Giurisdizione Internazionale e Riconoscimento di Sentenze Straniere in Spagna

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PEC 1

GIURISDIZIONE INTERNAZIONALE

A. - SENTENZA DELLA CORTE SUPREMA, Sezione Civile, 14 marzo 2007 (legge 8193/2007)

1. - Spiega il concetto di "efficacia abrogativa delle clausole di sottomissione" di cui si parla nel terzo fondamento giuridico della risoluzione.

Nel penultimo paragrafo del terzo fondamento giuridico della sentenza si menziona l'effetto derogatorio della clausola contrattuale di sottomissione. Dalla lettura della risoluzione, nonostante manchi il testo letterale della clausola contrattuale che prevede la sottomissione (la sentenza non la riproduce), si evince che la sottomissione era stata fatta a favore di organi svizzeri, anche se non è chiaro se si trattasse di organi arbitrali o giudiziari. Tuttavia, per la corte è irrilevante che la sottomissione fosse stata fatta a un organo arbitrale situato in Svizzera (sottomissione ad arbitrato) o a un tribunale svizzero (sottomissione ai tribunali), poiché in entrambe le ipotesi si avrebbe ugualmente l'effetto derogatorio.

L'autonomia della volontà, espressa attraverso la sottomissione contrattuale ad arbitrato o a un tribunale, è un criterio di competenza giurisdizionale internazionale che consente alle parti di scegliere gli organi che ritengono più appropriati per risolvere le loro controversie. Nel determinare un tribunale competente, tali clausole hanno un effetto attributivo della competenza. Ma se, come è più comune, al foro prescelto viene dato un carattere esclusivo, si produce anche l'effetto derogatorio della competenza, per cui ai giudici che potrebbero avere giurisdizione sulla base di altri fori di competenza (foro del convenuto, fori speciali, ecc.) viene impedito di conoscere del caso, poiché la loro competenza è stata derogata per effetto dell'autonomia della volontà.

Quando l'uso dell'autonomia della volontà è previsto in una norma di origine comunitaria o convenzionale (ad esempio, l'articolo 23 del Regolamento 44/01, l'art. 23 della Convenzione di Lugano del 2007, l'art. II.2 della Convenzione di New York del 1958), il riconoscimento dell'effetto derogatorio da parte dei tribunali spagnoli è accettato in base all'imperatività di tali strumenti giuridici. Dove ciò non avviene, cioè nei casi di sottomissione a giudici di Stati terzi (ad esempio, sottomissione ai tribunali canadesi), con cui non esiste un sistema condiviso di competenza giurisdizionale internazionale (proseguendo con l'esempio, tra Spagna e Canada non esiste un trattato bilaterale o multilaterale che distribuisca la competenza giurisdizionale internazionale tra i loro tribunali) e altri fori di competenza internazionale consentono di considerare il caso davanti ai tribunali spagnoli, l'effetto derogatorio delle norme di competenza giudiziaria internazionale spagnola contenute nella LOPJ, che sono di jus cogens, non è stato espressamente riconosciuto dalla giurisprudenza del Tribunale Supremo.

2. - La conoscenza del caso da parte dei tribunali spagnoli implicava un criterio di sottomissione tacita?

Analizziamo, in primo luogo, i dati rilevanti per esaminare la competenza internazionale dei tribunali spagnoli nel caso di specie:

  • Attore: Sig. Marcelino (nazionalità e residenza abituale non specificate).
  • Convenuto: Sig. Clemente (nazionalità sconosciuta e domicilio in Spagna).
  • Tipo di azione: Civile/commerciale (risoluzione di un contratto di compravendita di azioni di una società straniera).
  • Altro: Esistenza di una clausola contrattuale, di cui non si conosce il tenore letterale, a favore di organi giudiziari o arbitrali svizzeri.
  • Inizio del procedimento: 1995 o 1998 (non chiaro).

Il criterio di competenza internazionale della sottomissione tacita è previsto, tra le altre, dalle seguenti norme: articolo 18 della Convenzione di Bruxelles del 1968 (CB68), art. 18 della Convenzione di Lugano del 1988 (CL88) [Attualmente, la CB68 è stata sostituita dal Regolamento (CE) n. 44/2001 del Consiglio, concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale (Regolamento Bruxelles I), e la CL88 è stata sostituita, a seconda dello stato delle ratifiche, dalla Convenzione concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale, firmata a Lugano il 30 ottobre 2007 (CL2007)], e art. 22.2 della Legge Organica sul Potere Giudiziario (LOPJ). Esso comporta, in sostanza e tralasciando alcune sfumature, che la competenza di un tribunale, adito dall'attore, può essere stabilita mediante l'accettazione e il riconoscimento da parte del convenuto della giurisdizione di detto tribunale. Se il convenuto, come nel caso in esame, contesta per prima cosa la competenza del tribunale, il criterio della sottomissione tacita non si considera soddisfatto. Questa libertà delle parti di determinare il giudice competente è limitata dalle materie che sono di competenza esclusiva.

Se il convenuto non avesse contestato la competenza internazionale dei tribunali spagnoli basandosi sull'esistenza di una clausola che prevedeva la sottomissione ai tribunali svizzeri, i giudici spagnoli avrebbero avuto competenza in base alla sottomissione tacita ai sensi dell'articolo 18 della Convenzione di Bruxelles del 1968. Si applicano la CB68 e la CL88, poiché il domicilio del convenuto è in Spagna (cfr. articolo 54 in relazione all'art. 2 della CL88). Tuttavia, applicando una qualsiasi delle due norme, il risultato sarebbe stato il medesimo.

In ogni caso, si ricorda che la sottomissione tacita prevale su quella espressa per ragioni temporali, poiché la prima è sempre posteriore alla seconda.

B. - Sentenza della Corte Superiore di Giustizia di Madrid, Sezione Sociale, del 30 settembre 2004 (legge 194033/2004)

3. - È applicabile al caso la Convenzione di Bruxelles del 1968? E perché?

No. Nell'ultimo paragrafo dei fatti si afferma, nella seconda frase, che la domanda è stata presentata presso il Decanato dei Tribunali del Lavoro di Madrid il 29 luglio 2003. A quella data, la Convenzione di Bruxelles del 1968 non era più applicabile perché era stata sostituita dal Regolamento 44/01. La Convenzione di Bruxelles del 1968, o meglio la Convenzione di adesione della Spagna e del Portogallo alla Convenzione di Bruxelles, fatta a San Sebastián il 26 maggio 1989, era applicabile ai procedimenti avviati a partire dal 1° febbraio 1991.

L'articolo 66 del Regolamento 44/01 stabilisce che tale regolamento si applica alle azioni legali esercitate successivamente alla sua entrata in vigore, e nel suo articolo 76 indica che l'entrata in vigore del regolamento avviene il 1° marzo 2002. Detto questo, va sottolineato che non ci sono differenze sostanziali nella regolamentazione tra la Convenzione di Bruxelles del 1968 e il Regolamento 44/01. Come spiegato nel considerando 5 e nell'articolo 68 del Regolamento 44/01, questa norma, conosciuta anche come Regolamento Bruxelles I, rappresenta la continuazione della Convenzione di Bruxelles del 1968.

Di conseguenza, i riferimenti fatti dalla Corte Superiore di Giustizia di Madrid alla Convenzione di Bruxelles del 1968 sarebbero formalmente scorretti e avrebbero dovuto essere sostituiti da un riferimento al Regolamento 44/01.

4. - Come indicato nel primo fondamento giuridico della sentenza, perché la Convenzione di Roma sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali non ha comportato una deroga agli articoli 21 e seguenti della LOPJ?

Secondo la Costituzione spagnola, i trattati internazionali occupano una posizione gerarchicamente superiore alle leggi interne all'interno del sistema delle fonti del diritto spagnolo. Ciò significa che nel caso in cui esista un accordo internazionale che regoli una questione particolare, tale regolamentazione prevale, senza abrogarle esplicitamente, sulle norme di origine interna, che diventano semplicemente inapplicabili al caso. Pertanto, in linea di principio, nessuna convenzione internazionale firmata dalla Spagna comporta l'abrogazione esplicita di una norma interna spagnola. Ciò che accade è che la norma interna viene disapplicata a favore della Convenzione Internazionale.

Si dà il caso che la Convenzione di Roma del 1980 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali e gli articoli 21 e seguenti della Legge Organica sul Potere Giudiziario (LOPJ) disciplinano materie completamente diverse. La Convenzione di Roma del 1980 (CR80) [ora sostituita dal Regolamento (CE) n. 593/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali (Regolamento Roma I)], ha lo scopo di unificare le norme di conflitto per determinare la legge applicabile ai contratti che rientrano nel suo ambito materiale. Invece, gli articoli 21 e seguenti della LOPJ elencano criteri autonomi di giurisdizione internazionale, cioè stabiliscono fori di competenza con cui si determina se i tribunali spagnoli sono competenti a esaminare un caso.

RICONOSCIMENTO ED ESECUZIONE DELLE DECISIONI

A. - Ordinanza dell'Audiencia Provincial di Guadalajara, 22 gennaio 2009 (Legge 67061/2009)

5. - A quali conseguenze generiche (effetti processuali) si riferisce il primo fondamento giuridico della risoluzione quando afferma: "Negli altri casi, cioè in assenza di tale iscrizione, la risoluzione estimatoria emessa potrebbe comportare le conseguenze generiche contenute negli articoli 951 e seguenti della LEC del 1881."?

La richiesta di riconoscimento ed esecuzione della sentenza emessa da un tribunale colombiano è stata respinta in primo grado per il curioso motivo che il matrimonio sciolto da tale risoluzione non era stato precedentemente registrato nel Registro Civile spagnolo, e ciò comporta, di conseguenza, l'impossibilità di adempiere a quanto disposto dall'articolo 76 della Legge sul Registro Civile (annotazione marginale del divorzio) a causa della mancanza di una previa iscrizione del matrimonio. Il riconoscimento di sentenze straniere non poteva essere ostacolato da questioni meramente registrali.

Una cosa sono i requisiti per il riconoscimento di una risoluzione, di cui si discuterà nella domanda seguente, e un'altra sono i diversi effetti che tale riconoscimento può produrre.

Si può negare l'iscrizione ai fini del riconoscimento della sentenza colombiana, ma una volta riconosciuta, detta decisione potrebbe avere i seguenti effetti in Spagna (sempre che tali effetti siano previsti dalla legge colombiana):

  • a) Effetti di cosa giudicata materiale. Una volta riconosciuta la sentenza con effetto di cosa giudicata materiale, il giudice spagnolo dovrebbe astenersi dal conoscere e decidere nel merito di una domanda che riproponga l'azione di divorzio.
  • b) Effetto costitutivo/dichiarativo del suo scioglimento, il che significherebbe che i coniugi interessati dal divorzio non avrebbero alcun impedimento a contrarre nuovo matrimonio in Spagna.
  • c) Effetto esecutivo in relazione a quelle statuizioni della sentenza che lo comportino (ad esempio, assegni alimentari).

Sono gli effetti sopra menzionati (di cosa giudicata, costitutivo ed esecutivo) quelli a cui si riferisce l'ordinanza dell'Audiencia Provincial di Guadalajara quando parla delle conseguenze generiche che il riconoscimento di sentenze straniere comporta.

6. - Oltre ai due requisiti previsti dalla Convenzione tra Spagna e Colombia del 30 maggio 1908 sull'esecuzione delle sentenze civili nei due paesi, citati nel secondo fondamento giuridico dell'ordinanza, è necessario rispettare altri requisiti?

La Convenzione tra Spagna e Colombia del 30 maggio 1908 sull'esecuzione delle sentenze in materia civile è uno dei primi accordi bilaterali sul riconoscimento e l'esecuzione ratificati dalla Spagna. Si tratta di un testo molto semplice, se confrontato con le più recenti convenzioni ratificate dalla Spagna in materia.

Dobbiamo rispondere alla domanda affermando che, oltre ai requisiti indicati nell'accordo bilaterale, non si possono esigere requisiti diversi da quelli previsti per il riconoscimento e l'esecuzione delle sentenze in materia civile tra i due Stati, e ciò è quanto stabilisce l'articolo 951 della LEC del 1881, che sancisce il primato del regime convenzionale sul sistema di reciprocità (artt. 952 e 953 LEC 1881) e sui requisiti sussidiari (art. 954 LEC 1881). Bisogna anche tenere conto del principio di massima efficacia nell'interpretazione dei trattati internazionali, per cui ogni interpretazione di un trattato internazionale deve essere orientata a promuovere gli scopi e gli obiettivi perseguiti dalla norma, in questo caso, il riconoscimento delle decisioni.

Tuttavia, se la norma viene interpretata conformemente alla Costituzione (in particolare l'articolo 24 CE) e al regime dei requisiti di cui all'articolo 954 della LEC del 1881, si giunge alla conclusione che essi sono applicabili in tutti i casi di riconoscimento di sentenze straniere, compreso il caso in esame, in quanto:

  • a) Azione personale (art. 954.1 LEC 1881): la sentenza non deve essere stata pronunciata in seguito a un'azione reale, poiché in caso contrario violerebbe la competenza esclusiva dei tribunali spagnoli.
  • b) Contumacia (art. 954.2 LEC 1881): non si possono riconoscere sentenze emesse in violazione dei diritti di difesa che causino una situazione di impossibilità di difesa contraria all'articolo 24 della Costituzione Spagnola, come nel caso di una contumacia involontaria del convenuto nel processo straniero.
  • c) Liceità (art. 954.3 LEC 1881): ovvero, la sentenza straniera non deve contenere statuizioni contrarie all'ordine pubblico spagnolo.
  • d) Requisiti formali (art. 954.4 LEC 1881): la cui osservanza è necessaria per garantire l'autenticità della sentenza straniera.

Allo stesso modo, la giurisprudenza ha inoltre consolidato come requisiti inderogabili per qualsiasi riconoscimento di sentenze straniere che:

  • e) La sentenza non deve essere incompatibile con una decisione già emessa o riconosciuta in Spagna.
  • f) La sentenza non deve essere stata emessa in violazione della competenza esclusiva dei tribunali spagnoli (requisito implicito nell'articolo 954.1 della LEC del 1881, discusso in precedenza).

In realtà, l'interpretazione che dobbiamo dare al secondo requisito menzionato nell'articolo 1 dell'accordo bilaterale, "che non sia contraria alle leggi dello Stato in cui si chiede l'esecuzione", è che per il riconoscimento in Spagna di una risoluzione giudiziaria civile colombiana, si devono osservare le disposizioni dell'articolo 954 della LEC del 1881. In altre parole, il secondo requisito dell'accordo bilaterale, formulato in termini generali, ricomprende le condizioni previste dall'articolo 954 della LEC del 1881.

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