Letteratura Catalana del XX Secolo: Modernismo e Opere Chiave
Classified in Lingua e Filologia
Written at on italiano with a size of 5,17 KB.
Letteratura Catalana del XX Secolo: Il Modernismo (1888-1911)
Il Modernismo catalano, sviluppatosi tra il 1888 e il 1911, si caratterizza per il desiderio di musicalità, la presenza di allusioni ai sensi e la ricerca della perfetta bellezza formale, come via di fuga da una situazione ostile. Questo movimento assunse una dimensione speciale, riformista e rivoluzionaria, modernizzando la società e confrontandola con una realtà europea più conservatrice e obsoleta. Nell'ultimo quarto del XIX secolo, l'industrializzazione in Catalogna portò alla nascita di una classe media economicamente forte e ideologicamente conservatrice. Alcuni membri di questa classe, figli della generazione precedente di artigiani, si avvicinarono a varie tendenze estetiche e letterarie, tra cui il rigenerazionismo (l'arte come strumento di trasformazione della realtà) e l'estetismo.
Rigenerazionismo ed Estetismo
Gli artisti rigenerazionisti, noti anche come naturalisti, cercavano di presentare la realtà così com'era per provocare una trasformazione. La poesia modernista rifiutò la tradizione dei Jocs Florals, avvicinandosi alle correnti poetiche europee. In Catalogna si svilupparono due tendenze principali: una più formalista, rappresentata da Gerolamo Zanné e Guillem Tell i Lafont, e una più spontanea, il cui esponente principale fu Joan Maragall.
Il Romanzo e il Teatro Modernista
Nel romanzo, si distinsero il romanzo decadente e quello incentrato sugli usi locali, che ritraeva la società del tempo. Tra i romanzi modernisti più rappresentativi troviamo Solitudine di Victor Català e Il Selvaggio di Raimon Casellas. Il teatro vide due grandi correnti: il teatro ideologico, ispirato al modello dello scrittore norvegese Ibsen e rappresentato da opere di Joan Puig i Ferreter o Ignacio Iglesias, e il dramma simbolista, basato sulle creazioni dell'artista belga Maeterlinck e rappresentato da opere di Rusiñol o Adrià Gual.
Mercè Rodoreda e "Specchio Rotto" (1974)
Specchio Rotto (1974) è un'opera in cui una serie di personaggi, legati da vincoli familiari e personali, raccontano una città, Barcellona, e un'epoca, quella precedente alla Guerra Civile. Uno specchio che riflette la realtà del momento e dei personaggi si disintegra, descrivendo frammenti di vita. Questo stile è molto diverso da altre opere dell'autrice, come La Piazza del Diamante o Aloma, dove Rodoreda usa la prima persona nella voce di un personaggio femminile, con elementi autobiografici.
Personaggi e Simbolismo
Teresa Goday Valldaura, capostipite della famiglia, è ritratta come una donna appassionata che, nel corso del romanzo, si avvicina alla vecchiaia, dopo aver cercato una vita di abbondanza materiale. Sofia Valldaura è una donna fredda, priva della sensualità che caratterizzava la madre; la sua durezza è evidente nei periodi di avversità narrati. Il rapporto con la madre e con Maria è intenso e complicato. Maria rappresenta la generazione più giovane, con un carattere poetico in cui convergono diverse tensioni: la sessualità, i rapporti femminili, la vita familiare e la morte. Insieme a loro, figure maschili rilevanti per la trama come Salvador Valldaura, Eladi Farriols, Amadeu Riera, eccetera.
Insieme al giardino, altri simboli compongono la dimensione mitica attribuita all'autrice: lo specchio, che riflette il passare del tempo, nasconde segreti e abbaglia con l'apparenza; l'acqua, simbolo della natura e della distruzione creativa, dove si può affondare l'inconfessabile; i gioielli, che esprimono bellezza, ricchezza e amore; e infine, il ratto, espressione del degrado e della distruzione della struttura del mondo romanzesco.
Struttura del Romanzo
Il romanzo è diviso in tre parti:
- Prima parte: più realistica, introduce la maggior parte dei protagonisti e mostra la formazione di quella che sarà la famiglia fondatrice.
- Seconda parte: si sposta nel mondo interiore dei personaggi, approfondendo i ricordi, i sentimenti e le emozioni di ciascun membro della famiglia. Inizia il processo di idealizzazione del passato.
- Terza parte: dominata dalla fantasia, l'universo romanzesco si ferma con la forma del monologo poetico dopo la morte.
Il romanzo si chiude con la distruzione dell'universo della finzione, iniziato con il matrimonio di Teresa e Valldaura e l'acquisto della torre di Sant Gervasi. Dopo un lungo periodo di vita, la famiglia si separa e la torre viene distrutta.