L'Illuminismo: Filosofia, Ragione e Riforme in Europa e Italia

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L'Illuminismo: Origini, Filosofi e Idee Fondamentali

1. Dove e quando nacque l'Illuminismo? Chi erano i filosofi e quali idee propugnavano?

  • L'Illuminismo nacque in Francia tra il 1740 e il 1770.
  • I filosofi, tra i quali possiamo menzionare Voltaire, Diderot, D'Alembert e Rousseau, portarono al massimo sviluppo l'Illuminismo francese.
  • Essi propugnavano nuove idee quali la tolleranza, la libertà e, soprattutto, la lotta contro ogni forma di pregiudizio. L'opera più importante dei filosofi fu l'Encyclopédie.

2. Cosa intende il filosofo Immanuel Kant?

Secondo Kant, uscire da uno stato di minorità significa essere capaci di servirsi del proprio intelletto senza la guida di nessun altro.

3. Quali caratteristiche vengono attribuite dagli illuministi al termine ragione? Che cosa, a loro parere, permette di conquistarne un uso corretto? A quali ambiti venne applicata?

La ragione, secondo gli illuministi, è la capacità di applicare un metodo critico, partendo dall'osservazione dei fatti, per determinare le leggi che li governano.

La critica razionalistica venne applicata a tutti i campi del sapere, anche a quelli tradizionalmente esclusi come la religione e l'arte.

4. Che relazione c'è tra il nuovo approccio razionalistico e i numerosi progetti di riforma?

La relazione tra il nuovo approccio razionalistico e i numerosi progetti di riforma è molto evidente: furono infatti progettate nuove forme di organizzazione politica, sociale e culturale. Il sapere era volto (indirizzato) al progresso del genere umano.

(Idea del continuo progresso del genere umano)

5. Che cosa si intende per cosmopolitismo?

Per cosmopolitismo si intende l'idea di sentirsi cittadini del mondo, che comprende l'accettazione di valori culturali estranei e lontani, promuovendo allo stesso tempo uno spirito di tolleranza.

6. Quali sono le principali idee e dottrine filosofiche diffuse tra gli illuministi? Su quali presupposti si basano?

Tra le principali dottrine filosofiche diffuse tra gli illuministi ci fu il sensismo, che sosteneva che la memoria, l'attenzione, il giudizio e la volontà sono solo sensazioni trasformate. La seconda dottrina fu il meccanicismo, che sosteneva che l'uomo non è altro che materia e che la natura opera secondo le proprie leggi senza l'intervento di Dio. Infine, troviamo l'utilitarismo, che definisce l'utile come la massima felicità dell'uomo.

7. Quali elementi di novità presenta l'Encyclopédie? A chi si deve in particolare quest'opera? Chi si oppose alla sua diffusione?

Gli elementi di novità dell'Encyclopédie sono rappresentati da una nuova organizzazione del sapere, non più basata su raggruppamenti tematici ma sulle facoltà principali dell'uomo, ossia la ragione, l'immaginazione e la memoria. Per questo, il sapere universale viene diviso in tre settori: le scienze, le arti utili e le belle arti.

Quest'opera si deve in particolare a D'Alembert e Diderot. Fu pesantemente criticata dalla cultura ufficiale, sia religiosa che laica. Fu infatti criticata dai Gesuiti e dal Parlamento di Parigi, che ne proibì la vendita.

L'Illuminismo in Italia: Diffusione e Specificità

1. Quali fattori favorirono in Italia la diffusione della cultura illuminista? Perché si può parlare di Illuminismo più moderato rispetto a quello francese? Quali furono i principali centri di diffusione?

La cultura illuminista in Italia si diffuse grazie alla pubblicazione dell'Encyclopédie. Si tratta di un Illuminismo più moderato perché evitava lo scontro frontale con la Chiesa e gli attacchi diretti alla dottrina cattolica. I centri di maggiore diffusione dell'Illuminismo in Italia furono la Lombardia, la Toscana e Napoli.

La Storia Culturale d'Italia secondo Verri (Dal Quattrocento al Settecento)

1. Sintetizza il contenuto dei primi 4 capoversi riportando i punti nodali, indicati da Verri, della storia culturale d'Italia.

Nella prima parte, Verri passa in rassegna la storia culturale d'Italia.

  • Nel primo paragrafo, Verri analizza il Quattrocento, periodo in cui l'uomo colto era colui che sapeva leggere l'Iliade e l'Odissea o che sapeva imitare gli antichi.
  • Nel secondo paragrafo, Verri caratterizza il Cinquecento come un periodo basato esclusivamente sulle canzoni d'amore e sullo studio della grammatica.
  • Nel terzo paragrafo, invece, l'autore elogia Galileo Galilei, che introduce il metodo sperimentale in ambito letterario.
  • Nel quarto e ultimo paragrafo, si parla del Seicento e dei nuovi filosofi razionalisti, tra i quali Francesco Bacone e Cartesio.

2. Da che cosa è caratterizzata la cultura italiana dal Quattrocento all'inizio del Settecento? In particolare, che cosa intende Verri quando sostiene che si tratta di una cultura segnata dall'ossequio servile alle parole?

La cultura italiana dal Quattrocento al Settecento è caratterizzata dal dominio dell'imitazione, della fantasia, della pedanteria e dell'erudizione inutile (chi impara tante cose a memoria). Verri intende che i letterati attribuivano maggiore valore alla forma delle parole che alla sostanza.

3. Quale giudizio dà Verri di Galileo? Qual è il suo principale merito? Perché lo definisce "onore della patria nostra"?

Verri attribuisce un giudizio positivo a Galileo perché applicò il metodo scientifico anche alle scienze umane e per questo fu un personaggio importante non solo per l'Italia ma anche per il resto del mondo.

4. Come ritiene Verri che sia cambiato il significato del termine "FILOSOFO" nell'Europa dei suoi tempi? Quale metodo critico si è diffuso, in quali ambiti e con quali effetti?

Nel Settecento, secondo Verri, il termine "filosofo" è radicalmente cambiato: non è più colui che ripete l'opinione degli antichi, ma è colui che sottopone tutto a un esame critico prima di esprimere un'opinione.

5. Quando e dove viene pubblicato questo testo?

Questo articolo fu pubblicato nel 1764 sulla rivista "Il Caffè".

6. Quali sono i temi principali dell'articolo?

  • La disputa tra antichi e moderni
  • La diffusione del metodo critico
  • La scrittura utile

Il Sapere Utile, Riforme e "Il Caffè"

1. Che cosa si intende per sapere utile?

Durante l'Illuminismo, un'opera era considerata utile se mirava al conseguimento della felicità del genere umano. Ciò era possibile se l'opera era costruita secondo i dettami della ragione.

2. Perché le opere letterarie dovevano essere utili? Quali effetti provocò tale istanza sui comportamenti poetici?

Le opere letterarie dovevano essere utili per contribuire al progresso e alla felicità del genere umano, in linea con i principi illuministi. Tale istanza portò a una maggiore attenzione verso contenuti didattici, morali e civili, influenzando la scelta dei temi e lo stile poetico verso una maggiore chiarezza e funzionalità.

3. Quale fu il rapporto tra gli intellettuali e le monarchie illuminate?

Nel Settecento maturò sempre più forte la convinzione che gli intellettuali dovessero collaborare con il potere politico. Questo favorì in tutta Europa la diffusione del dispotismo illuminato, cioè la presenza di sovrani disposti a modificare la legislazione dei propri stati in base alle proposte degli illuministi, eliminando le strutture feudali e i privilegi di classe.

4. Quale trattato illuminista fu alla base di un progetto di riforma legislativa?

Il trattato illuminista che determinò una riforma in Toscana fu l'opera di Cesare Beccaria, "Dei delitti e delle pene". Infatti, questo determinò l'abolizione della pena di morte.

5. Come nacque l'esperienza del "Caffè"?

A Milano nacque una rivista letteraria denominata "Il Caffè", che prevedeva sia l'attenzione alla cronaca sia l'apertura verso la cultura. Questa esperienza nacque nel 1764 da alcuni intellettuali illuministi, fautori di una cultura utile alla società. Questo fu possibile grazie all'esempio già diffuso in altri paesi, soprattutto in Inghilterra. Il titolo della rivista deriva dal fatto di riportare le conversazioni e i discorsi che si tenevano in una bottega del caffè milanese.

6. Quali furono i principali argomenti di questa rivista? Quale stile fu prevalentemente adottato?

I principali argomenti della rivista furono essenzialmente questioni economiche e politiche, tutti quegli argomenti funzionali a una riforma delle istituzioni con l'obiettivo di orientare l'opinione pubblica. Lo stile adottato fu diverso da quello tradizionale: si puntava a un linguaggio più semplice per arrivare a un pubblico più ampio.

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Note di Chimica: Introduzione agli Alcani

Nomenclatura e Struttura degli Alcani

  • Quando sono 2 sostituenti: DI-metilpentano
  • Quando sono 3 sostituenti: TRI-metil
  • Quando sono 4 sostituenti: TETRA-metil

Struttura generica ramificata:

_ - C - C - C - _
      |   |   |
      C   C   C

Formula di condensazione (es. pentano): CH3-CH2-CH2-CH2-CH3

Gli alcani si chiamano serie omologa perché sono composti in cui il precedente, rispetto al successivo, ha un gruppo CH2 in meno.

Possono essere: lineare, ramificata.

Sono entrambi isomeri.

Questi due composti hanno la stessa formula ma una diversa struttura. Questi composti vengono detti isomeri di struttura.

Formula generale: Cn H2n +2. Esempio: per n=5, la formula è C5H12.

  • CH3- = Metile
  • CH3-CH2- = Etile
  • CH4 = Metano
  • CH3-CH3 = Etano

Nell'ordine alfabetico dei sostituenti, si indica prima l'etile e poi il metile.

Voci correlate: