Hobbes, il Leviatano e la Fondazione dello Stato Moderno

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Dalla Rottura Machiavelliana all'Assolutismo Hobbesiano

Nella tradizione classica, etica e politica non erano del tutto separate. Questa concezione subisce una profonda rottura con il pensiero di Machiavelli, che da un lato pone le basi per una scienza politica autonoma e, dall'altro, costituisce il fondamento di una teoria che ruota intorno al concetto di Stato. È lo Stato che conferisce al potere centrale il suo significato sovrano.

Il Contesto Storico e la Nascita dello Stato Moderno

Ricordiamo che dal XVI secolo ci si trova in un periodo di grandi cambiamenti in Europa occidentale: il Rinascimento porta una nuova immagine del mondo, grazie anche alla scoperta dell'America. La fisica di Galileo e la teoria eliocentrica di Copernico e Keplero, lo sviluppo dell'urbanizzazione e il declino del sistema feudale sono solo alcuni degli eventi che hanno un impatto sulla teoria politica. Un'invenzione prodotta dalla modernità è l'idea stessa di Stato e sovranità.

Il potere comincia a centralizzarsi e stati assolutisti emergono, forse come risposta alle nuove tendenze, alla disgregazione feudale e all'anarchia causate dalle guerre tra i vari detentori del potere.

Più tardi, la borghesia, che aveva influenzato la formazione dello stato assolutista, desidera allentare i legami che impediscono la libera iniziativa economica e minacciano le libertà individuali, iniziando la lotta contro l'assolutismo stesso. Infine, nella trama storica che va dal XVI al XIX secolo, emerge un nuovo attore sociale: i diseredati e il proletariato.

Thomas Hobbes e il Contesto Inglese

Nel tormentato e turbolento XVII secolo, in Inghilterra, fa la sua comparsa l'opera di un influente filosofo politico che, come vedremo, rompe con il passato e le tradizioni: Thomas Hobbes.

Hobbes scrive in un contesto storico particolare: l'Inghilterra è sconvolta dalla tempesta rivoluzionaria, in un periodo mercantilista, individualista e competitivo. Il principio fondamentale che guiderà tutto il suo pensiero è la necessità, nel mezzo delle guerre civili e dei disordini, di garantire la preservazione della vita, la pace e la sicurezza, uscendo e superando lo stato di guerra che, secondo Hobbes, è proprio della natura umana. L'importanza del suo pensiero risiede nell'insistere sul fatto che la premessa fondamentale è che le istituzioni politiche debbano fornire sicurezza ai cittadini. Il suo punto di partenza è l'individuo e il suo bisogno di sicurezza, soddisfatto attraverso un contratto sociale mediante il quale un sovrano (il Leviatano) viene investito di autorità assoluta.

Lo Stato di Natura e il Contratto Sociale

Ciò che induce gli uomini ad abbandonare i loro istinti e desideri, che portano alla "guerra di tutti contro tutti" (bellum omnium contra omnes) e alla distruzione reciproca, è la ragione, non una presunta socialità naturale. È il mandato civile che assegna e trasferisce i poteri e le libertà illimitate dell'individuo a favore di un terribile mostro, il Leviatano.

Hobbes era sicuro che la politica potesse diventare una scienza con "regole certe" e "costruita su principi sicuri e chiari".

Hobbes ritiene che solo mediante l'applicazione di standard sicuri, propri di questa scienza, si possa efficacemente risolvere la crisi della società e degli Stati. Era convinto che il tumulto della vita sociale e le guerre civili sarebbero eliminati se si conoscessero con pari certezza le regole dell'agire umano, così come si conoscono le regole matematiche.

Il Leviatano (1651)

È il capolavoro scritto da Hobbes, motivato "dai disordini del tempo presente". L'unico modo per garantire l'integrità degli individui è creare un potere forte, sufficiente a terrorizzare tutti: questo Stato o Leviatano è una macchina di potere (un individuo o un'assemblea) che prenderà tutte le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza di tutti.

Il Leviatano è la negazione della guerra civile e dello stato di natura in cui "l'uomo è lupo per l'uomo" (homo homini lupus) e rappresenta la garanzia di sicurezza e autoconservazione degli individui. L'origine dello Stato, quindi, è legata alla paura della violenza e alla necessità di superare questo stato di guerra.

Il Potere del Sovrano

Il diritto e il potere del Sovrano, a cui il cittadino si sottomette nel Leviatano, sono completi, poiché il mantenimento della pace richiede un'autorità piena e non soggetta ad alcuna legge se non a quelle emanate dal sovrano stesso. In altre parole, lo Stato è un Leviatano che ispira terrore, che nessun uomo ama o riverisce, ma che, attraverso il patto, è legittimamente accreditato di quel potere e di quella forza che permettono di sfuggire alla guerra di tutti contro tutti. Hobbes è stato colui che ha introdotto i concetti chiave di "stato di natura" e "contratto sociale" nel linguaggio della teoria politica.

Stato e Chiesa

Poiché lo Stato può essere dominato solo da una volontà unica, la Chiesa deve necessariamente essergli sottomessa, e la Chiesa di Stato è l'unica Chiesa tollerabile. Così, Hobbes combatte la tradizione medievale, poiché ritiene che il potere ecclesiastico debba essere subordinato a quello civile.

Spiegando lo stato di natura dell'uomo come parte del mondo naturale e non come parte del regno di Dio, lo Stato cessa di essere un'istituzione divina.

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