Italia Contesa: Fine dell'Equilibrio e Guerre tra Potenze Europee (1494-1519)
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La Fine dell'Equilibrio
Gli ultimi decenni del '400 videro in Italia un susseguirsi di congiure entro i vari Stati e un inasprimento delle tensioni tra di essi, che spesso sfociò nella guerra. La situazione precipitò quando Ludovico il Moro, per contrastare le minacciose aspirazioni degli Aragonesi che ostacolavano le sue mire sul Ducato di Milano, chiamò in aiuto Carlo VIII, re di Francia.
La discesa di Carlo VIII (1494) in Italia fu rapidissima e allarmò gli Stati italiani e le altre potenze europee. La formazione di una Lega antifrancese convinse il sovrano a rientrare in Francia.
Degli avvenimenti interni innescati dall’invasione francese, il più importante fu la restaurazione della repubblica a Firenze, dove il potere passò a un movimento popolare capeggiato da Girolamo Savonarola.
Francia e Spagna alla Conquista dell’Italia
La spedizione di Carlo VIII, mostrando la divisione degli Stati italiani, aprì la strada a un maggior coinvolgimento delle potenze europee nella penisola, eliminando la possibilità di qualunque processo di unificazione.
Il Regno di Napoli - dopo la fallita intesa tra Francia e Spagna per la sua spartizione e la guerra che ne seguì - passò alla Spagna (1504), mentre la Francia conservava il Ducato di Milano (da cui aveva cacciato Ludovico il Moro).
Con la morte del papa Alessandro VI crollò il potere del figlio Cesare Borgia nelle Marche e in Romagna (quest'ultima regione fu occupata dai Veneziani). La Lega di Cambrai inflisse una dura sconfitta a Venezia (1509), che perse, tra l’altro, gran parte della terraferma.
La dura reazione della monarchia francese all’uscita del papa dalla Lega portò alla costituzione di una Lega Santa contro la Francia, che perse il Ducato di Milano, ma ne riacquistò poi il controllo con una guerra guidata dal nuovo re Francesco I.
Nel 1516, con la Pace di Noyon promossa da Leone X, si giunse a una fase di distensione: presto il conflitto tra le due principali potenze europee per il controllo dell’Italia riprese, confermando che il destino della penisola sarebbe stato a lungo diverso da quello delle grandi monarchie.
L’Ascesa di Carlo V
Ereditate per parte di madre la Spagna, Napoli, la Sicilia, la Sardegna e le colonie americane, e per parte di padre le terre degli Asburgo in Austria e Boemia, Fiandra e Paesi Bassi, Carlo d’Asburgo fu eletto imperatore, con il nome di Carlo V, nel 1519.
L’appoggio finanziario dei banchieri tedeschi si rivelò determinante nella corsa al titolo imperiale: grazie al loro aiuto, infatti, Carlo poté mettere fuori gioco il suo avversario, il re di Francia Francesco I.
Da subito Carlo V concepì il progetto di restaurazione dell'autorità imperiale sull'Europa.