Filippo II e le Guerre di Religione in Francia: Un Secolo di Trasformazioni Europee

Classificato in Storia

Scritto il in italiano con una dimensione di 7,05 KB

Il Regno di Filippo II di Spagna (1556-1609)

Nel 1556, Filippo II d'Asburgo divenne re di Spagna e si trovò a regnare su un territorio molto esteso. Per governare su un dominio così ampio, Filippo II scelse il rafforzamento del potere monarchico, perseguito attraverso un rigido centralismo che relegò le Cortes. Nell'azione di governo si avvalse dei Consigli, organi consultivi composti da un numero limitato di persone scelte tra l'alta nobiltà. La corte politico-amministrativa fu stabilita a Madrid, che divenne capitale nel 1561.

Politica Religiosa e Repressione

Filippo II era convinto che il potere del sovrano derivasse direttamente da Dio e, cattolico com’era, continuò a perseguire l’idea universalistica della monarchia, governando la Spagna secondo i principi della Controriforma. Inoltre, usufruendo dei tribunali dell’Inquisizione spagnola, scatenò una sistematica repressione contro le minoranze protestanti, musulmane (chiamate moriscos) ed ebraiche (chiamate conversos) presenti in Spagna. Temendo un'alleanza tra i musulmani e gli stati africani, Filippo II attuò nei confronti dei moriscos azioni persecutorie e repressive, fino a giungere alla loro espulsione dalla Spagna nel 1609.

Rapporti con l'Aristocrazia

Dopo queste vicende, l’aristocrazia ottenne grande potere, a tal punto da possedere eserciti privati e castelli. Filippo II, sentendosi minacciato, sequestrò tutto e ridusse i diritti e i privilegi della nobiltà.

Il Mediterraneo e l'Annessione del Portogallo

Nel Cinquecento, il Mediterraneo conservava un ruolo centrale per gli Stati europei. Al centro c’era ancora Venezia, alla quale nel 1570 fu strappata Cipro dai Turchi. Così Venezia si alleò con la Spagna. Nonostante la vittoria durante la battaglia di Lepanto, Venezia perse comunque Cipro, cedendo l’isola ai Turchi.

Nel 1581, dopo la morte del re del Portogallo Sebastiano, Filippo II occupò Lisbona e fu incoronato re del Portogallo.

Conflitti nei Paesi Bassi e con l'Inghilterra

La politica di unità incontrò forti resistenze nei Paesi Bassi, una delle regioni più ricche d’Europa. Qui una parte del paese si convertì al calvinismo e per questo Filippo II tentò di imporre il cattolicesimo. Da questa azione si scatenò una protesta. Dopo vari conflitti e guerre, il riconoscimento ufficiale da parte spagnola dell'indipendenza delle Province Unite (ovvero sette province protestanti del Nord) sarebbe giunto solo a metà del XVII secolo.

Queste vicende divennero di dimensioni internazionali quando l’Inghilterra intervenne a sostegno dei protestanti. A rendere tesi i rapporti con la Spagna contribuiva anche la competizione per il controllo delle rotte commerciali nell'Atlantico: la Corona inglese sosteneva apertamente i corsari che attaccavano i convogli spagnoli. Filippo II, allora, decise di attaccare l’Inghilterra. La flotta spagnola, però, fu un enorme fallimento poiché venne pesantemente sconfitta dalle navi piccole e manovrabili degli inglesi. Questo portò la Spagna alla perdita del controllo marittimo.

Crisi Economica e Bancarotta

Sullo sfondo degli insuccessi della politica estera di Filippo II, la crisi economica e finanziaria colpì anche il settore agricolo e pastorale, e le risorse economiche progressivamente si assottigliarono. Inoltre, si stava riducendo anche l’arrivo dell’argento dall’America, poiché i mari erano insicuri. Man mano i problemi finanziari divennero sempre più critici fino a portare il regno di Filippo II in bancarotta.

La Francia tra Conflitti Religiosi e Rafforzamento Monarchico

La Francia dovette invece affrontare un lungo periodo di sanguinosi conflitti a causa delle tensioni religiose. In Francia si diffuse in particolare il calvinismo. I predicatori in Francia venivano chiamati anche ugonotti e numericamente erano più di 500 mila. Gli ugonotti si diedero un'organizzazione militare che si basava sugli eserciti privati reclutati dalle grandi famiglie. Questo incremento di potere da parte dei calvinisti fu possibile grazie alla crisi dinastica che ci fu in Francia. Infatti, il re Enrico II fu ferito a morte durante le nozze tra Filippo II e la figlia di Elisabetta. La corona passò poi al fratello Carlo IX, di appena 10 anni, quindi fu messo sotto la guardia della madre Caterina de' Medici.

Le Guerre di Religione e la Notte di San Bartolomeo

Quest’ultima, per non avere problemi, si accordò con gli ugonotti per la loro libertà di culto. Questo scatenò però delle reazioni da parte dei cattolici che, sotto il comando dei Guisa, massacrarono un gruppo di ugonotti, scatenando una guerra civile.

Caterina continuò a offrire la via della pacificazione, ma l’ammiraglio Coligny, influenzando Carlo IX, progettava un intervento armato contro la Spagna. Per questo, la madre di Carlo IX ordinò l’uccisione di Coligny. Questa vicenda portò al tragico massacro degli ugonotti nel 1572, noto come la Notte di San Bartolomeo.

L'Editto di Nantes e la Ricostruzione

Dopo la morte di Carlo IX, gli succedette il fratello Enrico III. Lui nel 1598 firmò l’Editto di Nantes con cui intendeva porre fine ai conflitti religiosi. Il documento garantiva libertà di coscienza agli ugonotti in tutto il territorio francese e accordava loro pieni diritti civili.

Il regno di Enrico IV fu interrotto dal suo assassinio nel 1610. L’erede al trono era Luigi XIII, che però era ancora un bambino, quindi la reggenza venne affidata a Maria de' Medici.

L'Era di Richelieu e Mazzarino

La Francia così si trovò nuovamente esposta a varie pressioni, come quelle della nobiltà o degli ugonotti. La crisi si risolse con la nomina a primo ministro del Cardinale Richelieu, che fu l'artefice della politica francese dal 1624 al 1642. L'azione di Richelieu si orientò verso una linea di rafforzamento dell'autorità della Corona e della struttura statale. In politica estera intese riportare la Francia ai vertici dello scenario europeo, contrastando l'egemonia degli Asburgo di Spagna e d'Austria. La politica di Richelieu fu proseguita dal ministro Giulio Mazzarino, che dovette però scontrarsi con l'opposizione del Parlamento di Parigi e dell'aristocrazia.

Voci correlate: