Filosofia del XIX Secolo: Dall'Idealismo Hegeliano alle Nuove Correnti Critiche

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Ambito della Filosofia Contemporanea: L'Ottocento

La filosofia contemporanea si estende dall'inizio del XIX secolo fino ai giorni nostri. La caratteristica più evidente di questo periodo è la mancanza di unità per quanto riguarda i problemi e gli approcci. Non si può parlare, dunque, di una visione unitaria in questa fase della filosofia, in quanto la varietà e la disparità di interessi e movimenti filosofici, motivata dai rapidi e profondi cambiamenti, sarà l'unica nota comune.

In questa rassegna ci concentreremo sul XIX secolo, che, se dal punto di vista storico è il secolo delle rivoluzioni, dal punto di vista filosofico è il secolo dell'Idealismo e della sua critica.

Il XIX Secolo: Idealismo e le sue Critiche

Questo periodo della filosofia può essere quindi diviso in due fasi principali:

1. Prima metà del XIX secolo: Dominata dall'Idealismo di Hegel

L'Idealismo è quel sistema filosofico che sostiene che l'essere delle cose è stabilito nella coscienza, per cui non conosciamo l'oggetto direttamente, ma attraverso il filtro della coscienza. In questo senso, correnti moderne come il Razionalismo, l'Empirismo e l'Idealismo trascendentale appartenevano a questa linea di pensiero. Ma l'Idealismo tedesco di Hegel ne è il rappresentante più radicale, avendo gradualmente inglobato in questa posizione filosofica tutto ciò che rimaneva al di fuori della coscienza. Così, Hegel concepisce la realtà come Soggetto, Spirito o Idea, una tesi che implica che:

  • L'essenza dell'uomo è la sua ragione (o auto-coscienza).
  • La realtà, intesa come Ragione o Spirito, si dispiega nella storia. La realtà è un essere vivente che vive le sue contraddizioni interne (dialettica).
  • Ogni momento della storia, quindi, è giustificato come un passo necessario per raggiungere l'obiettivo finale, ovvero la fine della storia.
  • Nella filosofia hegeliana, primari sono lo Spirito e il Pensiero; secondari, la Materia e la Natura.

2. Seconda metà del XIX secolo: Profonda critica dell'Idealismo hegeliano

In questa fase emerge la sfiducia verso la filosofia puramente speculativa e, in generale, si richiede pragmatismo, poiché l'uomo ha preso coscienza della propria capacità di trasformare la realtà, la cultura e la società. Si sviluppa così una filosofia orientata all'azione, con l'obiettivo di trasformare la realtà.

Inoltre, si generalizza lo spirito positivista (solo i 'fatti' contano) e si ispira alla filosofia della scienza. Esempi di queste tendenze includono:

  • Il Positivismo

    Recupera il valore delle scienze naturali, messo in discussione da Hegel, e fa appello alle realizzazioni scientifiche come garanzia di conoscenza. I positivisti considerano la scienza empirica l'unico modello valido di conoscenza, estendendo i loro metodi alle scienze umane (sociologia) e trascurando la filosofia, che a loro avviso offre una conoscenza poco rigorosa.

  • Il Materialismo

    In contrapposizione all'affermazione hegeliana che tutto è Spirito, i materialisti scommettono sulle cose come essenza della realtà. Marx ed Engels sono i principali rappresentanti di questa tendenza, che interpreta tutti i fenomeni, inclusa la storia, come qualcosa di materiale.

  • Il Vitalismo

    Comprende una serie di correnti che cercano di superare gli abusi del Positivismo, sostenendo che esso aveva negato la vita, i valori spirituali (in particolare la libertà) e la natura spontanea e creativa. La vita diventa la categoria di base per comprendere la realtà ed è vista come dinamica, mutevole e individuale. Friedrich Nietzsche occupa una posizione privilegiata all'interno di questo flusso, le cui radici affondano anche nel XX secolo, con rappresentanti di spicco come lo spagnolo Ortega y Gasset, tra gli altri.

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