Il Lessico Spagnolo: Struttura, Formazione e Significato delle Parole
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1. Il Lessico Spagnolo
L'insieme di parole che compongono una lingua si chiama lessico. Lo studio del lessico, della sua origine e dei suoi aspetti è la lessicologia.
1.1. La Parola come Segno Linguistico
Il codice verbale utilizzato dagli esseri umani per comunicare è costituito da una serie di unità chiamate segni linguistici.
Il segno linguistico è costituito da:
- Significante: Si tratta di una catena di suoni articolati o, nell'aspetto scritto, di una serie di grafemi (ortografia). Esempio: la sequenza di suoni /tavolo/ o la parola scritta "tavolo".
- Significato: È il concetto o l'idea a cui il significante si riferisce. Esempio: il concetto di "mobile composto da un piano e uno o più sostegni".
Caratteristiche del Segno Linguistico:
- Arbitrarietà: La relazione tra significante e significato è convenzionale e non naturale. Esempio: la sequenza di grafemi "t-a-v-o-l-o" è arbitraria; in un'altra lingua potrebbe essere "table" o "mesa".
- Immutabilità per il parlante: Il singolo parlante non può modificare arbitrariamente il significante o il significato di un segno linguistico.
- Mutabilità nel tempo: I segni linguistici si evolvono nel tempo e, di conseguenza, il loro significato può variare.
1.2. La Doppia Articolazione della Lingua: Morfemi e Fonemi
- Morfemi (o Monemi): Sono le unità minime dotate di significato. Costituiscono la prima articolazione della lingua.
- Esempio: "NIN-o-s" (NIN- è la radice che indica "giovane"; -o indica genere maschile; -s indica numero plurale).
- Fonemi: Sono le unità minime prive di significato proprio, ma che distinguono significati. Costituiscono la seconda articolazione della lingua.
- Esempio: /n/, /i/, /n/, /o/, /s/ (i suoni che compongono la parola "ninos").
1.3. Morfemi e la Loro Classificazione
I morfemi si suddividono in:
- Lessema (o Morfema Lessicale): È il morfema che contiene il significato lessicale fondamentale della parola.
- Morfema Grammaticale: È il morfema che si unisce al lessema per fornire informazioni grammaticali (genere, numero, persona, tempo, modo, ecc.).
- Esempio: "Nin-" (lessema, indica "giovane"); "-o" (morfema grammaticale di genere maschile); "-s" (morfema grammaticale di numero plurale).
Classi di Morfemi Grammaticali:
- Morfemi Liberi o Indipendenti: Accompagnano i lessemi senza unirsi a loro.
- Esempio: "Il giorno" (l'articolo "il" fornisce il genere maschile al lessema "giorno"). "Cioccolato con churros" (la preposizione "con" accompagna i lessemi ma non ne fa parte).
- Morfemi Legati o Dipendenti: Si uniscono al lessema e, singolarmente, sono privi di significato.
- Flessionali: Si collegano a sostantivi, aggettivi e verbi senza modificarne il significato lessicale. Nel caso di sostantivi e aggettivi, forniscono genere e numero; nel caso di verbi, aggiungono informazioni su modo, tempo, aspetto, numero e persona.
- Derivazionali (o Affissi): Si uniscono al lessema e ne modificano il significato lessicale, creando nuove parole. Possono essere:
- Prefissi: Compaiono prima del lessema (es. in-utile).
- Suffissi: Compaiono dopo il lessema (es. util-ità).
- Suffissi non apprezzativi: Alterano il significato, indicando una realtà diversa dall'originale (es. "libr-eria").
- Suffissi apprezzativi: Forniscono una valutazione soggettiva del parlante sulla parola (es. "cas-etta", "libr-one").
- Interfissi: Compaiono nel mezzo del lessema, spesso per ragioni fonetiche (es. "caff-ett-iera").
2. Formazione delle Parole
2.1. Parole Semplici
Le parole semplici sono formate da:
- Solo lessema: Parole composte unicamente dal lessema, senza morfemi flessionali o derivazionali (es. "città", "ieri").
- Lessema combinato con morfemi flessionali: Parole formate da un lessema e uno o più morfemi flessionali (es. "libr-o", "bell-e").
- Morfemi liberi o indipendenti: Parole che sono esse stesse morfemi liberi (es. "il", "di", "e").
2.2. Parole Composte
Le parole composte sono formate dall'unione di due o più elementi lessicali o grammaticali:
- Lessema + Lessema: Unione di due lessemi (es. "para-cadute", "ombrell-oni", "gira-sole", "para-urti").
- Morfema Libero + Morfema Libero: Unione di due morfemi liberi (es. "perciò", "eppure", "oppure").
- Morfema Libero + Lessema: Unione di un morfema libero e un lessema (es. "ex-fidanzato", "dopo-guerra").
2.3. Parole Derivate
La derivazione è l'unione di un lessema con uno o più affissi (prefissi o suffissi). Questo processo può comportare:
- Un cambiamento nella categoria grammaticale della parola:
- Esempio: "bello" (aggettivo) → "bellezza" (sostantivo); "battere" (verbo) → "im-bat-tibile" (aggettivo).
- Un cambiamento nel significato della parola derivata:
- Esempio: "braccialetto" (diminutivo di braccio) → "braccialett-ino" (diminutivo); "grande" → "grand-one" (accrescitivo); "briccone" → "briccon-accio" (peggiorativo).
2.4. Parole Parasintetiche
Le parole parasintetiche sono formate dall'aggiunta simultanea di un prefisso e un suffisso a una base, in modo tale che né il prefisso da solo né il suffisso da solo possano unirsi alla base per formare una parola esistente.
- Esempio: "in-vecchi-are" (non esistono "invecchio" o "vecchiare"). "a-nner-ire" (non esistono "annerire" o "nerire").
2.5. Acronimi e Sigle
- Sigle: Sono abbreviazioni formate dalle lettere iniziali di più parole, pronunciate lettera per lettera.
- Esempio: "ONU" (Organizzazione delle Nazioni Unite), "USA" (United States of America).
- Acronimi: Sono abbreviazioni formate dalle lettere iniziali di più parole, pronunciate come una singola parola.
- Esempio: "NATO" (North Atlantic Treaty Organization), "LASER" (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation), "UFO" (Unidentified Flying Object).
Tipi di Parole (Classificazione Morfologica)
- Variabili e Invariabili:
- Variabili: Sostantivi, aggettivi, verbi, articoli, pronomi.
- Invariabili: Avverbi, congiunzioni, preposizioni, interiezioni.
- Semplici o Composte
- Primitive o Derivate
3. Livello Semantico
3.1. Significato delle Parole: Denotazione e Connotazione
- Denotazione: È il significato oggettivo, letterale e universale di una parola, quello che si trova nel dizionario.
- Connotazione: È il significato soggettivo, emotivo o associativo che una parola assume in un determinato contesto o per un parlante. Può essere positiva, negativa o neutra.
- Esempio: "serpente" (denotazione: rettile); "serpente" (connotazione: persona infida).
3.2. Fenomeni Semantici
- Polisemia: Una singola parola (un solo significante) ha più significati correlati tra loro.
- Esempio: "testa" (parte del corpo, capo di un'organizzazione, parte superiore di un oggetto).
- Sinonimia: Parole diverse (significanti diversi) hanno significati simili o identici.
- Esempio: "felice" / "contento".
- Antonimia (Contrari): Parole con significati opposti.
- Esempio: "alto" / "basso".
- Omonimia: Parole diverse che hanno lo stesso significante (stessa pronuncia o stessa grafia), ma significati non correlati.
- Omografi: Stessa grafia, ma pronuncia e/o significato diversi.
- Esempio: "pesca" (frutto) / "pesca" (atto di pescare).
- Omofoni: Stessa pronuncia, ma grafia e/o significato diversi.
- Esempio: "hanno" (verbo avere) / "anno" (periodo di tempo).
- Omografi: Stessa grafia, ma pronuncia e/o significato diversi.
- Paronimia: Parole simili nella grafia e/o nel suono, ma con significati diversi.
- Esempio: "affetto" / "effetto".
3.3. Variazioni Semantiche
Il significato delle parole può evolvere o cambiare a causa di diversi fattori:
- Fattori Storici: Il significato delle parole si modifica nel tempo a causa dell'evoluzione culturale e sociale.
- Esempio: "villano" (originariamente: abitante del villaggio; oggi: persona maleducata).
- Fattori Sociali: Il rifiuto di parole che hanno acquisito connotazioni spiacevoli o negative porta alla loro sostituzione con eufemismi.
- Esempio: "cancro" (malattia) può essere sostituito da "brutto male".
- Fattori Linguistici (Contiguità): Il cambiamento semantico è causato dalla frequente co-occorrenza di parole, dove il significato di una si estende all'altra.
- Esempio: "penna" (originariamente: piuma per scrivere; oggi: strumento di scrittura). "Taglio" (originariamente: azione di tagliare; oggi: acconciatura, es. "taglio di capelli").
- Fattori Psicologici (Associazione Mentale): Variazioni semantiche motivate da associazioni mentali tra concetti.
- Metafora: Un elemento assume il nome di un altro per somiglianza.
- Esempio: "gamba del tavolo" (per somiglianza con la gamba umana). "Lince" (animale) per indicare una persona "astuta".
- Metonimia: Un elemento prende il nome di un altro con cui ha una relazione di contiguità, causa-effetto, contenente-contenuto, ecc.
- Esempio: "Ha bevuto l'intera bottiglia" (si intende il contenuto della bottiglia). "Leggere Manzoni" (leggere le opere di Manzoni).
- Metafora: Un elemento assume il nome di un altro per somiglianza.