L'Indipendenza Americana e la Rivoluzione Francese: Un Nuovo Mondo Emerge
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L'Indipendenza delle Tredici Colonie
Nel XVI secolo, gli inglesi fondarono tredici colonie sulla costa atlantica del Nord America, estendendosi fino ai Monti Appalachi. Queste colonie, pur essendo indipendenti tra loro, erano tutte sotto il dominio dell'Inghilterra. I primi abitanti furono i Puritani, seguiti da persone incarcerate che avevano commutato la pena con la libertà e il trasferimento in America.
Inizialmente, il rapporto tra la madrepatria e le colonie fu positivo. Delle tredici colonie, otto si dedicavano al commercio e le altre cinque all'agricoltura, producendo cotone, tabacco e riso. Tuttavia, i coloni dipendevano economicamente dalla madrepatria a causa del Navigation Act, che imponeva il trasporto delle merci esclusivamente su navi inglesi e la vendita delle stesse solo in Inghilterra.
L'Inghilterra concedeva ad alcune colonie la possibilità di eleggere il proprio governatore. Nel 1773, il re inglese decise di aumentare le tasse, provocando il dissenso delle colonie. Nonostante Benjamin Franklin ottenne una riduzione delle tasse, i coloni rimasero insoddisfatti. Nel porto di Boston iniziarono i primi atti di ribellione, con i mercanti delle colonie che formarono leghe di non importazione.
Nel luglio 1774, le colonie si riunirono in una conferenza a Filadelfia, chiedendo al re il diritto di stabilire i propri tributi. Il Secondo Congresso Continentale di Filadelfia decise di dichiarare l'indipendenza, con la redazione del documento affidata a Thomas Jefferson.
La Dichiarazione d'Indipendenza
Il 4 luglio 1776, le colonie proclamarono l'indipendenza, adottando il nome di Stati Uniti d'America e una bandiera con tredici strisce rosse e tredici stelle bianche. Si organizzarono come uno stato federale democratico, con un mandato presidenziale di quattro anni, un potere esecutivo affidato al Presidente eletto dal popolo, un potere legislativo bicamerale (Senato con due rappresentanti per ogni stato) e un potere giudiziario con funzione di intermediario tra potere esecutivo e legislativo.
Principi fondamentali della Dichiarazione d'Indipendenza:
- Tutti gli uomini sono uguali davanti alla legge.
- L'uomo ha diritti inalienabili.
- Il governo deve assicurare il rispetto di questi diritti.
- Il governo deriva il suo potere dal popolo.
- Il popolo ha il diritto di ribellarsi contro un governo che non adempie ai suoi doveri.
I coloni formarono un esercito guidato da George Washington per difendersi dall'Inghilterra. La Francia, inizialmente con singoli cittadini come Beaumarchais nel 1777, decise di sostenere i coloni. Il 6 febbraio 1778, Francia e Spagna firmarono un trattato di alleanza a sostegno dei patrioti. Nel 1781, la battaglia di Yorktown segnò la sconfitta degli inglesi. Nel 1782, il Trattato di Parigi sancì il riconoscimento dell'indipendenza degli Stati Uniti da parte della Gran Bretagna. Nel 1783, il Trattato di Versailles permise alla Francia di recuperare la Louisiana, St. Lucia, Tobago e il Senegal, mentre la Spagna riacquistò Minorca e la Florida. Nel 1787, gli Stati Uniti adottarono la prima Costituzione scritta della storia, basata sul principio di sovranità nazionale e governo democratico. L'indipendenza americana rappresentò un esempio fondamentale di decolonizzazione per altre colonie.
La Rivoluzione Francese
La Rivoluzione Francese, scoppiata il 14 luglio 1789, vide la Francia governata da Luigi XVI con un regime assolutista. Lo stato, obsoleto e in declino, governava il paese europeo più popoloso dell'epoca, con 26 milioni di abitanti. La società era divisa in tre stati: nobiltà, clero (esenti da tasse) e Terzo Stato (popolo e borghesia). La borghesia, desiderosa di potere politico, fu la forza motrice della rivoluzione.
Il ministro delle finanze di Luigi XVI, Calonne, propose una riforma fiscale per far contribuire tutti i cittadini, ma l'Assemblea dei Notabili, composta da clero e nobiltà, la rifiutò, costringendo Calonne alle dimissioni. Nel 1789, il re convocò gli Stati Generali, con 300 rappresentanti per ciascuno dei tre stati. Il Terzo Stato chiese il voto per testa, ma il re rifiutò. Il Terzo Stato si ritirò e formò un'assemblea separata.
Fasi della Rivoluzione
- Assemblea Nazionale (1789): composta da rappresentanti del Terzo Stato, alcuni nobili e membri del clero che lo sostenevano. Con il Giuramento della Pallacorda, si impegnarono a non separarsi fino all'approvazione di una riforma.
- Assemblea Costituente (1789-1791): con l'obiettivo di redigere una costituzione per la Francia, basata sulla sovranità nazionale e la separazione dei poteri. Venne introdotto il suffragio censitario.
- Assemblea Legislativa (1791-1792): il re tentò la fuga, ma venne catturato e riportato in Francia, accusato di tradimento. I gruppi politici principali erano i Girondini (moderati) e i Giacobini (radicali). Nel 1792, l'Austria dichiarò guerra alla Francia.
- Convenzione Nazionale (1792-1795): proclamò la repubblica e istituì il Tribunale Rivoluzionario e il Comitato di Salute Pubblica, guidato dal giacobino Maximilien Robespierre. Il 21 gennaio 1793, Luigi XVI fu giustiziato per tradimento. Nel 1794, anche Maria Antonietta fu giustiziata.
- Direttorio (1795-1799): il potere esecutivo fu affidato a cinque Direttori, mentre il potere legislativo era esercitato da un parlamento bicamerale composto dal Consiglio degli Anziani (250 membri) e dal Consiglio dei Cinquecento.