L'Invasione Napoleonica della Spagna: Guerra, Resistenza e Nascita della Nazione (1808-1813)

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3 L'Invasione Francese e la Guerra

3.1. Tratti Distintivi della Guerra: L'Insurrezione del 2 Maggio

La crisi della famiglia reale spagnola e la presenza francese generarono un malcontento popolare così profondo che il 2 maggio 1808 la popolazione si sollevò contro le truppe francesi che occupavano la capitale. La notizia delle abdicazioni di Bayonne e degli eventi di Madrid diffuse le **rivolte anti-francesi** in tutta la Spagna.

Le insurrezioni del maggio 1808 sfociarono in una guerra che causò un tragico squilibrio di vite, con più di **300.000 morti**, distruzioni e saccheggi. Fu una guerra nazionale e popolare, spagnola e internazionale allo stesso tempo. La lotta contro i francesi accrebbe il sentimento di appartenenza a un'unica comunità e formò una nuova mentalità negli spagnoli, superando il distacco regionale o dei regni.

L'ideologia che rese possibile la sollevazione si basava sulla difesa della **religione** e della **monarchia**. Il discorso ideologico della guerra fu fornito dal basso clero, che convinse il popolo che, attraverso la guerriglia o la conformità con le autorità provvisorie della resistenza, si stava collaborando a una vera e propria **crociata**. Solo la Chiesa disponeva di un'organizzazione nazionale centrale, capace di raggiungere ogni angolo del paese, e si pose come motore della rivolta.

3.2 Il Governo di Giuseppe I e gli "Afrancesados"

Così come il clero riuscì a mobilitare il popolo contro i francesi, Giuseppe Bonaparte non poté sostenere a sufficienza le minoranze illuminate. Giuseppe I cercò di attuare le riforme che aveva previsto a Bayonne, contando sull'aiuto dei sostenitori *afrancesados* del riformismo illuminato, ma in contrasto con la rivoluzione.

Molti *afrancesados* erano funzionari, rimasti fedeli agli interessi che esercitavano il potere, altri erano ecclesiastici illuminati. La maggior parte degli *afrancesados* aderì perché desiderava attuare riforme in materia di istruzione, diritto, religione, ecc.

Odiata dalla popolazione, questa minoranza pagò a caro prezzo il suo stile collaborazionista francese, vittima della vendetta generata dalla guerra e costretta all'**esilio**.

3.3 Il Vuoto di Potere e la Nascita della Giunta Centrale

In seguito alle abdicazioni di Bayonne, si verificò un enorme **vuoto di potere** e la frammentazione del territorio spagnolo. Per controllare la situazione, i cittadini più prestigiosi istituirono un nuovo potere: le **Giunte Provinciali**, che assunsero la sovranità e l'autorità in nome del re assente.

Uomini della nobiltà e del clero, militari e borghesi componevano queste Giunte, che avvertirono immediatamente la necessità di superare la divisione provinciale e istituire un organo nazionale. In questo modo, i delegati delle Giunte Provinciali si costituirono ad Aranjuez sotto la presidenza del vecchio conte di Floridablanca, formando il **Consiglio Supremo Centrale**, che avocò a sé tutti i poteri e diede inizio alla lotta contro l'invasore.

3.4 Le Fasi della Guerra (1808-1813)

Fase Iniziale: La Resistenza Spagnola (Giugno - Ottobre 1808)

Nel giugno 1808, con il duplice obiettivo di reprimere le insurrezioni e stabilire il regime di Giuseppe I, un esercito di 170.000 uomini entrò in Spagna, sperando di schierarsi in campo aperto e controllare i centri nevralgici del paese. Ma l'inattesa resistenza degli spagnoli perturbò, in un primo momento, i piani di Napoleone.

  • Diverse città resistettero all'attacco (come **Saragozza** e **Gerona**).
  • L'esercito di Dupont fu sconfitto dal generale Castaños a **Bailén** (19 luglio).

La sconfitta di Bailén ebbe un enorme impatto internazionale, poiché fu la prima sconfitta terrestre di Napoleone. Giuseppe I dovette lasciare Madrid e Vitoria, e le truppe francesi si ritirarono oltre l'Ebro.

La Controffensiva Napoleonica (Novembre 1808 - Inizio 1812)

Accompagnato dai suoi generali più prestigiosi, l'imperatore entrò in Spagna nel novembre del 1808 alla testa di un esercito di 250.000 uomini. L'avanzata francese fu così travolgente che in poche settimane Giuseppe I tornò nella capitale, mentre la Giunta Centrale lasciò l'altopiano e si rifugiò a Siviglia e poi a Cadice. Solo alcune zone periferiche e le zone di montagna rimasero libere dopo un anno di guerra, che vide impegnata anche la Gran Bretagna.

La Guerra di Guerriglia

Data la sua inferiorità militare rispetto all'esercito invasore, la Spagna adottò una nuova forma di combattimento: la **guerriglia**. Piccoli gruppi (ex militari, volontari e persino banditi) attaccavano il nemico di sorpresa in azioni veloci. I gruppi di guerriglia nacquero spontaneamente nelle città e nei paesi. I francesi dominavano le città, ma la campagna era in mano alla guerriglia. Gli obiettivi dei guerriglieri erano solitamente piccole guarnigioni, convogli di rifornimenti e soldati isolati. I francesi non riuscirono mai a sconfiggere la guerriglia, e la repressione indiscriminata non fece che aumentare il sostegno pubblico ai guerriglieri.

Mentre la guerra causava ingenti danni, il re (Giuseppe I), identificato con ideali di pace, si scontrò con lo stile di conquista di Napoleone. Non trovando nel fratello la sottomissione prevista, nel 1810 Napoleone creò quattro governi militari nel nord, separandoli dal governo di Madrid.

Fase Finale e Vittoria Alleata (1812-1813)

Nella primavera del 1812 la guerra prese una piega definitiva. Ciò che all'inizio sembrava una passeggiata era diventato un pantano che costrinse Napoleone a mantenere un gran numero di truppe necessarie al fronte russo. Il ritiro delle truppe francesi portò al disastro, avvenuto nel luglio 1812 quando il generale **Wellington**, alla guida delle truppe britanniche, portoghesi e spagnole, e aiutato dalla guerriglia, sconfisse i francesi ad **Arapiles**, li espulse dall'Andalusia ed entrò a Madrid.

Sebbene una nuova controffensiva francese riportò la situazione precedente, la strategia di Wellington si era dimostrata efficace. Nella primavera del 1813 il generale britannico lanciò un nuovo attacco; i francesi si ritirarono a Vitoria, dove subirono una grave sconfitta nella battaglia di San Marcial. Sconfitto anche in Russia e in Germania, Napoleone raggiunse un accordo con **Ferdinando VII**, che tornò alla corona di Spagna con il **Trattato di Valençay**.

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