La Forza del Destino: Studio Strutturale e Ritmico del Primo Movimento della Quinta Sinfonia di Beethoven
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Primo Movimento della Sinfonia n. 5 in Do Minore
Ritmo: L'Allegro con brio
Il ritmo è binario, regolare e costante. Misurato in 2/4, è una battuta divisa in due parti, dove la semiminima (il nero) indica l'unità di tempo. Il tempo è l'Allegro con brio, cioè veloce ed energico.
La cellula ritmica fondamentale è composta da tre crome (ottave) e una minima (bianca), da cui si genera l'intero movimento. Questa cellula è molto più di un semplice motivo ritmico. Sebbene questa cellula sia presentata due volte nelle prime cinque battute, non percepiamo immediatamente la continuità e la regolarità del ritmo, grazie all'uso della corona sulla minima, la cui durata è ulteriormente amplificata nel secondo caso, mediante un legame con un'altra minima. Dalla sesta battuta, l'esposizione del tema inizia con uno straordinario impulso ritmico, che è appunto l'inarrestabile proliferazione di questa cellula nelle diverse sezioni dell'orchestra.
Melodia e Armonia
La melodia è concepita essenzialmente come un tema, in funzione della struttura complessiva del movimento e per favorire l'ulteriore sviluppo. Il tema principale (A) è una frase di sedici battute che deriva interamente dall'espansione della cellula iniziale. I valori melodici intrinseci (linee, disegno cantabile) sono difficilmente presi in considerazione, rispetto all'importanza acquisita in questo movimento dall'elemento ritmico (già citato) e da quello armonico. Per quanto riguarda quest'ultimo, possiamo dire che l'armonia del tema può essere percepita fin dall'inizio, quando, nonostante l'orchestra suoni all'unisono, la tonalità di Do minore è chiaramente stabilita dalla presentazione consecutiva della cellula, formata prima dal quinto e terzo grado dell'accordo di tonica, e poi dal settimo e quinto grado dell'accordo di dominante. Allo stesso modo, in tutto il movimento, le progressioni armoniche sono sempre quelle che determinano gli intervalli delle interruzioni della cellula.
Il Tema B, che appare alla battuta 62, ha un carattere più cantabile e, per così dire, melodico. Inoltre, appartenendo a una tonalità maggiore (Mi bemolle maggiore), dissipa temporaneamente il dramma accumulato nella sezione precedente. Va anche sottolineata la semplicità ritmica di questo tema, composto esclusivamente di semiminime.
Timbro e Strumentazione
L'organico è quello dell'orchestra sinfonica classica, senza parti solistiche: archi, legni (due flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti), ottoni (due corni e due trombe) e una coppia di timpani, accordati uno sulla tonica (*Do*) e l'altro sulla dominante (*Sol*).
Ruolo degli Strumenti
- Nella presentazione del Tema A, la parte principale è completamente affidata agli archi, mentre i fiati si limitano a sottolineare il potente effetto degli accordi intervallati da silenzi, alla fine della frase.
- Proprio in quel momento, l'effetto timbrico dei violini, che prolungano il suono con una corona sulla minima, mentre il resto dell'orchestra tace, sembra un altro elemento che anticipa il gusto romantico di Beethoven.
- Nel crescendo della sezione ponte, l'intera famiglia dei fiati e delle percussioni viene incorporata per contribuire al carattere monumentale progressivamente raggiunto in questo passaggio.
- Nel Tema B, i legni svolgono un ruolo più importante, secondo la prassi consolidata da Mozart, che tende a sottolineare il carattere, di solito più lirico e dolce, del secondo tema.
L'introduzione di questo tema, solo da quattro battute dei corni, che trasformano la cellula iniziale in una modulazione che indica *Mi bemolle Maggiore*, è anche una risorsa timbrica da sottolineare, poiché sarebbe difficile trovare precedenti nello stile classico, evidenziando le sue conseguenze sui Romantici, sempre appassionati del timbro 'sognante' di questo strumento. Beethoven fa un grande uso dei contrasti timbrici tra archi e fiati, che condividono l'evoluzione armonica della cellula in un continuo gioco di domande e risposte che inizia subito dopo la doppia barra, quando la cellula, introdotta da corni, clarinetti e fagotti, viene ripresa immediatamente dagli archi, portando improvvisamente a *Fa minore*.
Tessitura e Struttura Armonica
La tessitura di tutto il movimento è prevalentemente omofonica e si basa esclusivamente sull'insieme delle relazioni armoniche. Come abbiamo visto discutendo la melodia, anche essa, pur essendo un elemento di spicco dello stile, appare qui completamente dipendente dall'armonia. Il continuo processo di domanda e risposta che si diffonde nelle diverse sezioni dell'orchestra non giustifica il parlare di imitazione contrappuntistica, poiché non si possono identificare linee o modelli melodici indipendenti. Ciò che realmente opera in questa procedura sono le progressioni di accordi, ovvero l'armonia.
Se si volesse trovare un esempio di tessitura polifonica nella stessa sinfonia, si potrebbe citare il fugato della sezione centrale del terzo movimento.
Forma: La Sonata Classica
Essendo il primo movimento di una sinfonia, adotta la struttura chiamata Forma Sonata. La registrazione e la partitura utilizzate per l'analisi coprono solo la sezione dell'Esposizione.
Dettagli dell'Esposizione
Dopo il Tema A, in *Do minore*, la sezione del Ponte si estende dalla battuta 22 alla 58. Successivamente, il Tema B, in *Mi bemolle maggiore* (Eb), raggiunge la battuta 110, dove inizia la sezione di Chiusura, che porta alla doppia barra. Va notato che tra tutte le sezioni, inclusi i due temi, esiste una stretta connessione, richiesta dalla comparsa costante della cellula di tre crome e una semiminima (nel Tema B, ad esempio, appare come basso ritmico in violoncelli e contrabbassi). L'Esposizione viene ripetuta interamente.
Sviluppo e Ripresa
Segue poi una grande sezione di Sviluppo e una Ripresa con le seguenti variazioni:
- Tra la fine del Tema A e il Ponte si sente un assolo di oboe misterioso e malinconico.
- La ricomparsa del Tema B non avviene, come di consueto, nella tonalità di tonica (*Do minore*), ma in *Do maggiore* (Beethoven è ovviamente interessato a mantenere il contrasto espressivo minore-maggiore tra i due soggetti).
- Infine, una Coda più ampia del solito, che ha la duplice funzione di sottolineare il carattere monumentale e ciclopico dell'opera e, strutturalmente, di ricondurre il movimento alla sua tonalità iniziale, *Do minore*.
Dettagli Aggiuntivi
GENERE: Musica sinfonica strumentale o astratta pura.
PERIODO ARTISTICO: Classico, con elementi orientati verso il futuro stile Romantico, caratteristica della fase di "transizione" di Beethoven.
CRONOLOGIA: Decennio della prima metà del XIX secolo.
TITOLO COMPLETO: Primo movimento della Sinfonia n. 5 in Do minore, Op. 67 di Ludwig van Beethoven.
AUTORE: Ludwig van Beethoven.