Letteratura Medievale e Rinascimentale: Un Percorso Attraverso Opere Chiave

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Punto 12. La Società Feudale

Nei primi secoli del Medioevo, si è imposto un sistema feudale in cui il re aveva poco potere. La società era divisa in tre livelli:

  • Quella degli oratores ("coloro che pregano"), ossia il clero.
  • Quella dei bellatores ("guerrieri"), che comprende la nobiltà.
  • Quella dei laboratores ("coloro che lavorano"), il cosiddetto terzo stato, che comprendeva il resto della popolazione.

Articolo 13. La Poesia Colta nel XIII e XIV Secolo

Mester de Clerecía

Il Mester de Clerecía è una raccolta di poemi narrativi con intenti didattici e di culto, composti in quartine di versi alessandrini (14 sillabe) con una forte cesura centrale e rima consonante.

5.1. Gonzalo de Berceo

È il primo autore castigliano di cui si conosca il nome. La sua vita fu spesa al servizio del monastero di San Millán de la Cogolla, dove svolse attività amministrative.

L'Opera di Berceo: L'opera più importante è Miracoli della Madonna, brevi storie dedicate alla Vergine Maria, che salva i suoi devoti dalle pene dell'inferno tramite interventi soprannaturali. Il libro si compone di 25 miracoli, preceduti da un prologo allegorico. Ogni miracolo è strutturato con un'introduzione che presenta un personaggio con gravi difetti, ma devoto alla Vergine, che viene salvato.

Stile di Berceo: L'autore si presenta come un menestrello e adotta un linguaggio semplice, pur utilizzando molti termini di origine latina.

5.2. Il Libro de Buen Amor

Si tratta di un'opera miscellanea (un mix di generi). Il suo autore è Juan Ruiz, Arciprete di Hita.

Materia e Struttura: Il tema principale è l'amore, raccontato in prima persona. Il racconto autobiografico si intreccia con diversi episodi lirici, componendo un lungo poema di circa 2000 versi. L'opera include due elementi principali: la storia d'amore tra Don Melón e Doña Endrina, con l'intervento della mezzana Trotaconventos, e la battaglia allegorica tra Don Carnal e Doña Cuaresma.

Intenzionalità e Stile: Il tema centrale è l'amore e l'inganno. È difficile stabilire se l'opera abbia un intento didattico o sia semplicemente un divertimento. L'autore utilizza un linguaggio ricco, a volte pittoresco, che spazia dallo stile colto a quello colloquiale dell'epoca.

Il Cantar de Mio Cid

Racconta le gesta di Rodrigo Díaz de Vivar, personaggio storico nato a Toledo nel 1043. Il poema è composto da circa 3700 versi raggruppati in serie monoritmiche, chiamate tiradas. I versi sono irregolari nel numero di sillabe e divisi in due emistichi da una forte cesura. La rima è assonante.

Materia e Struttura: Il poema si compone di tre parti:

  1. Cantar dell'esilio: Il Cid viene esiliato dal re Alfonso VI di Castiglia e si reca nelle terre dei Mori. Intraprende una serie di incursioni che gli procurano grandi profitti, che usa per riconquistare il favore del re.
  2. Cantar delle nozze: Il Cid conquista Valencia e ottiene il perdono del re. Il re organizza il matrimonio delle figlie del Cid, Doña Elvira e Doña Sol, con gli eredi di Carrión. Il Cid, pur sospettoso, accetta per fedeltà al monarca.
  3. Cantar dell'affronto di Corpes: Gli eredi di Carrión si dimostrano vili e subiscono il disprezzo degli uomini del Cid. Offesi, lasciano Valencia con le loro mogli. Lungo il cammino, le picchiano e le abbandonano in un bosco. Il Cid chiede giustizia al re, che convoca un processo a Toledo. Gli eredi di Carrión vengono sconfitti in duello. Il poema si conclude con l'annuncio di un nuovo matrimonio per Doña Elvira e Doña Sol con i figli dei re di Aragona e Navarra.

Il tema principale del poema è il recupero dell'onore. L'esilio rappresenta la perdita dell'onore pubblico, che viene recuperato con la conquista di Valencia. L'umiliazione e l'abbandono delle figlie portano alla perdita dell'onore privato, che viene ripristinato con il nuovo matrimonio delle figlie con i figli dei re.

Stile e Linguaggio: Lo stile è caratterizzato dalla sua credibilità. Il linguaggio utilizza formule fisse, come gli epiteti epici, che permettono di identificare i personaggi attraverso le loro qualità.

Punto 14. Don Juan Manuel e il Conde Lucanor

Don Juan Manuel è il più importante prosatore castigliano del XIV secolo.

Opere di Don Juan Manuel: Le opere più importanti sono il Libro del cavaliere e dello scudiero, in cui un signore istruisce un giovane scudiero su vari aspetti della vita, il Libro degli stati, che tratta della conversione al cristianesimo di un re pagano e di un principe, e soprattutto il Conde Lucanor. Queste opere offrono un quadro della conoscenza, delle idee, dei valori e dei modi di vita dominanti nella prima metà del XIV secolo.

Il Conde Lucanor è una raccolta di exempla, che unisce educazione e intrattenimento. L'autore cerca di raggiungere un vasto pubblico attraverso la narrazione di eventi fittizi. L'opera si compone di 51 racconti, con una serie di proverbi e un trattato sulla salvezza dell'anima. Ogni exemplum fornisce modelli di comportamento per migliorare la morale e la condizione sociale. Le storie trattano diverse questioni, ma tutte hanno un interesse comune: come mantenere e accrescere l'onore e la ricchezza.

Struttura della storia: Ogni racconto ha una struttura fissa, composta da quattro parti:

  1. Dialogo iniziale tra il conte Lucanor e Patronio, in cui il conte espone il problema.
  2. Narrazione dell'exemplum da parte di Patronio.
  3. Applicazione della storia al caso reale e accettazione del consiglio da parte del conte.
  4. Intervento di Don Juan Manuel, che include l'exemplum nel libro con una morale.

Punto 17. Garcilaso de la Vega

Garcilaso rappresenta l'uomo ideale del Rinascimento.

L'opera di Garcilaso è breve, ma tocca quasi tutti i generi e i temi della tradizione successiva. L'amore è il tema costante dei suoi testi.

Sonetti e Canzoni: Descrivono il processo di un amore che causa dolore e malinconia nell'amante. Si possono distinguere due gruppi: le poesie anteriori al 1533 e quelle successive.

Le Bucoliche: Garcilaso ha composto tre egloghe:

  • Egloga seconda: Racconta l'amore infelice della pastorella Camila e di Albania, mentre Nemoroso conforta Salicio.
  • Egloga prima: Divisa in due parti. Nella prima, il pastore Salicio racconta il suo amore per Galatea, che lo ha lasciato per sposare un altro pastore. Nella seconda parte, il pastore Nemoroso piange la morte di Elisa. In questa egloga, si nota l'influenza del canzoniere di Petrarca.
  • Egloga terza: Composta in ottave, racconta come quattro ninfe del Tago si dirigono verso un prato lungo il fiume per narrare quattro storie. Il poema si conclude con il canto di due pastori, Tirreno e Alcina, che esprimono i loro sentimenti amorosi.

Articolo 18. Il Lazarillo de Tormes

È un'opera del 1554. Questo breve libro segna l'inizio del romanzo moderno, con un realismo plausibile in cui il personaggio del protagonista è il risultato del mondo che lo circonda.

Finzione Realistica: L'autore ha voluto portare la finzione narrativa al limite della plausibilità, dando voce al personaggio. Lázaro de Tormes scrive la sua vita, con un tono umile.

Lázaro è un reietto, un bambino che deve vivere da solo in una società crudele. Per la prima volta in un racconto di finzione, il processo educativo di un bambino segna il carattere di un uomo maturo.

Struttura: Il libro è diviso in sette capitoli e un prologo. I primi tre capitoli, i più lunghi, seguono lo schema del racconto popolare. Il tema principale è la fame. Dal quarto capitolo, l'autore utilizza una struttura narrativa a episodi, che possono essere continuati all'infinito.

Seguito del Lazarillo: Guzmán de Alfarache di Mateo Alemán.

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