Filosofia Medievale: Imperfezione Umana e Primato della Comunità

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Capitolo III, Sezioni 11 e 12

11. Certezza Fondamentale: Imperfezione Individuale e Perfezione della Comunità

Questa è una delle posizioni che caratterizzano la coscienza medievale. Si tratta di una posizione coerente, poiché è legata a profonde convinzioni antropologiche.

Dimostreremo questa tesi attraverso l'analisi di tre testi, provenienti da momenti storici diversi ma in assoluta armonia concettuale:

  • Di Sant'Agostino, in una congiuntura interessante tra l'epoca tardo-antica e il primo Medioevo.
  • Di Ugo di San Vittore, filosofo e teologo parigino.
  • Di San Tommaso d'Aquino, che, ponderando e sistematizzando il pensiero alla fine del XIII secolo, offre una sintesi conclusiva.

Il Pensiero di Ugo di San Vittore

Ugo di San Vittore presenta la Hierarchia di universitas, con una terminologia che richiama l'organizzazione che prontamente riduce la pluralità all'unità. Sebbene la grazia operi sugli individui, è nell'universitas che il suo influsso si diffonde essenzialmente. L'individuo deve essere ricondotto e integrato all'interno dell'unità ordinata e ordinante, nella quale può realizzare sé stesso; a lui spetta una responsabilità individuale come mero esercizio, non come diritto.

Confronto tra i Tre Pensatori

Il testo di Agostino, con la sua ovvia caratterizzazione platonica, delinea un universo che non conosce confini verso l'alto, stabilendo piuttosto un continuum tra la realtà cosmica e il mondo dell'essenza divina. Il testo del Maestro Ugo di San Vittore, anch'esso impregnato di una continuità neoplatonica con il Divino, è di natura interamente teologica. Il testo di Tommaso, pur giungendo alla stessa conclusione, rivela la coscienza di un mondo colto nella sua autonomia sostanziale. Sebbene questo sia sempre un mondo 'creato', un mondo che inevitabilmente fa riferimento alla luce di un Dio creatore, la sua relazione con la dimensione metafisica è catturata in modo discontinuo:

Tommaso d'Aquino insiste sull'autonomia e sul primato del cosmo, un primato imposto dalla forza della perfezione dell'insieme rispetto all'imperfezione di ogni singolo individuo. Nel suo discorso, la natura viene liberata da quel baldacchino mistico e simbolico che aveva acquisito. La pienezza dei propri valori, anche di carattere profano, è certamente molto diversa da quella agostiniana, ma tutti i pensatori sono uniti da un filo di coscienza unitaria dell'antropologia medievale. Questa è coperta dalla convinzione crescente, sempre più decisa e consapevole, che l'individuo è una creatura imperfetta, impensabile al di fuori dell'ordine naturale e sociale.

Il Ruolo Centrale della Comunità

La comunità, in tutte le sue manifestazioni e gradazioni, è la vera protagonista di questa ideologia teologico-politica e giuridica. Essa rappresenta il meccanismo propulsore autentico e unico, in quanto è l'unico vero depositario di poteri e funzioni.

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