Le Grandi Rivoluzioni Liberali: Indipendenza Americana e Crisi Francese

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La Rivoluzione Americana e la Guerra d'Indipendenza

La Rivoluzione e la Guerra d'Indipendenza delle tredici colonie americane del Nord rappresentano il primo capitolo del ciclo delle rivoluzioni liberali.

Le Cause della Rivoluzione Americana

Tra le cause principali si annovera la decisione del governo britannico, dopo la Guerra dei Sette Anni, di far ricadere le spese di tale conflitto sui coloni americani. Questo diede inizio a un periodo di proteste da parte delle Assemblee coloniali.

Il governo della metropoli ritirò alcune misure, ma ne attuò altre, come la concessione del monopolio fiscale sulla vendita del tè alla Compagnia delle Indie Orientali. Questa decisione, dannosa per i mercanti delle colonie, scatenò il celebre Ammutinamento del tè di Boston (Boston Tea Party).

Sul fronte politico, furono promulgate documenti fondamentali come la Dichiarazione dei Diritti della Virginia e la Dichiarazione d'Indipendenza a Philadelphia.

La Guerra d'Indipendenza Americana

Prima Fase

Inizialmente, i coloni americani si scontrarono con l'esercito britannico. Sul piano militare, la prima significativa sconfitta inglese avvenne a Saratoga. Gli Stati europei, individuando nelle difficoltà britanniche un'enorme opportunità, offrirono il loro intervento a favore della causa americana.

Seconda Fase

L'esercito britannico nelle colonie si trovò a corto di soldati, armi, munizioni e rifornimenti di ogni tipo, a causa del coinvolgimento delle truppe franco-spagnole e dei Paesi Bassi a fianco degli americani. La pace fu siglata con il Trattato di Versailles (1783) tra Francia e Gran Bretagna, con il quale il Regno Unito riconobbe ufficialmente l'indipendenza degli Stati Uniti d'America.

La Nascita di una Nuova Nazione: Gli Stati Uniti

La fine della guerra non garantì immediatamente l'unità territoriale delle Tredici Colonie. Dopo il conflitto, ogni stato manteneva la propria costituzione e il governo nazionale faticava ad avere un potere superiore a quello dei singoli stati o del Congresso rispetto all'esecutivo. Di conseguenza, la Convenzione di Philadelphia redasse una nuova Costituzione nel 1787, la prima costituzione scritta della storia, entrata in vigore nel 1789.

Le idee di Locke e Montesquieu trovarono piena applicazione: il potere esecutivo fu affidato al Presidente, eletto a suffragio universale maschile; il potere legislativo a un Congresso bicamerale (Senato e Camera dei Rappresentanti); e il potere giudiziario a una Corte Suprema. Questa Costituzione consolidò l'Unione.

George Washington contribuì a stabilizzare il nuovo regime, ma si manifestò anche la precoce comparsa del bipartitismo americano.

Consolidamento e Sviluppo Post-Indipendenza

Il confronto civile culminò nella Guerra Civile Americana, terminata con la vittoria dei nordisti e l'abolizione della schiavitù. Verso il 1890, un grande sviluppo industriale trasformò gli Stati Uniti in una potenza economica mondiale.

La Rivoluzione Francese: Cause e Origini

La Rivoluzione Francese fu il risultato di una complessa combinazione di fattori ideologici, sociali, economici e politici che, in un determinato momento storico, portarono all'esplosione rivoluzionaria.

Fattori Scatenanti della Rivoluzione Francese

  • La critica dell'Illuminismo alle istituzioni dell'Ancien Régime fornì le idee fondamentali a sostegno della rivoluzione.
  • La crisi economica e sociale esacerbò le tensioni preesistenti.
  • Due fatti fondamentali contribuirono a precipitare la situazione:
    • L'aiuto francese alla Rivoluzione Americana, che aggravò ulteriormente le finanze statali.
    • Il calo generale dei prezzi agricoli, che colpì duramente la popolazione.
  • La crisi del settore zootecnico portò a una carenza di lana, aggravata dalla difficoltà di importare cotone a causa della Guerra d'Indipendenza Americana.
  • La crisi finanziaria scatenò nella monarchia assoluta una profonda crisi politica. La monarchia si scontrò con l'opposizione politica dei privilegiati, che si rifiutavano di avviare una riforma fiscale. Il problema fondamentale era, infatti, la politica fiscale.

La Rivolta dei Privilegiati e la Convocazione degli Stati Generali

I successivi tentativi dei ministri del re Luigi XVI (Necker, Turgot, Calonne e Brienne) di stabilire una tassa unica che fosse pagata da tutti i proprietari terrieri fallirono a causa dell'opposizione della nobiltà e del clero, che godevano di privilegi fiscali.

La nobiltà e il clero richiesero che l'adozione di nuove tasse fosse discussa in un'Assemblea degli Stati Generali. Iniziò così la stesura dei cahiers de doléances (quaderni delle lamentele), nei quali, mentre il Terzo Stato esprimeva le proprie rivendicazioni, i quaderni della nobiltà difendevano il mantenimento dei loro privilegi.

Il conflitto tra il Terzo Stato e gli altri due ordini raggiunse il suo culmine con la pubblicazione del celebre libretto: "Che cos'è il Terzo Stato?".

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