Fondamenti di Antropologia Culturale: Società, Natura ed Etnocentrismo

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1 - La Seconda Nascita Umana: Dal Biologico al Culturale

Un esempio del passaggio dell'uomo dalla natura alla società può essere osservato nella diversità dei riti che le comunità umane adottano in relazione a un neonato in culture diverse.

Tale diversità dovrebbe essere vista come la prova che il semplice fatto biologico della nascita non è sufficiente per l'integrazione nella società, e che richiede una sorta di seconda nascita (questa volta culturale) per garantire l'appartenenza.

Lo stesso si potrebbe dire riguardo al fatto che le strutture culturali di parentela si sovrappongono alle relazioni biologiche di consanguineità e di affinità, le quali non possono essere semplicemente derivate in conformità con le loro caratteristiche di eredità genetica o affinità riproduttiva: la nozione socio-culturale di padre o di madre è assolutamente irriducibile alla semplice nozione di genitore biologico o genetico.

2 - Differenze tra Legislazioni Socio-Culturali e Leggi Naturali

L'insieme delle leggi socio-culturali è compatto, omogeneo e coerente, come sottolinea Lévi-Strauss; non può che essere un insieme sistematico, e ciascuno dei suoi elementi è definito dalla sua relazione con gli altri.

Tuttavia, il lavoro tecnico di adattamento alla natura è inevitabilmente progressivo, parziale e contingente, ed è influenzato da circostanze impreviste che possono richiedere un'intera riorganizzazione produttiva, ma anche determinare il trasferimento geografico di intere popolazioni o la scomparsa di entità culturali.

Le leggi della natura non possono essere trasgredite, mentre le leggi sociali possono essere disobbedite.

In definitiva, le leggi culturali non sono universali né immuni al cambiamento nel tempo, ma specifiche per ogni comunità ed enormemente variabili l'una dall'altra.

3 - Le Carenze delle Prime Classificazioni Antropologiche

Nei momenti fondanti della scienza antropologica fu imposta una classificazione delle comunità umane che le divideva in:

  • Società primitive o selvagge: considerate come una sorta di residuo di tempi preistorici, prive di potere politico organizzato e dominate da una presunta mentalità primitiva.
  • Società barbare.
  • Società civilizzate (dell'Occidente).

Oggi sappiamo che questa classificazione è figlia del pregiudizio che porta a considerare tutto ciò che è diverso come inferiore. I loro stessi nomi rivelano un difetto intrinseco: l'etnocentrismo.

L'etnocentrismo è il pregiudizio secondo cui la formazione socio-culturale a cui appartiene l'osservatore si pone al centro come la più elevata e significativa, mentre le altre culture sono considerate asociali o imperfette.

4 - L'Etnocentrismo in Forma Benigna

Mentre l'etnocentrismo è probabilmente la prospettiva sociale inevitabile, la conoscenza di altre formazioni sociali illumina e migliora la propria. Non solo è ovvio che la diffidenza o l'odio verso gli sconosciuti si basa sull'ignoranza dei loro modi di vita, e la cui conoscenza dissolve i pregiudizi, ma è solo guardandosi allo specchio e, grazie agli altri, libera da pregiudizi e ignoranza, che una società può prendere coscienza delle proprie caratteristiche, della sua complessità e della sua unicità.

Questa conoscenza, che è quella fornita dall'etnologia, ha eliminato dal discorso scientifico le opinioni che abbiamo appena evocato e ha introdotto nelle società che hanno fatto dell'antropologia culturale un elemento della loro cultura una forma benigna di etnocentrismo.

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