La Guerra Civile Spagnola: Origini, Sviluppo e Fasi Cruciali del Conflitto (1936-1939)

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La Guerra Civile Spagnola: Origini e Sviluppo del Conflitto

La Rivolta Militare e lo Scoppio della Guerra

Un ampio gruppo di monarchici e conservatori (tra cui Sanjurjo, Mola, Fanjul, Franco), affiancato da gruppi come la Falange e i carlisti, preparò, in seguito alla vittoria del Fronte Popolare, una cospirazione militare. Sebbene l'obiettivo di tutti coloro che parteciparono alla cospirazione fosse quello di porre fine alla Repubblica, non vi era alcun accordo prestabilito sulle norme da imporre successivamente.

L'assassinio di Calvo Sotelo, avvenuto il 12 luglio 1936, fu il pretesto per l'inizio della rivolta. Il coordinatore della congiura era il generale Mola, ma la rivolta iniziò il 17 luglio, quando l'esercito si ribellò in Marocco, sotto la direzione di Franco dopo il suo arrivo da Las Palmas. Nella penisola si diede poco peso al fatto, ma il giorno dopo i capi militari di sedici province aderirono alla rivolta, in particolare la maggior parte dell'Andalusia (con Queipo de Llano a Siviglia), parte dell'Aragona e della Navarra (Mola), della Castiglia e León (Dávila) e della Galizia.

Tuttavia, la rivolta fallì a Madrid, in Catalogna, nei Paesi Baschi, a Valencia, in Castiglia-La Mancia, in Estremadura e nelle Asturie. Una volta fallito il colpo di stato, si avviò il confronto tra l'esercito ribelle e quello fedele alla Repubblica, in una guerra civile che durò tre anni e divise la Spagna in due zone.

Lo Sviluppo del Conflitto: Le Tappe e l'Evoluzione delle Due Aree

Fase 1: L'Attraversamento dello Stretto (Luglio-Settembre 1936)

Entrambe le parti erano consapevoli dell'importanza strategica di Madrid, e questo divenne il primo obiettivo degli insorti. Franco attraversò il più rapidamente possibile lo Stretto con l'esercito verso la penisola, con l'ausilio dell'aviazione (italiana e tedesca, poiché la flotta era rimasta fedele alla Repubblica). In una settimana, Franco aveva 14.000 uomini ben armati, addestrati e con una fedeltà totale al suo capo.

Il governo di Casares Quiroga e Martínez Barrio (luglio-settembre 1936) dovette dimettersi quando si rifiutò di consegnare le armi al popolo per timore di una rivoluzione. Seguì il governo di Giral, che effettivamente diede armi al popolo, ma la sua incapacità di controllare la situazione lo costrinse a dimettersi (settembre 1936).

Fase 2: La Battaglia di Madrid (Settembre 1936 - Marzo 1937)

I ribelli militari cercarono di concentrare le loro forze intorno alla capitale. Mola avanzò da nord e Franco da sud, sebbene più lentamente perché dovette prendere Badajoz e si fermò per liberare l'Alcázar di Toledo, sotto il comando di Moscardó, che resisteva all'assedio repubblicano. (Questo fatto fu ampiamente amplificato dalla propaganda franchista, al fine di non lasciare nemici alle spalle).

Tuttavia, la capitale resistette grazie alla feroce difesa dell'esercito e delle milizie fedeli. Di fronte a questa resistenza, i leader nazionalisti decisero di isolare Madrid dal resto della Spagna, istituendo un assedio. Ma l'assedio fu rotto sia al Jarama (febbraio 1937, sulla strada per Valencia), grazie alla resistenza delle truppe di Lister e del CNT di Cipriano Mera, sia a Guadalajara (marzo 1937), dove gli italiani furono fermati.

La Città Universitaria fu pesantemente bombardata dagli italiani e dai tedeschi, ma Madrid resistette con lo slogan "¡No pasarán!". I capi ribelli decisero quindi di abbandonare la presa della capitale e dirottarono la loro attenzione ad altre aree strategiche.

In parallelo, e per dare una tregua a Madrid, i repubblicani concentrarono i loro sforzi in Aragona, ma, per mancanza di un comando unificato e di disciplina, non riuscirono a conquistare nessuna delle città aragonesi principali.

Sul versante repubblicano, vi fu il governo di Largo Caballero (settembre 1936 - maggio 1937), guidato dalla UGT. Fu un governo di coalizione che coinvolse tutti i settori (repubblicani, socialisti, comunisti e anarchici). La caduta di Largo Caballero fu innescata dalla crisi del maggio 1937 a Barcellona.

Fase 3: La Campagna del Nord (Aprile-Ottobre 1937)

Il primo obiettivo fu la frangia cantabrica, isolata dal resto della Spagna (Castiglia e Navarra) e ricca di importanti risorse minerarie e siderurgiche. In questa campagna svolse un ruolo importante il bombardamento dell'aviazione tedesca (Legione Condor), in particolare il caso di Guernica, dove fu distrutto il 70% della città.

Caddero Bilbao a giugno e Santander e Gijón a ottobre, dopo la dura difesa dei minatori. I repubblicani cercarono di dare una tregua al Nord con un'offensiva a Brunete nel luglio del 1937, ma non riuscirono a togliere l'assedio a Madrid né a evitare il crollo del Nord, che rimase in mani nazionaliste.

Fase 4: La Campagna d'Aragona (Settembre 1937 - Autunno 1938)

Sul fronte repubblicano si diffuse l'idea che la guerra si stesse perdendo, e per risollevare il morale, il comando lanciò una campagna d'Aragona. Nel dicembre del 1937 l'esercito repubblicano, con l'aiuto delle Brigate Internazionali, prese la città di Teruel (punto chiave che univa le regioni repubblicane di Catalogna, Valencia, Castiglia-La Mancia e Madrid), ma nel febbraio del 1938 un contrattacco nazionalista la recuperò, provocando le dimissioni del ministro della Difesa Indalecio Prieto, che fu sostituito da Juan Negrín.

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