La Guerra d'Indipendenza Spagnola (1808-1814) e la Costituzione di Cadice del 1812
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La Guerra d'Indipendenza (1808-1814)
L'Inizio del Conflitto
a) Lo scoppio del conflitto: il Dos de Mayo
Murat fece pervenire alla commissione il 30 aprile una lettera di Carlo IV, chiedendo la partenza dei suoi figli. A causa di voci e pettegolezzi, la rabbia popolare si scatenò. Murat rispose inviando un battaglione per disperderli, portando alla rivolta del 2 maggio a Madrid. La diffusione della notizia della rivolta raggiunse tutti gli angoli della Spagna, dando inizio alla Guerra d'Indipendenza. La prima dichiarazione di guerra fu quella del sindaco di Móstoles, seguita dai proclami di Gijón e Oviedo.
b) La formazione delle Giunte Provinciali
L'abdicazione di Bayonne aveva creato un vuoto di autorità nei territori spagnoli occupati. Per colmare questa lacuna, si tennero riunioni, prima a livello locale, poi assunsero la sovranità le Giunte Provinciali in nome del re assente. Le Giunte nacquero al margine delle autorità tradizionali, negarono la legittimità dell'abdicazione di Bayonne e assunsero l'autorità in nome del popolo. Questi corpi eterogenei, costituiti da cittadini di prestigio, assunsero il potere di agire a livello locale, provinciale o regionale. Tutti erano uniti dall'opposizione ai francesi e dalla difesa dell'indipendenza della Spagna. Nelle Asturie fu la prima a formarsi, basata sul Principato.
c) Il Consiglio Supremo Centrale
Le Giunte Provinciali sentirono il bisogno di coordinarsi per affrontare l'invasore. Nel settembre 1808 fu istituito il Supremo Consiglio Centrale del Regno, che assunse tutti i poteri sovrani e fu stabilito come il più alto organo di governo. Fu stabilito prima ad Aranjuez e poi a Siviglia; era costituito da 34 delegati delle province. Nel gennaio 1810, il Consiglio consegnò il potere alla Reggenza, che convocò le Cortes.
Le Cause o le Origini della Guerra
La partenza dal paese del re Ferdinando VII e di suo padre, Carlo IV, insieme al controllo politico esercitato dai francesi, portò all'ammutinamento di alcuni ufficiali di artiglieria che ottennero il sostegno popolare il 2 maggio 1808.
Caratteristiche della Guerra d'Indipendenza
La natura della guerra fu molteplice:
- Un conflitto internazionale: guerra tra Francia e Inghilterra, la Spagna fu il teatro in cui le due potenze espressero la loro lotta per l'egemonia.
- Una guerra di liberazione nazionale: dal dominio francese, a cui partecipò l'intera nazione, manifestandosi anche come guerriglia.
- Una guerra civile: gli afrancesados (sostenitori di Re Giuseppe I) credevano che fosse l'unico modo per evitare il caos. Essi erano sostenuti da alcuni settori del clero e della nobiltà. Le istituzioni e l'amministrazione si schierarono con Giuseppe. Alcuni illuminati vedevano in Giuseppe l'unico modo per trasformare la Spagna, mentre altri si opponevano all'occupazione.
- Una crisi politica: il vuoto di potere forzò la creazione di un potere alternativo, la convocazione delle Cortes e la Costituzione di Cadice. Si identificarono due fazioni: liberali e servili (assolutisti).
La Guerriglia
La guerriglia era il sistema difensivo-offensivo dei contadini spagnoli. Gli elementi guerriglieri nacquero spontaneamente, guidati da uomini che conoscevano bene il terreno e ne approfittavano per ostacolare i movimenti del nemico. I guerriglieri più famosi furono Espoz y Mina, Martín Díez 'El Empecinado' e il Curato Merino.
Fasi o Tappe della Guerra
Gli eventi militari si svolsero in tre fasi:
a) Fase 1: Maggio-Ottobre 1808
Si caratterizza per il fallimento iniziale dell'occupazione francese (guerriglia). Fu organizzato un esercito regolare, guidato dal generale Castaños, che affrontò il generale Dupont a Despeñaperros, producendo la prima sconfitta francese, a Bailén (19 luglio 1808). Di conseguenza, Giuseppe I dovette lasciare Madrid e ritirare le sue truppe a nord del fiume Ebro.
b) Fase 2: Ottobre 1808-Luglio 1812
È caratterizzata dalla guerra di logoramento e dall'azione di guerriglia. L'Inghilterra decise di inviare un esercito di spedizione, costringendo i francesi a lasciare il Portogallo. Napoleone decise di venire personalmente nella penisola per porre fine all'insurrezione. Dopo il suo arrivo a Madrid, quasi tutte le città assediate caddero; solo Cadice resistette. A causa delle guerre europee, Napoleone fu costretto a tornare in Francia.
c) Fase 3: Luglio 1812-1814
Si verifica l'offensiva spagnola, con l'aiuto dell'Inghilterra. Questa coalizione ottenne la vittoria ad Arapiles nel luglio 1812. Nel maggio 1814, la guerra si concluse con l'espulsione francese; gli eserciti inglesi inseguirono i francesi oltre i Pirenei. In realtà, la guerra era già finita poiché Napoleone aveva firmato il Trattato di Valençay (dicembre 1813), con il quale liberava Ferdinando e lo rimetteva sul trono.
Le Conseguenze della Guerra
La guerra portò a danni di dimensioni fino ad allora sconosciute in Spagna: perdite demografiche, economiche, culturali, morali e politiche (per i liberali). In termini di impatto internazionale, la guerra spagnola fu decisiva per la sconfitta napoleonica: dimostrò che l'esercito francese poteva essere sconfitto e costrinse i francesi a dividere ulteriormente le truppe su due fronti (est e ovest). Inoltre, la guerra attivò l'avvio del processo di indipendenza delle colonie spagnole in America.
Le Cortes di Cadice e la Costituzione del 1812
La Situazione Politica durante la Guerra (Gruppi Ideologici)
Data la situazione creata dall'invasione francese, gli spagnoli si divisero in due gruppi ideologici: afrancesados e patrioti.
- Gli Afrancesados erano un gruppo minoritario che appoggiò Giuseppe I; era composto da alcuni membri della nobiltà, dell'alto clero e in particolare da funzionari.
- I Patrioti erano la maggioranza della popolazione e rifiutarono di essere governati da un monarca straniero imposto con la forza delle armi. Ma tra loro non c'era un pensiero unico; ideologicamente si distinguevano due gruppi: i liberali e i tradizionalisti (o assolutisti).
La Convocazione delle Cortes
Il movimento delle Giunte, che sostituì il vuoto di potere, significò una vera e propria rivoluzione nell'assunzione della sovranità. L'opportunità di iniziare la rivoluzione liberale e borghese si presentò quando, a causa delle perdite subite da Napoleone, il Supremo Consiglio Centrale del Regno dovette trasferirsi a Cadice, l'unico territorio non invaso, e decise, nel gennaio 1810, di cedere il potere a una Reggenza di cinque membri, molto conservatrice. La Reggenza fu responsabile da quel momento di organizzare la lotta contro gli invasori e produsse anche la convocazione delle Cortes per organizzare il paese. La città di Cadice era sede di una borghesia mercantile e di grandi colonie di mercanti stranieri; inoltre, molti borghesi vi si erano rifugiati a causa della guerra. L'idea di una riunione delle Cortes Generali era già stata discussa al Consiglio Centrale. Dopo 100 anni senza riunioni, il Parlamento aprì le sue sessioni il 24 settembre 1810 a Cadice e lavorò per tre anni.
Composizione delle Cortes
Il giorno dopo, i partecipanti approvarono il primo decreto che dichiarava la sovranità nazionale. La formula di convocazione mostrò il carattere che dovevano avere, poiché non si riunirono in una sola camera, ma rappresentarono l'intera nazione. Il concetto di 'intera nazione' fu inteso come cittadini liberi, residenti sia nella penisola che nei territori d'oltremare, uguali nei diritti e soggetti tutti alla stessa legge. A causa delle difficoltà della guerra, i partecipanti furono scelti nelle aree libere dal dominio francese. Inoltre, furono nominati rappresentanti supplenti per le città che non potevano tenere le elezioni. Tra i deputati si trovavano tre tendenze:
- I Liberali: erano il partito della sovranità nazionale; la nazione è l'unico soggetto della sovranità.
- I Riformisti (o Jovellanisti): favorivano una riforma graduale e difendevano la nozione di Costituzione storica.
- Gli Assolutisti (o Servili): difendevano l'assolutismo. La sovranità doveva risiedere nel Re.
La nobiltà e la gerarchia superiore della Chiesa erano scarsamente rappresentate, così come i deputati delle aree occupate o i rappresentanti dei territori americani. Nelle Cortes prevalse la classe media colta e intellettuale (avvocati, sacerdoti, funzionari, militari e accademici), inclusi membri della borghesia industriale e commerciale. Non c'era rappresentazione delle masse. Fin dalla loro istituzione, le Cortes non mostrarono alcuna somiglianza con le precedenti; i deputati diedero il via alla rivoluzione liberale di Cadice.
Il Lavoro delle Cortes
Il lavoro delle Cortes di Cadice tra il 1810 e il 1813 fu dedicato a due attività complementari: lo smantellamento dell'Antico Regime e la stesura di una Costituzione.
a) La Legislazione Ordinaria (Decreti)
Oltre alla Costituzione, le Cortes di Cadice approvarono una serie di misure sociali, economiche e giuridiche complementari. Tali misure furono:
- Libertà di stampa: abolita la censura sugli scritti politici, ma non su quelli religiosi.
- Abolizione del regime feudale.
- Abolizione dell'Inquisizione.
- Abolizione delle corporazioni.
- Sequestro dei beni.
- Abolizione della primogenitura.
- Abolizione della Mesta.
- Abolizione delle dogane interne.
- Creazione di una Milizia Nazionale.
b) La Costituzione del 1812
Promulgata il 19 marzo 1812 e nota come La Pepa, fu la prima costituzione liberale nel paese. Le sue caratteristiche più importanti furono:
- Sovranità nazionale: il potere risiede nella nazione.
- Ripartizione delle competenze: legislativo (Cortes unicamerali), giudiziario (giudici), esecutivo (il Re, ma con molte limitazioni).
- Monarchia parlamentare.
- Sistema unicamerale: una sola camera dei deputati.
- Diritti e libertà individuali.
- Suffragio universale maschile e indiretto.
- Omesso qualsiasi riferimento a territori con privilegi (fueros).
- Il cattolicesimo è l'unica confessione religiosa consentita.