Lavandare - Figure retoriche e commento | X Agosto - Parafrasi e figure retoriche
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Lavandare
Lavandare
Un aratrosenzabuoi, come se fossedimenticato, rimane nel campo arato a metà (la parte grigia sono le zolle secche, non lavorate; quella nera le zolle rivoltate dall’aratro)tra una nebbialeggera. E dal canale giunge, il rumore di acqua (losciabordare) chefanno le lavandaiesbattendo i panniritmicamente, con frequenti colpi e lunghe cantilene: “Ilvento soffiae fa cadere -come la neve- le fogliedaglialberimentre tu non torni ancoraal tuo paese. Quando sei partito, come sono rimasta! Come l’aratro in mezzo al campo non seminato”.
Figure retoriche
Figure retoriche
Parole onomatopeiche: “sciabordare” (v. 6), “tonfi” (v. 7);
Enjambement: “pare / dimenticato” (vv. 2-3); viene / lo sciabordare (vv. 4-5);
Similitudine: “rimasta / come l’aratro in mezzo alla maggese” (v. 10);
Commento
Commento
Raccolta Myricae (parola latina, che significa tamerici “piccoli arbusti”, citazione virgiliana), Pascoli canta i motivi del mondo della natura, caricandoli di significati simbolici. Infatti, la sua poetica, detta “del fanciullino” (dal titolo di un saggio di poetica, da lui pubblicato nel 1897), consiste nel sapere trovare la poesia negli oggetti quotidiani, nella campagna e nella natura che ci circonda, osservandoli con lo stupore e la meraviglia di un bambino, che consentono di riscoprirne i lati segreti e la purezza originaria. Si tratta di componimenti generalmente brevi e lineari, che rappresentano quadretti di vita campestre. Scritta tra il 1892 e il 1894 – potrebbe sembrare un quadretto impressionistico e verista – la trascrizione dello stornello è il tipico “documento umano” caro ai veristi- in realtà gli aspetti oggettivi della vita contadina assumono connotati soggettivi.
X Agosto
X Agosto
Sei quartine di decasillabi e novenari /in rima alternata (schema ABABCDCD).
Parafrasi
Parafrasi
Oh San Lorenzo, perché tante stelle si accendono e cadono attraverso l’aria serena, (io so) perché un pianto così grande risplende nella volta del cielo. Una rondine ritornava al suo nido e venne uccisa. Cadde in mezzo alle spine. Aveva nel becco un insetto: la cena per i suoi rondinini. Ora è là, come se fosse in croce, che tende quel verme verso quel cielo lontano; e i suoi piccoli sono nell’oscurità ad aspettarla, pigolando sempre più piano. Anche un uomo tornava a casa: qualcuno l’uccise e lui disse: “Perdono”; e nei suoi occhi aperti rimase soffocato un grido: portava due bambole in dono … Ora là, nella casa solitaria, lo aspettano, lo aspettano inutilmente: lui immobile, sbigottito mostra le bambole al cielo lontano. E tu, Cielo, infinito, eterno, dall’alto dei mondi sereni, oh tu inondi di un pianto di stelle questo frammento oscuro del male.
Figure Retoriche
Figure Retoriche
Anafore, Apostrofe, Sinestesia, Similitudine, Metafore, Personificazione, Iperbole, Enjambements