Fondamenti di Contabilità: Principi Essenziali e Criteri di Valutazione

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Principi Contabili Fondamentali

I principi contabili rappresentano le linee guida fondamentali per la redazione del bilancio d'esercizio. Di seguito sono illustrati alcuni dei principi cardine:

Principio del Costo

Le immobilizzazioni e le attività destinate all'uso durevole, e non alla vendita, devono essere iscritte in bilancio al loro costo d'acquisto o di produzione.

Principio della Competenza Economica (Accrual)

I costi e i ricavi devono essere imputati all'esercizio a cui si riferiscono economicamente, indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento. Esempio: Se si paga un premio assicurativo annuale di 2.400 € il 1° novembre 20XX, la quota di competenza dell'esercizio 20XX sarà calcolata come segue:

  • Costo mensile: 2.400 € / 12 mesi = 200 €/mese
  • Costo di competenza 20XX (Novembre e Dicembre): 200 €/mese * 2 mesi = 400 €

Principio della Continuità dei Criteri di Valutazione (Uniformità)

I criteri di valutazione adottati non possono essere modificati da un esercizio all'altro, se non in casi eccezionali. Un eventuale cambiamento deve essere motivato da circostanze specifiche che hanno indotto l'azienda a rivedere le scelte precedenti. È obbligatorio fornire nella nota integrativa:

  • Le ragioni del cambiamento.
  • L'impatto quantitativo sui conti annuali.
  • La garanzia che il nuovo criterio sia applicato a tutti gli elementi con caratteristiche simili.

Principio della Prudenza

Si devono iscrivere in bilancio esclusivamente gli utili effettivamente realizzati alla data di chiusura dell'esercizio. Al contrario, si deve tenere conto dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura dello stesso. Ad esempio, un ricavo derivante da una vendita viene contabilizzato solo al momento del suo effettivo realizzo (generalmente la consegna o spedizione del bene).

Principio della Non Compensazione

Non è consentito compensare partite dell'attivo con partite del passivo, né costi con ricavi. Ad esempio, un credito verso un soggetto e un debito verso lo stesso soggetto devono essere iscritti separatamente nei rispettivi conti. La compensazione porterebbe a una perdita di informazioni rilevanti.

Principio della Rilevanza (Materialità)

Non è necessario applicare rigorosamente i principi contabili a elementi la cui omissione o errata indicazione avrebbe un effetto irrilevante sulla rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica. Esempio (puramente illustrativo): Si potrebbe omettere l'ammortamento di un bene di valore trascurabile negli ultimi giorni dell'esercizio se ciò non influenza significativamente il risultato finale.

Criteri di Valutazione

Oltre ai principi generali, esistono specifici criteri per la valutazione delle voci di bilancio:

Costo Storico

Rappresenta il criterio base per molte voci:

  • Attività: Valutate al prezzo di acquisto (comprensivo degli oneri accessori) o al costo di produzione.
  • Passività: Valutate al loro valore nominale o all'importo incassato.

Fair Value (Valore Equo)

Corrisponde al prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una normale transazione tra partecipanti al mercato alla data di valutazione. Si basa su una transazione volontaria tra parti consapevoli e indipendenti (arm's length transaction).

Valore Netto di Realizzo

È l'importo che si presume di poter ricavare dalla vendita di un'attività sul mercato, nel normale svolgimento dell'attività d'impresa, al netto dei costi stimati per il completamento e dei costi diretti di vendita.

Valore Attuale

Rappresenta il valore attuale dei flussi finanziari futuri (in entrata o in uscita) che si prevede deriveranno da un'attività o da una passività, scontati a un tasso di interesse appropriato.

Valore d'Uso

È il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede deriveranno dall'uso continuativo di un'attività e dalla sua dismissione al termine della sua vita utile, attualizzati a un tasso di sconto appropriato per quell'attività.

Costi di Vendita

Sono i costi incrementali direttamente attribuibili alla dismissione di un'attività, esclusi gli oneri finanziari e gli oneri fiscali. Sono costi che l'azienda non sosterrebbe se non decidesse di vendere l'attività.

Costo Ammortizzato

È il valore a cui un'attività o passività finanziaria è stata inizialmente rilevata, successivamente aggiustato per:

  • Rimborsi di capitale.
  • Ammortamento (calcolato con il metodo dell'interesse effettivo) della differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza.
  • Eventuali svalutazioni per perdite di valore (impairment).

Costi di Transazione

Sono i costi incrementali direttamente attribuibili all'acquisizione, emissione o dismissione di un'attività o passività finanziaria. Non sarebbero stati sostenuti se l'operazione non fosse avvenuta.

Valore Contabile (Book Value)

È l'importo netto al quale un'attività o una passività è iscritta in bilancio. Per le attività ammortizzabili, corrisponde al costo storico al netto degli ammortamenti accumulati e delle eventuali svalutazioni per perdite di valore.

Valore Residuo

È il valore stimato che l'azienda prevede di ottenere dalla dismissione di un'attività al termine della sua vita utile, al netto dei costi di dismissione previsti. La stima considera l'età e le condizioni attese del bene alla fine del suo utilizzo.

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