteristica o della gestione accessoria affluiscono nel Conto economico, come componenti del Valore della produzione, alla voce A 5) Altri ricavi e proventi, con separata indicazione.
I Contributi in C/Impianti
I contributi pubblici commisurati al costo delle immobilizzazioni immateriali e materiali sono somme erogate alle imprese dallo Stato o da altri enti pubblici a sostegno dell'acquisizione, dell'ampliamento, della riattivazione di immobilizzazioni materiali e della realizzazione di iniziative e progetti relativi a immobilizzazioni immateriali. Lo stato da contributi per acquistare o ampliare l’attività attraverso delle immobilizzazioni immateriali o materiali. Se riferiti a immobilizzazioni materiali sono detti contributi in c/impianti. Per semplicità, utilizzeremo tale terminologia anche con riferimento alle immobilizzazioni immateriali
Sia i principi contabili sia la normativa tributaria considerano i contributi in c/impianti come ricavi pluriennali. Essi sono rilevati in P.D. nel conto economico Contributi in c/impianti nel momento in cui sono acquisiti in via definitiva. Tali contributi devono partecipare alla formazione del risultato economico dei vari esercizi parallelamente all'utilizzo dell'immobilizzazione a cui si riferiscono. A tal fine l'impresa che ha beneficiato di un contributo pubblico ha a disposizione due metodi alternativi di contabilizzazione.
Un primo metodo (metodo indiretto) consiste nel rilevare in sede di scritture di assestamento:
- La quota di ammortamento calcolata, come di consueto, sul costo storico;
- La quota di contributo di competenza dell'esercizio, calcolando un risconto passivo.