Fondamenti di Diritto Penale: Teoria del Reato, Cause di Giustificazione e Dolo

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I. L'Errore nel Diritto Penale

L'errore è una falsa rappresentazione della realtà che può incidere sulla configurazione del reato. Si distinguono diverse tipologie:

  • Errore di tipo invincibile (inevitabile): il soggetto non era in grado di prevenirlo, esclude dolo e colpa.
  • Errore di tipo evitabile (o vincibile): il soggetto avrebbe potuto evitare il comportamento se diligente, ma non esclude il dolo.
  • Errore essenziale: se l'errore riguarda gli elementi fondamentali del tipo penale.
  • Errore inessenziale: quando non riguarda gli elementi essenziali del tipo.
  • Errore sul corso causale: si verifica quando l'agente compie un'azione per raggiungere un determinato risultato, ma il processo causale o la motivazione subiscono un cambiamento inaspettato.
  • Errore in persona (sull'identità del soggetto passivo): non integra il tipo penale, quindi è generalmente irrilevante.
  • Errore nel colpo (Aberratio ictus): l'azione è diretta contro il soggetto scelto, ma il danno colpisce altre persone o cose.
  • Dolus generalis: è collegato all'errore sul corso causale.

II. Illegittimità e Cause di Giustificazione

Illegittimità del Comportamento

L'illegittimità è la constatazione che l'ordinamento giuridico non garantisce, in una situazione specifica, l'esecuzione di un comportamento tipico. Si manifesta in un comportamento che, pur rientrando in una qualificazione giuridica, non è una causa di giustificazione, a meno che una norma permissiva eccezionalmente autorizzi tali operazioni.

L'illegittimità sussiste quando è stato leso o seriamente messo in pericolo un bene giuridico tutelato dall'ordinamento penale, e non è eccezionalmente consentito all'agente di realizzare il fatto tipico.

Cause di Giustificazione

Le cause di giustificazione escludono l'antigiuridicità del fatto, rendendolo lecito. Si basano sulla mancanza di interesse o sulla prevalenza di un interesse superiore.

1. Consenso dell'Avente Diritto

Si basa sulla mancanza di interesse: il consenso della persona interessata rende lecito il comportamento.

2. Stato di Necessità (Art. 10 n. 7)

Lo stato di necessità si configura in presenza di un conflitto di interessi legittimi. Si distingue tra:

  • Conflitto tra beni di valori diversi (es. medico che viola la privacy per salvare una donna incinta).
  • Conflitto tra beni della stessa entità, dove si sacrifica una vita per salvarne un'altra (es. caso di naufragio).

Incide sull'applicabilità di qualsiasi altro comportamento non consentito.

Presupposti dello Stato di Necessità

L'esecuzione da parte di una persona di un'azione tipica per prevenire un male a sé, ai propri diritti o a quelli di terzi, con conseguente danno minore.

Requisiti
  1. Pericolo attuale o imminente di un male da evitare.
  2. Il male evitato deve essere maggiore di quello causato.
  3. Non deve esserci altro mezzo pratico meno dannoso per evitarlo.

Il male può derivare da forze della natura, da esseri viventi (animali o persone), da atti del soggetto stesso, siano essi legali o illegali, dolosi o colposi. È errato affermare che non vi sia necessità di evitare qualcosa che la legge considera positivo.

Requisiti del Male
  • Reale: deve essere un male effettivo.
  • Attuale o imminente: il male deve essere in atto o di imminente realizzazione.
  • Superiore: il bene salvato deve essere superiore a quello sacrificato.
Il Comportamento (Azione Tipica) Deve
  1. Comportare il sacrificio di un bene.
  2. Essere meno grave del male che si intende evitare.
  3. Non esserci altro mezzo pratico meno dannoso.
Stato di Necessità Incompleto

Si configura quando non tutti i requisiti sono soddisfatti, ma il pericolo era comunque presente.

3. Adempimento di un Dovere (Art. 10 n. 10)

Requisiti
  1. L'obbligo deve essere imposto dalla legge.
  2. Il dovere deve essere adempiuto entro i limiti stabiliti e con i mezzi necessari.

4. Legittimo Esercizio di un Diritto (Art. 10 n. 10)

Requisiti
  1. Esistenza di un diritto.
  2. L'esercizio deve essere legittimo, senza abusi.

5. Legittimo Esercizio di Autorità, Ufficio o Professione

Requisiti
  1. Il soggetto deve agire in virtù della sua autorità, ufficio o professione.
  2. L'azione deve rientrare nell'ambito dei doveri e essere necessaria.
  3. L'azione deve essere coerente con la professione o l'autorità esercitata.

III. Struttura del Tipo Penale Doloso

1. Elementi Oggettivi (Tipo Oggettivo)

1.1. Azione Tipica (Verbo o Nucleo del Tipo)

Implica:

  • Elementi descrittivi: quelli che possono essere percepiti dai sensi (es. donna, cosa, filo, palo, ecc.).
  • Elementi normativi: quelli che implicano giudizi di valore, culturali o legali.
  • Modalità di funzionamento del tipo o oggetto materiale: oggetto materiale, tempo, luogo di commissione e altri.
  • Soggetto attivo: colui che compie, in tutto o in parte, l'azione descritta nel tipo.
  • Soggetto passivo del reato: la persona su cui ricade l'azione tipica.
  • Vittima del reato: il titolare dell'interesse giuridico leso.
  • Oggetto materiale dell'azione: la persona o cosa su cui ricade l'azione.
  • Oggetto giuridico del reato: il bene giuridico tutelato.

1.2. Il Risultato dell'Azione Penale

È la modifica che l'attività causa nel mondo materiale. Il risultato dell'azione penale, per avere valore giuridico, richiede:

  1. Che sia previsto dalla descrizione tipica.
  2. Un nesso di causalità con l'azione intrapresa.

1.3. Nesso Causale

Il nesso causale è il legame tra l'azione e il risultato. Diverse teorie lo spiegano:

  • Teoria dell'equivalenza delle condizioni (o condicio sine qua non): ogni evento è il prodotto di un insieme di circostanze materiali. Applicando il metodo della soppressione mentale ipotetica, il risultato verrebbe meno se una delle circostanze concorrenti fosse mentalmente eliminata. Causa e condizione sono equiparate.
  • Teoria della causalità adeguata: sebbene ogni effetto sia conseguenza di un insieme di condizioni, non tutte si qualificano come cause, ma solo quella che, secondo l'esperienza generale, normalmente produce quel risultato.
  • Teoria della causa necessaria: una causa è quella condizione che, da sola, avrebbe necessariamente prodotto il risultato (es. lesioni da decapitazione portano necessariamente alla morte).
  • Teoria della causalità giuridicamente rilevante (o della deviazione tipica appropriata, Beling 1931-Mezger): non ogni azione e ogni risultato, ma la causalità che lega l'azione tipica al risultato tipico.

2. Tipo Soggettivo dei Reati d'Azione

2.1. Il Dolo

Il dolo è la coscienza e volontà di realizzare un fatto che corrisponde a un tipo penale (F. Muñoz Conde). Non richiede la conoscenza o la consapevolezza che l'azione sia buona o cattiva (illegale) o che sia o meno responsabile (colpevole).

Elementi del Dolo
  1. Elemento cognitivo (intellettuale): la conoscenza di tutte le caratteristiche che rendono l'azione descritta dal tipo, inclusi gli elementi oggettivi, descrittivi e normativi.
  2. Elemento volitivo (volontà): la volontà di realizzare il risultato tipico. Implica la volontà di conseguire il risultato.
Classificazione del Dolo
  • Dolo diretto o di primo grado: l'intento del soggetto coincide con il risultato dell'azione.
  • Dolo indiretto o di secondo grado: l'azione non è specificamente diretta al risultato, ma il soggetto sa che tale risultato è una conseguenza certa e inevitabile.
  • Dolo eventuale: il soggetto, pur non perseguendo direttamente il risultato illecito, lo accetta come una possibilità e, nonostante ciò, non interviene per evitarlo.

3. Aspetti Soggettivi dell'Illecito

Sono tutti quei requisiti soggettivi, oltre al dolo, necessari per la realizzazione del reato.

IV. Atipicità e Errore sul Tipo

Atipicità

L'atipicità è la mancanza di tipicità, che determina l'esclusione del reato.

Cause di Atipicità
  1. Comportamento socialmente adeguato o non lesivo di un bene giuridico.
  2. Mancanza di elementi oggettivi del tipo.
  3. Caso fortuito (art. 10 n. 8).
  4. Illeciti civili: un fatto è tipico solo se espressamente sanzionato dalla legge penale.
  5. Consenso della vittima (se il bene è disponibile).

Errore sul Tipo

L'errore sul tipo si verifica quando l'errore ricade su un componente del fatto tipico (E. Cury), mancando la conoscenza degli elementi oggettivi richiesti dal dolo, o quando l'agente ha agito in errore sul fatto tipico.

Effetti dell'Errore sull'Oggetto o sulla Persona

  • Errore che incide sul dolo (a favore dell'agente):
    1. Se l'agente rappresenta l'azione come atipica, ma l'errore causa un risultato tipico (l'errore esclude il dolo per il risultato tipico, potendo residuare la colpa se l'errore è vincibile).
    2. Se, dopo aver rappresentato la propria azione come diretta a produrre un particolare risultato tipico, l'errore causa un risultato più grave (il dolo si riferisce al risultato meno grave).
  • Errore a sfavore dell'agente (o errore al contrario):

    Se l'agente rappresenta l'azione come diretta a un risultato tipico, ma a causa dell'errore, si produce un risultato atipico o un risultato tipico meno grave.

Voci correlate: