La Generazione del '27: Poeti, Temi e Opere Chiave della Letteratura Spagnola

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Caratteristiche e Temi della Generazione del '27

La Generazione del '27 si distingue per una serie di affinità estetiche e tematiche che ne definiscono l'identità letteraria. Tra queste, spiccano le seguenti dicotomie e preoccupazioni:

  • Autenticità, disumanizzazione e umano: La preoccupazione umana è in aumento, così come le esigenze estetiche.
  • Tensione e chiarezza: L'equilibrio tra il colto e il popolare.
  • Intellettuale ed emozionale: L'emozione trattenuta dall'intelletto.
  • Universale e spagnolo: Ricettività alla poesia straniera e, al contempo, poesia con forti radici nazionali.
  • Tradizione e rinnovamento: La capacità di coniugare l'arte nel rispetto della tradizione (Juan Ramón Jiménez, Bécquer, Góngora, ecc.).

Temi e Problematiche della Generazione del '27

I poeti della Generazione del '27 affrontarono diverse tematiche centrali nelle loro opere:

  • La città: Comfort e frivolezze, invenzioni, comunicazioni, trasporti.
  • La natura: Spesso vicina alla città o da essa assunta. L'esilio, la nostalgia per la terra e l'infanzia perduta.
  • L'amore perfetto: Un inno alla libertà personale e sessuale, con un approccio coraggioso all'omosessualità.
  • La poesia impegnata: Particolarmente evidente durante la Guerra Civile spagnola.

Autori Rappresentativi della Generazione del '27

Pedro Salinas (1891-1951)

Nato a Madrid, Pedro Salinas fu professore universitario e partecipò attivamente alla vita culturale. Nel 1936 fu esiliato negli Stati Uniti. La sua opera si articola in tre fasi principali:

  • Prima fase: Influenzata dall'avanguardia e da Góngora, include opere come Presagios (1925), Seguro Azar (1929) e Fábula y signo (1931).
  • Seconda fase: Dedicata al suo grande amore, comprende la trilogia composta da La voz a ti debida (1933), Razón de amor (1936) e Largo lamento (1939).
  • Terza fase: Sviluppata durante l'esilio, con riflessioni sull'esistenza umana, come El contemplado (1946), Todo más claro (1949) e il postumo Confianza (1955).

Approfondimento: La voz a ti debida

Quest'opera fa parte di una trilogia che esplora l'amore romantico e il rammarico per la perdita del rapporto. In essa, l'amata, presente nella forma del "tu" (che dà senso all'esistenza dell'amante), è il fulcro della narrazione poetica.

Miguel Hernández (1902-1942)

Sebbene contemporaneo della Generazione del '27, Miguel Hernández non condivide pienamente le loro tendenze poetiche. Il suo stile è più tradizionale e segue la metrica classica. Nato a Orihuela in una famiglia povera, fu pastore da bambino e si formò da autodidatta.

Il suo lavoro include i seguenti titoli:

  • Perito en lunas (1933)
  • El rayo que no cesa (1936)
  • Viento del pueblo (1937)
  • Cancionero y romancero de ausencias (postumo, 1958)

Dopo la Guerra Civile fu imprigionato e morì in carcere.

Dámaso Alonso (1898-1990)

Nato a Madrid, Dámaso Alonso fu poeta e grande studioso, specialista in Góngora e Gil Vicente. Trascorse nove anni insegnando in varie università all'estero (Berlino, Cambridge, Oxford, Stanford, Columbia, ecc.). Fu membro e direttore della Real Academia Española.

La sua produzione si divide in due fasi principali:

  • Prima fase: La sua poesia è pura, nella migliore tradizione juanramoniana. Appartengono a questo periodo opere come Poemillas de la ciudad (1921), El viento y el verso (1925) e Poemas puros (1921).
  • Seconda fase: Dopo la Guerra Civile, la sua poesia diventa un grido di protesta contro l'odio e l'ingiustizia. A questa fase appartengono Hijos de la ira (1944), Oscura noticia (1944) e Hombre y Dios (1955).

Vicente Aleixandre (1898-1984)

Vicente Aleixandre studiò diritto e commercio. Nel 1934 ricevette il Premio Nazionale di Letteratura per La destrucción o el amor. Dopo la Guerra Civile non lasciò la Spagna, ma visse un esilio interiore e influenzò i poeti più giovani. Nel 1977 ricevette il Premio Nobel per la Letteratura. Nella sua opera spiccano:

  • Una poesia che canta l'amore e la natura, con un rifiuto sociale: Espadas como labios (1932), La destrucción o el amor (1935) e Sombra del paraíso (1944).
  • Una poesia che canta la solidarietà umana: Historia del corazón (1954).

Approfondimento: La destrucción o el amor

In quest'opera del 1935, l'autore equipara l'amore alla morte, alla distruzione di ciò che ci rende umani. Non c'è rifiuto dell'amore, ma esaltazione, perché per l'autore i minerali e gli animali selvatici rappresentano le forme più pure di esistenza: gli amanti, trasformati in pietre, rocce, stelle, testimoniano la pienezza dell'amore.

Luis Cernuda (1902-1963)

Nato a Siviglia, Luis Cernuda si trasferì a Madrid dopo la morte dei suoi genitori, dedicandosi alla letteratura. Lavorò come insegnante di spagnolo in Europa. Andò in esilio nel 1938 e morì in Messico.

Cernuda raccolse la sua produzione pre-guerra in un unico libro, La realidad y el deseo (1936), che, insieme a poesie surrealiste, include altre espressioni personali e intime. Della sua produzione in esilio spicca Desolación de la Quimera (1962).

Approfondimento: Los placeres prohibidos

In quest'opera, pubblicata nel 1931 e scritta in versi liberi, Cernuda esplora i limiti dell'amore, identificato con il desiderio e il piacere. Sebbene sia elencato come aspirazione suprema, l'amore si rivela un'esperienza impossibile: rimane solo la solitudine.

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