Filosofia Cartesiana: Metodo, Dubbio e Cogito Ergo Sum

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Introduzione al Pensiero Cartesiano

Questo è un estratto dalla (II o IV parte) del "Discorso sul Metodo" di Cartesio. In particolare, il tema del testo è il metodo, il dubbio metodologico o la prima verità. Cartesio è un filosofo fondamentale nel pensiero occidentale, avendo inaugurato il razionalismo nel XVII secolo, una scuola filosofica che si pone in contrasto con l'empirismo.

Cartesio è ben consapevole della Scolastica, della subordinazione della fede alla ragione e dei limiti della ragione stessa. Con il razionalismo, la ragione diventa autonoma e giunge alla verità. È necessario solo un metodo adeguato, che dovrebbe essere esteso a tutte le aree del sapere. L'obiettivo della filosofia cartesiana è cercare una ragione puramente razionale per guidare la ricerca della verità. Il metodo deve seguire dei passi al fine di giungere alla verità più facilmente. Con il metodo si giungerà dunque a verità indubitabili e si respingerà tutto ciò che è dubitabile.

Il Metodo Cartesiano

Il metodo consiste in 4 fasi:

  1. Evidenza: accettare come vero ciò che è chiaro e distinto (per intuizione).
  2. Analisi: scomporre il complesso per raggiungere gli elementi semplici.
  3. Sintesi: ricostruzione deduttiva della complessità a partire dalla semplicità.
  4. Revisione: rivedere tutti i passaggi per essere sicuri di non tralasciare nulla.

Descartes applicò il metodo alla filosofia. Egli voleva ricostruire l'edificio del sapere da zero, raggiungendo un'unica verità innegabile e respingendo tutte le credenze e idee che non sono giustificate.

Il Dubbio Metodologico

Cartesio mette in discussione la matematica, il mondo e i sensi. In questa fase, siamo nell'analisi:

  • Della matematica: con l'argomento del "genio maligno" (o "demone ingannatore"), potrebbe esistere un genio maligno che ci induce in errore.
  • Del mondo: con l'argomento del "sogno/veglia", i sogni sono così reali e con estrema chiarezza che questo mondo potrebbe essere un sogno.
  • Dei sensi: con l'argomento della "fallacia dei sensi", i nostri sensi a volte ci ingannano, ma non è detto che ci ingannino sempre.

Cartesio, avendo respinto ogni possibile dubbio, ha trovato la prima verità.

La Prima Verità: Il Cogito

Ci si rende conto di stare pensando, e da ciò deriva la prima verità: "Penso, dunque sono" (in latino, "Cogito ergo sum"). La prima verità per Descartes è il , una verità così chiara e distinta che nemmeno lo scettico più radicale potrebbe metterla in discussione. Cartesio non è uno scettico, e questo è un assioma. Questo passaggio è la sintesi su cui si fonderà l'edificio della conoscenza: "Penso, dunque sono". L'autore stabilisce un livello di certezza, accettando come vero ciò che è chiaro e distinto.

Le Idee e l'Esistenza di Dio

Dalla prima verità, deve dimostrare se esiste l'idea di extra-mentale. Così si propone di discutere le idee:

  1. Avventizie: sembrano provenire dalla nostra esperienza esterna (es. colori, uomo, albero...). Non utilizzate in questa fase, poiché l'esistenza del mondo esterno non è ancora dimostrata.
  2. Fattizie: quelle che la mente costruisce a partire da altre idee (es. cavallo alato). Non sono valide perché sono costrutti puramente mentali e non extra-mentali.
  3. Innate: quelle che il pensiero possiede in sé, idee primitive da cui partire per costruire l'edificio della conoscenza (es. idea di pensiero, idea di esistenza).

Cartesio afferma l'esistenza di Dio a partire dalla prima verità. Dimostra inoltre l'esistenza di Dio attraverso due argomenti: l'argomento ontologico di Sant'Anselmo e l'argomento della causalità.

Argomento Ontologico

Per quanto riguarda l'argomento ontologico: un essere perfetto deve esistere, quindi Dio, essendo un essere perfetto, deve esistere. Il testo si collega all'esempio del triangolo nel Discorso sul Metodo: se un triangolo ha tre lati, questa è una sua caratteristica essenziale; se non li avesse, non sarebbe un triangolo. Allo stesso modo, Dio deve essere perfetto e, in quanto tale, deve esistere, altrimenti non sarebbe Dio.

Argomento della Causalità

Poi c'è l'argomento della causalità: Dio è infinitamente buono, onnisciente, infinitamente perfetto. Noi, essendo imperfetti, non possiamo aver generato da soli l'idea di perfezione. Quindi, per Cartesio, è chiaro che Dio, avendoci creati, ha generato in noi l'idea di perfezione.

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