Friedrich Nietzsche: Vita, Opere e Concetti Chiave del Pensiero Filosofico
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Friedrich Nietzsche: Vita e Pensiero
Friedrich Nietzsche, un grande pensatore del pensiero greco, nacque nel 1844. Studiò filologia classica (disciplina che oggi sarebbe definita linguistica) e a 25 anni fu nominato professore di questa materia. Dieci anni dopo, nel 1879, la malattia lo costrinse a lasciare il suo incarico e visse in modo indipendente come scrittore. Nel 1889 impazzì e morì, consumato dalla malattia, nel 1900.
Opere Principali
Nietzsche possedeva grandi talenti artistici. Le sue opere principali includono:
- La nascita della tragedia
- Così parlò Zarathustra
- Genealogia della morale
- La volontà di potenza (quest'ultima opera fu pubblicata postuma, dopo la sua morte)
I Concetti Fondamentali del Pensiero Nietzschiano
Apollineo e Dionisiaco
Questi due concetti rappresentano polarità fondamentali nel pensiero di Nietzsche, derivate dalla cultura greca:
- Apollineo: Il suo rappresentante è il dio greco Apollo. È il simbolo di serenità, chiarezza, misura e razionalismo; incarna l'immagine classica della Grecia.
- Dionisiaco: Il suo rappresentante è il dio greco Dioniso. Rappresenta l'impulsivo, l'eccessivo, lo straripante; l'affermazione della vita, l'erotismo e l'orgia come culmine di questo desiderio di vivere. Dice sì alla vita, nonostante tutto il suo dolore.
I Tre Pilastri del Pensiero di Nietzsche
Nietzsche approfondisce principalmente tre concetti chiave, spesso esplorati attraverso la figura di Zarathustra:
Il Superuomo (Übermensch)
Il Superuomo non è un essere esistente, ma un obiettivo, un'utopia. Rappresenta il divenire, ciò che l'uomo può e deve superare in sé stesso. In Così parlò Zarathustra, il protagonista parla al popolo del Superuomo, ma essi non lo comprendono appieno, essendo ancora "troppo umani". Per questo, Zarathustra decide di insegnare a pochi eletti, coloro che sono pronti a intraprendere il cammino verso l'auto-superamento.
La Volontà di Potenza (Wille zur Macht)
La Volontà di Potenza è la forza vitale intrinseca, il desiderio di superare sé stessi e di affermare la propria esistenza. Non si tratta solo della sopravvivenza del più adatto, ma dell'esaltazione della forza interiore, dell'aggressività costruttiva e degli istinti vitali dell'uomo, orientati alla crescita e all'auto-superamento. Zarathustra, nel suo percorso, si rivolge a pochi discepoli, non alla massa, per trasmettere questa profonda comprensione della vita come affermazione di potenza.
L'Eterno Ritorno dell'Identico
Nel 1883, mentre camminava attraverso l'Italia settentrionale, Nietzsche ebbe un'intuizione folgorante davanti a una grande roccia. Nietzsche, che in quel periodo soffriva di gravi problemi di salute, si fermò davanti a quella roccia e lì ebbe l'intuizione dell'Eterno Ritorno. Lo definisce l'Eterno Ritorno dell'Identico, ovvero l'idea che ogni evento e ogni istante si ripeteranno infinite volte, in grandi cicli. Nietzsche attribuisce a questa idea un senso positivo, poiché offre all'uomo la possibilità di arricchirsi, di svilupparsi e di raggiungere il proprio vertice, ovvero di elevarsi a un livello superiore di esistenza. In questo contesto, Zarathustra, dopo aver tentato di parlare al popolo e ai discepoli, si ritira a parlare solo a se stesso, meditando su questa vertiginosa verità.
I Greci supponevano che la realtà funzionasse in cicli. La loro visione della storia era ciclica: tutto cresce, continua, finisce e ricomincia. Questo concetto si rifletteva nei cicli della vita umana: nascita, infanzia, pubertà, adolescenza, maturità, vecchiaia, e poi il ricominciare.
La Morte di Dio
Per Nietzsche, la "Morte di Dio" non è un evento letterale o l'affermazione dell'inesistenza di Dio, ma piuttosto la perdita di fede e la profonda crisi dei valori tradizionali e delle certezze metafisiche che per secoli hanno dato senso all'esistenza umana. In assenza di Dio e dei suoi valori trascendenti, l'uomo è chiamato a creare i propri valori e a dare un senso autonomo alla propria esistenza, assumendosi la piena responsabilità della propria libertà.