Introduzione alla Macroeconomia: Mercato del Lavoro, Consumo e Investimenti
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Introduzione alla Macroeconomia
La macroeconomia studia il funzionamento di un sistema economico nel suo insieme, mettendo in evidenza i vari fenomeni economici. Vengono considerate delle grandezze aggregate come:
- Prodotti: cioè tutti i beni e servizi prodotti.
- Lavoro: che è un altro mezzo di produzione.
- Moneta: l’unico mezzo di pagamento e un titolo acquistato da chi risparmia.
Anche i numeri di soggetti si riducono, si considerano solo:
- Le famiglie: che sono proprietari delle imprese e offrono lavoro, spendono i loro redditi e acquistano beni per il consumo o titoli.
- Le imprese: che producono, impiegano e vendono alle famiglie.
- Lo Stato: che acquista beni e servizi con la spesa pubblica e effettua trasferimenti alle famiglie.
Le imprese producono beni e li vendono al prezzo P e incassano i profitti che distribuiscono alle famiglie. Il prodotto nazionale è il valore dei beni e servizi prodotti al netto dei beni e servizi consumati per produrli. Il prodotto nazionale è uguale alla somma di tutti i redditi, rappresenta sia il prodotto nazionale sia il reddito nazionale.
La Domanda Effettiva
La produzione delle imprese si adegua alla domanda.
^Y=B(AD-Y) si chiama principio della domanda effettiva. Se la produzione supera la spesa aggregata le imprese producono di meno (^Y<0). Se il prodotto è inferiore alle richieste le imprese accrescono la produzione (^Y>0).
Il Mercato del Lavoro
L’aspetto principale è la forza lavoro, cioè le persone occupate e quelle in cerca di occupazione (disoccupate).
Per persone occupate sono quelle che hanno svolto almeno un'ora di lavoro in una qualsiasi attività preveda un corrispettivo monetario o in natura o coloro che sono assenti dal lavoro che non superino i 3 mesi.
Le persone in cerca di lavoro comprendono le persone tra i 15 e 74 anni che hanno effettuato almeno un'azione attiva di ricerca di lavoro oppure inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare. Il tasso di disoccupazione è il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze lavoro.
L'Istat pubblica le informazioni relative al mercato del lavoro attraverso la rilevazione sulle forze di lavoro che riporta le stime degli occupati e delle persone in cerca di lavoro.
Cause della Disoccupazione
secondo le teorie neoclassiche è generata
dalla mancanza di flessibilità del salario nel mercato del lavoro, se il
salario fosse flessibile i lavoratori disoccupati sarebbero disposti a lavorare
per un salario inferiori il salario più basso spingerebbe le imprese ad
aumentare la domande di lavoro facendo ridurre la disc. Nella teoria Keynesiana
la domanda di lavoro da parte delle imprese è basata sulle revisioni di vendita
e non sul livello di salario, quindi la flessibilità del salario non assicura
la pena occupazione quindi la disoccupazione ha natura involontaria. Lo stato
interviene e tutela i disoccupati, da supporto alla ricerca di lavoro,
formazione e addestramento, creazione diretta di lavoro, pensionamenti
anticipati. I costi della disoccupazione è elevata la società deve sostenere
dei costi opportunità . Una soluzione sono i sussidi temporali.
La curva di philips è una relazione inversa tra il tasso
di inflazione e il tasso di disoccupazione dice che un aumento della
disoccupazione risulta correlato a un relativo decremento del saggio dei
prezzi. Quanto più è basso il tasso disoccupazione tanto più è alto il tasso di
crescita dei prezzi e dei salari. Il consumo è fondamentale per determinare la domanda
effettiva perché si basa sulla legge di decrescenza della propensione marginale
al consumo la propensione marginale al consumo decresce all’aumentare del
reddito e misura di tanto varia il consumo al variare di un 1 di reddito. Ha un
valore compresso fra 0 e 1. Il consumo è una funzione crescente del reddito
disponibile, cioè il reddito compressivo dei trasferimenti al netto della
tassazione. Il consumo dipende dal reddito disponibile che è il reddito
percepito meno le tasse, il consumo aumenta in maniera proporzionale
all’aumento del reddito. L’investimento è autonomo quando non dipende da Y. Il
grafico del consumo è una retta crescente con intercetta positiva e
inclinazione inferiore a 45*.Dato che
la produzione risponde alla spesa aggregata, la variazione della spesa autonoma
mette in moto un processo che fa aumentare il consumo. Ogni volta che le
imprese aumenta la produzione distribuiscono redditi alle famiglie che vengono
in parte spesi alimentando la spesa aggregata e di conseguenza anche la
produzione. Se le famiglie vogliono risparmiare di più non ci riescono finche
l’investimento non cambia, l’unico risultato della maggiore parsimonia è la
riduzione di Y perché si riduce la spesa autonoma. Il risparmio aumenta in maniera
più che proporzionale all’aumento del reddito.