Immanuel Kant: Giudizi, Conoscenza e la Struttura della Critica della Ragion Pura
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I Giudizi nella Critica della Ragion Pura
La Critica della Ragion Pura rappresenta il tentativo di Immanuel Kant di dimostrare se la matematica, la fisica e la metafisica possano essere considerate scienze. Per fare ciò, Kant inizia analizzando gli elementi fondamentali di ogni conoscenza, concludendo l'esistenza e la necessità dei giudizi.
Il giudizio è definito come un rapporto tra soggetto e predicato espresso nella forma “S è P”.
Classificazione Kantiana dei Giudizi
Kant propone una duplice classificazione dei giudizi, basata su due criteri distinti:
- Il rapporto tra il soggetto e il predicato (Giudizi Analitici o Sintetici).
 - La relazione con l'esperienza (Giudizi a Priori o a Posteriori).
 
Giudizi in base al rapporto S-P
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Giudizi Analitici:
Sono quei giudizi in cui il predicato è già contenuto nel soggetto. Essendo puramente formali, non aggiungono alcuna nuova conoscenza (sono esplicativi). Sono sempre veri in quanto regolati dal principio di non-contraddizione. Non richiedono esperienza per essere convalidati. Esprimono ciò che Hume chiamava “relazioni di idee”.
Esempio: “Tutti i corpi sono estesi.”
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Giudizi Sintetici:
Sono quei giudizi in cui il predicato non è incluso nel soggetto (sono ampliativi). Aggiungono nuova conoscenza. Il loro opposto è logicamente possibile. Pertanto, per sapere se sono veri è necessario ricorrere all'esperienza.
Esempio: “Il muro è bianco.”
 
Giudizi in base all'esperienza
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Giudizi a Priori:
Sono quei giudizi ottenuti al di fuori dell'esperienza. Non dipendono dall'esperienza per il loro valore e non possono essere invalidati da essa. Sono sempre validi, ovvero universali e necessari.
Esempio: “3 + 4 = 7”
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Giudizi a Posteriori:
Sono quei giudizi ottenuti “dopo” l'esperienza. Di conseguenza, non sono universali né necessari, ma contingenti.
Esempio: “I cani sono fedeli.”
 
Tradizionalmente, i giudizi analitici sono sempre a priori, mentre i giudizi sintetici sono sempre a posteriori. Kant, tuttavia, cerca di dimostrare l'esistenza dei Giudizi Sintetici a Priori, che sono la base della scienza.
La Struttura della Conoscenza Scientifica
Kant inizia la sua indagine ponendosi il problema fondamentale: “Che cosa posso sapere?” Prima di rispondere, è necessario distinguere gli elementi costitutivi della conoscenza.
Elementi e Requisiti della Scienza
La conoscenza, per Kant, comprende due elementi essenziali: il concetto e l'intuizione. Sapere ha sempre la struttura di un giudizio (“A è B”).
- Pensare: È l'attività pura dell'intelletto, che richiede solo concetti.
 - Conoscere: È un sapere vero e universalmente valido, che richiede sia concetti che intuizioni.
 
Affinché un sapere sia considerato scienza, deve soddisfare tre condizioni fondamentali:
- Deve aumentare le nostre conoscenze (deve essere sintetico).
 - Deve essere necessario e universale (deve essere a priori).
 
Pertanto, tutti gli enunciati scientifici devono essere Giudizi Sintetici a Priori.
L'Origine della Conoscenza: Empirismo, Razionalismo e la Sintesi Kantiana
Confronto tra Correnti Filosofiche
- Per gli Empiristi: L'origine della conoscenza è l'esperienza. L'esperienza è anche il limite della conoscenza.
 - Per i Razionalisti: L'essere umano possiede anche idee innate, non derivate dall'esperienza, che permettono la conoscenza di ciò che va oltre ogni esperienza possibile.
 
La Sintesi Trascendentale di Kant
Kant opera una sintesi tra queste due visioni, affermando che tutta la conoscenza inizia con l'esperienza, ma non tutta la conoscenza deriva da essa. L'esperienza è dunque un composto di:
- Ciò che percepiamo (il dato sensibile).
 - Ciò che è prodotto naturalmente dal soggetto per ricevere e ordinare le impressioni sensoriali (le forme a priori).
 
La conoscenza è la sintesi di questi elementi:
Materia e Forma della Conoscenza
La Materia (A Posteriori)
È il “dato” (ciò che è fornito dalla cosa conosciuta). Costituisce il contenuto di ogni conoscenza. Proviene dalle esperienze.
La Forma (A Priori)
È la “sede” (ciò che è fornito dal soggetto conoscente). Costituisce la struttura della conoscenza, ovvero l'elaborazione della “materia prima” della conoscenza, indipendente dall'esperienza.