Hobbes e Locke: Confronto sul Contratto Sociale e i Diritti Naturali
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Hobbes: Stato di Natura e Contratto Sociale
Secondo l'autorità che ci limita (ad esempio, una mela + uomo, uccidere), questo si riflette nella sua celebre frase: "l'uomo è un lupo per l'uomo".
Secondo Hume, l'uomo ha una naturale tendenza ad aver paura di qualcosa di potente.
Invece Hobbes afferma che, non avendo la religione o legge positiva allo stato naturale, vi è una continua lotta tra gli uomini, creando una condizione di paura e di insicurezza. La paura porta alla formazione di un contratto sociale che delega il potere a un re per governare tutti.
La paura e la prudenza hanno portato alla firma del contratto sociale, che stabilisce leggi positive, morale e religione.
L'alleanza si stabilisce tra le due parti, in cui il re impone un culto religioso che è unico. Questo perché la religione ha condotto a guerre; i sudditi sono tenuti a seguire ciò che il re detta. Questo potere difende la monarchia assoluta.
Così si parla di un accordo di sottomissione in cui il suddito è sottoposto a regole che devono essere rispettate, perché altrimenti sarà punito.
Secondo questa visione, l'essere umano è reso sociale per natura.
Come in un contratto in cui entrambe le parti sono d'accordo, il monarca deve mantenere il suo potere con la coercizione e assicurando la vita e la proprietà ai suoi sudditi; se non rispetta la sua parte del patto o è incompetente, merita di essere detronizzato.
Il re è identificato con il Leviatano (un mostro potente) in quanto può resistere a qualsiasi ribellione.
Infine, il monarca è scelto per diritto divino, come ha sostenuto Bossuet. I monarchi governano perché realizzano l'alleanza che meritano.
Locke: Critica a Hobbes e il Contratto Liberale
Locke critica la teoria dello stato proposto da Hobbes.
Teoria della Legge Naturale e Diritti Inalienabili
È una teoria della legge naturale perché difende l'esistenza di diritti naturali. Ogni uomo ha diritti propri, che sono la vita, la proprietà e la libertà, concepite da Locke come diritti di proprietà non solo sul piano fisico ma anche per le libertà.
Nello stato di natura, l'uomo ha dignità in quanto possiede diritti morali di cui non può essere privato; sono diritti inalienabili. Nemmeno il re può limitare tali diritti.
Vi è una difesa del contratto liberale.
Principi del Contratto Liberale
Questo contratto è basato sui seguenti principi:
La Separazione dei Poteri dello Stato
La sovranità non risiede nel re, ma risiede nel popolo. I poteri sono suddivisi in:
- Esecutivo: applicare le leggi - re.
- Legislativo: fare le leggi - il Parlamento.
- Federativo: potere di alleanze e guerre con altri paesi, le relazioni internazionali - il Parlamento.
Ciascuno di questi poteri ha i suoi giudici indipendenti.
La Critica dell'Assolutismo
È necessario il consenso del popolo affinché il re sia legittimo. Il popolo deve approvare le leggi con l'elezione dei rappresentanti in Parlamento.
Governo Rappresentativo
Locke sosteneva che gli inglesi hanno dei diritti naturali che il re non può violare. Sostiene un governo rappresentativo composto da membri del popolo per rappresentare i loro interessi.
Tolleranza Religiosa in Locke
Locke stabilisce i confini tra Stato e Chiesa. Lo Stato deve occuparsi dei beni civili, ma non della salvezza dell'anima.
D'altra parte, la fede non può essere inculcata con la forza.
Il potere civile non deve intervenire nelle questioni religiose e viceversa; sono sfere autonome.
Invece, non si deve essere tolleranti con gli intolleranti.
La tolleranza di Locke ha dei limiti: nessuna tolleranza per i cattolici o per gli atei, perché sono considerati nemici.