Isabel Allende e 'La casa degli spiriti': Realismo Magico e Impatto nella Letteratura Ispanoamericana
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Introduzione a Isabel Allende e "La casa degli spiriti"
La casa degli spiriti, pubblicato nel 1982, segna l'emergere nella letteratura ispanoamericana di Isabel Allende (nata in Perù nel 1942), un vero fenomeno letterario degli ultimi decenni. Membro di una nota famiglia cilena (suo zio, Salvador Allende, fu presidente del Cile deposto da Pinochet nel 1973), la sua formazione cosmopolita e l'aver vissuto in molti paesi rendono la sua letteratura una simbiosi tra l'elemento nativo (la grande letteratura ispanoamericana del XX secolo) e quello esterno, dove si incrociano influenze e modalità narrative molto diverse.
Contesto Letterario e Caratteristiche dell'Opera
La casa degli spiriti, che rimane la sua opera più conosciuta, appartiene a un tipo di narrazione difficile da collocare in un quadro sempre più complesso. Se ci si attiene al mero stabilimento cronologico, appartiene al cosiddetto "post-boom" (che segue le modalità e riflette il successo dei grandi narratori degli anni Sessanta).
Tuttavia, presenta due caratteristiche fondamentali:
- Eredità del Realismo Magico: In primo luogo, è erede del realismo magico di autori come Juan Rulfo (Pedro Páramo) o Gabriel García Márquez (Cent'anni di solitudine), dove l'elemento straordinario è presentato in un discorso realistico che lo rende quasi ordinario.
- Linguaggio Funzionale e Comunicativo: D'altra parte, questa storia della famiglia Trueba, che si estende per quattro generazioni, adotta un linguaggio funzionale e comunicativo, distanziandosi dallo sperimentalismo delle metanarrazioni (romanzi che riflettono su se stessi) e dalle difficoltà linguistiche che potevano allontanare il lettore.
Il Romanzo nel Panorama Contemporaneo
Evoluzione della Narrativa Ispanoamericana
Il romanzo presenta determinate caratteristiche tematiche e formali della narrazione contemporanea. A metà degli anni Settanta si parlava della fine del "boom" latinoamericano. Gli autori "senior" (Cortázar, Rulfo, Borges, Sábato...) e anche i più giovani (García Márquez, Vargas Llosa...) si erano ormai consolidati nel canone e sembrava avessero raggiunto l'apice del romanzo complesso (Rayuela di Cortázar, come paradigma della modernità).
Tuttavia, alcuni romanzieri di transizione (Manuel Puig, Severo Sarduy...) continuarono il processo di arricchimento dell'indagine linguistica e strutturale, in contrasto con la vecchia tradizione realista (o alla ricerca di una realtà non solo apparente). La generazione successiva non risponde a un impulso creativo uniforme o a modelli comuni: Allende non ha nulla a che fare con Bolaño o con Fernando Iwasaki.
È visibile un tentativo di recupero di tradizioni tematiche (il romanzo del dittatore, il romanzo tellurico) o narratologiche (tra cui, un nuovo tipo di realismo magico).
Il Successo di "La casa degli spiriti"
Ma tutto questo, e qui possiamo parlare di una realtà comune, senza abbandonare l'obiettivo di raggiungere il pubblico generale, partendo dal presupposto che mercato e qualità non sono inconciliabili. In questo senso, La casa degli spiriti ha acquisito un'entità paradigmatica che spiega il suo straordinario successo.