Fortuna e Virtù in Machiavelli: Un'Analisi Approfondita

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Per Machiavelli, la fortuna ha una connotazione laica, attribuita al caso, diversamente da Dante che la considerava un disegno divino.

La fortuna è anche un’occasione attraverso la quale può essere esercitata la virtù. Di conseguenza, un politico, senza l'occasione, non può dimostrare la sua virtù. A tal proposito, Machiavelli fa riferimento a Lione di Siracusa. L’occasione può però essere anche negativa, come nel caso di Mosè, scelto da Dio per la sua virtù, ma in un contesto non positivo come la schiavitù degli ebrei.

Machiavelli paragona la fortuna a un fiume in piena che, quando straripa, devasta tutto ciò che incontra. L'uomo può ridurne l'effetto devastante solo costruendo degli argini. Da ciò si evince che la fortuna è arbitra solo della metà delle azioni dell'uomo, mentre l’altra metà è nelle mani di quest’ultimo. Lo statista deve quindi dare solide fondamenta al proprio stato, in modo che possa resistere a qualsiasi difficoltà.

La fortuna, comunque, è varia e mutevole. Per questo motivo, il politico deve essere duttile, e in ciò risiede la sua virtù. Deve quindi sapersi adattare alle situazioni, essendo ora volpe (astuto) ora leone (violento) a seconda delle circostanze. Tuttavia, per Machiavelli, nell'uomo è insita la rigidità e, di conseguenza, avrà successo solo se si presenterà una situazione conforme al suo temperamento. La peggior caratteristica è dunque quella di usare sempre le stesse metodologie, indipendentemente dalla situazione in cui ci si trova. In questo caso, la fortuna viene paragonata alla donna, emblema dell’irrazionalità che, per essere contrastata, richiede l’impeto dell’uomo.

La virtù umana risiede nella capacità di previsione, nel saper sfruttare e cogliere l’occasione e, infine, nell’essere duttile.

La virtù, contestualizzata nella volubilità della fortuna, consente al principe di misurare le proprie capacità. Pertanto, bisogna riflettere su come agire per ottenere un risultato, applicando la virtù per combattere la fortuna.

L’uomo è padrone al 50% delle proprie azioni, dunque il valore della fortuna è limitato e questa combatte ad armi pari con la virtù.

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