Fondamenti e Struttura della Costituzione Spagnola del 1978: L'Era della Transizione Democratica

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Introduzione alla Costituzione Spagnola del 1978

Siamo di fronte a un testo costituzionale, approvato con un referendum il 6 dicembre e promulgato il 29 dicembre 1978. Questo documento è parte integrante del periodo storico di transizione che ha portato la Spagna dalla dittatura a un regime monarchico, democratico e parlamentare.

È stato elaborato da rappresentanti di vari partiti politici rappresentati nell'Assemblea Costituente formata a tale scopo. Il testo è diretto alla nazione spagnola ed è quindi a disposizione del pubblico.

La Legge Fondamentale e lo Stato Democratico

Questa Costituzione è la legge che ha reso possibile la creazione di un nuovo Stato democratico e ha delineato la Spagna delle autonomie.

Il Contesto Storico: La Transizione Democratica

Il contesto storico in cui è avvenuta la pubblicazione della Costituzione è chiamato il periodo della Transizione Democratica, ovvero il ripristino delle istituzioni democratiche avvenuto in Spagna tra il 1975 e il 1982.

Questa transizione è iniziata con la morte di Franco nel 1975 e la proclamazione di Juan Carlos I come Re e Capo di Stato.

Dopo la formazione del governo di Suárez, fu approvata la Legge di Riforma Politica, che istituì un nuovo Parlamento bicamerale (Congresso e Senato).

Caratteristiche e Principi Costituzionali

Questo è uno dei testi costituzionali più lunghi nella storia della Spagna, in quanto consiste di 169 articoli. Non è una costituzione di parte, ma è stata il risultato di un ampio consenso politico tra le forze di sinistra e di destra.

Principi Fondamentali dello Stato Spagnolo

La Costituzione contiene i seguenti principi fondamentali:

  • La Spagna è uno Stato democratico.
  • La sovranità risiede essenzialmente nella nazione.
  • La forma di Stato è una monarchia parlamentare.
  • L'unità della Spagna è compatibile con la pluralità nazionale.
  • Lo Stato spagnolo non è unitario né federale, ma autonomo.

La Struttura dei Poteri

Il Capo dello Stato: Il Re

Si stabilisce che il Re è il Capo dello Stato, che sanziona e promulga le leggi, scioglie le Camere e indice le elezioni, ed è il comandante supremo delle forze armate.

Il Potere Legislativo

Il potere legislativo è esercitato da due Camere elette a suffragio universale: il Congresso dei Deputati e il Senato. La prima Camera ha un peso maggiore, in quanto la seconda è limitata all'approvazione della legislazione.

Il Potere Esecutivo e Giudiziario

Il potere esecutivo è esercitato dal Governo, che dirige la politica interna ed estera e dipende, per la sua permanenza, dalla fiducia del legislatore. Il potere giudiziario risiede nei tribunali.

Diritti e Libertà

La Costituzione afferma una Dichiarazione dei Diritti e delle Libertà avanzate; come novità rispetto ai testi precedenti, l'attuale include una serie di disposizioni relative allo sviluppo sociale ed economico.

Stato Laico

Per quanto riguarda lo Stato confessionale, si è dichiarato laico, garantendo così la libertà di religione.

Lo Stato delle Autonomie

La Costituzione riconosce la diversità tra le regioni, distinguendo le nazionalità storiche dalle altre regioni, per le quali erano previsti due percorsi per l'accesso all'autonomia:

  • Articolo 151 (Via Accelerata): Consentiva l'accesso al più alto livello di competenza, pensato per le nazionalità storiche e l'Andalusia.
  • Articolo 143 (Via Lenta): Per il resto delle regioni, che potevano assumere tutte le responsabilità entro cinque anni.

Tra il 1979 e il 1983 fu completato il processo di creazione delle diciassette Comunità Autonome.

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