La Importancia del Tiempo y la Fortaleza ante la Adversidad

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T8

1 Fai così, o mio Lucilio, rivendica te stesso per te, e il tempo che finora ti veniva portato via o sottratto o ti sfuggiva, mettilo da parte e custodiscilo. Persuaditi che queste cose stanno come ti scrivo: parte del nostro tempo ci è strappata via, parte sottratta, una parte scorre via. Ma lo spreco più vergognoso è quello che avviene per trascuratezza. E se vorrai farci attenzione, gran parte della vita scorre via nel far male, la massima parte nel non far nulla, tutta la vita nel fare altro. 2. Trovami uno che attribuisca un qualche valore al tempo, che apprezzi il valore di una giornata, che comprenda di morire giorno dopo giorno. In questo ci inganniamo, per il fatto che noi vediamo la morte davanti a noi: gran parte di essa invece è già passata; tutto il tempo che ci sta alle spalle appartiene alla morte. Fa’ dunque, o mio Lucilio, ciò che mi scrivi di stare facendo: tienti stretta ogni ora. Così potrai dipendere meno dal futuro, se prenderai possesso dell’oggi. Mentre si differisce, la vita passa. 3. Tutto ci è estraneo, Lucilio, solo il tempo è nostro; la natura ci ha fatto entrare in possesso di questa sola cosa, fugace e incerta, da cui ci esclude chiunque vuole. E la stoltezza degli uomini è così grande che si riconoscono debitori per avere ottenuto beni di scarsissima importanza e valore, certamente recuperabili, mentre nessuno che abbia ricevuto il tempo in dono, ritiene di essere in debito; questo è invece l’unico bene che neppure una persona che prova gratitudine può restituire. 4. Forse chiederai che cosa faccio io, che ti dò questi consigli. Te lo dirò con franchezza: ciò che accade a chi vive nel lusso, ma che tiene in ordine i conti: mi torna il conto delle spese. Non posso dire di non perdere nulla, ma dirò che cosa perdo e perché e in che modo; renderò conto della mia povertà. Ma a me accade ciò che accade alla maggior parte di coloro che sono ridotti in miseria non per colpa loro: tutti li compatiscono, nessuno li soccorre. 5. Quale conclusione, dunque? Non considero povero colui al quale è sufficiente quel poco, se pur minimo, che gli resta. Quanto a te, tuttavia, preferisco che custodisca i tuoi beni; e comincerai per tempo. Infatti, come ritenevano i nostri antenati, «è tarda l’economia quando si giunge al fondo»; sul fondo rimane non solo la parte più piccola, ma anche la peggiore.

T9

[20] Ogni giorno moriamo: infatti ogni giorno siamo privati di qualche parte della vita ed anche quando cresciamo, la vita va diminuendo. Abbiamo perduto l’infanzia, poi la fanciullezza, poi l’adolescenza. Tutto il tempo trascorso fino a ieri, è andato perduto; anche la giornata, che oggi viviamo, la dividiamo colla morte. Come non è il cadere delle ultime gocce che vuota la clessidra, ma tutta l’acqua che è scesa prima, così l’ultima ora, nella quale cessiamo di esistere, non è sola a produrre la morte, ma è sola a compirne l’opera: allora giungiamo al termine della vita, verso il quale già da un pezzo eravamo avviati. [21] Hai enunciato tali concetti col solito stile e poi, pur essendo sempre elevato, ma non mai più efficace che quando esprimi la verità, hai detto: non ci attende una sola morte, ma quella che ci porta via è l’ultima. Preferirei che tu leggessi le tue opere e trascurassi la mia lettera: infatti ti risulterà chiaro che la morte, che temiamo, è l’ultima, non la sola.

T13

1. "Perché cápitano molte avversità agli uomini buoni?" Nessun male può capitare all'"uomo buono": non si mescolano i contrari. A quel modo che tanti fiumi, tanti rovesci di pioggia dall'alto, tanta abbondanza di fonti minerali non alterano il sapore del mare, e neppure lo mitigano, così l'assalto delle avversità non smuove il cuore dell'uomo forte: rimane com'era e ogni avvenimento lo assimila a sé, perché è più potente di tutte le cose esteme. 2. Non dico che non le sente, ma le vince, e, normalmente pacifico e tranquillo, insorge contro ciò che lo assale. Tutte le avversità le considera esercizi. Chi poi, purché sia un uomo e abbia senso morale, non è desideroso di una giusta fatica e pronto a pericoli per il dovere? Per quale persona attiva l'inattività non è un castigo? 3. Gli atleti, che si curano del loro fisico, li vediamo combattere con tutti i più forti ed esigere dagli allenatori che li impegnino con tutte le loro forze: si fanno colpire e malmenare e, se non trovano un loro pari, ne affrontano più d'uno alla volta.

4. Infrollisce la virtù senza avversario: la sua grandezza e il suo vigore si manifestano solo quando essa mostra la sua capacità di sopportazione. Sappi pure che lo stesso devono fare gli uomini buoni, non spaventarsi delle asprezze e difficoltà e non lamentarsi del fato, prendere bene e volgere in bene ogni avvenimento: importa non quello che sopporti, ma come lo sopporti?

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