Letteratura Medievale: Società, Cultura e Testi Fondamentali
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La Società e la Cultura nel Medioevo
La fascia di età media si estende dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente (V secolo) all'occupazione di Costantinopoli da parte dei Turchi (XV secolo). È solitamente divisa in Alto Medioevo (V-X secolo) e Basso Medioevo (XI-XV secolo).
Caratteristiche della Società e del Pensiero Medievale
- La società era divisa in tre classi: nobiltà, clero e contadini, che lavoravano per un signore feudale.
- Successivamente si aggiunse un quarto gruppo, la borghesia, dedita al commercio e all'artigianato.
- La cultura era concentrata nelle corti e nei monasteri.
- Nel XIV secolo, la conoscenza iniziò a diffondersi anche tra la classe urbana.
- La Chiesa ebbe un ruolo centrale durante tutto il periodo, influenzando la letteratura e gli scrittori, che avevano come unico scopo il cristianesimo.
- La lirica trobadorica era una forma di espressione popolare.
- Le donne, subordinate al potere del signore feudale, erano relegate a un ruolo secondario, e quindi i casi di letteratura femminile sono rari.
- Non esisteva il concetto di plagio: scrivere aveva lo scopo di imitare scrittori famosi.
- Molte opere sono giunte a noi in modo frammentario: conosciamo della letteratura medievale solo ciò che è pervenuto.
- Inizialmente, si scriveva su tavolette di cera. I testi venivano poi trascritti su pergamena, un processo lento e costoso.
- All'inizio del XIII secolo, la carta arrivò in Europa dalla Cina, e nel 1450 la stampa rivoluzionò il modo di trasmissione delle informazioni.
La Nascita delle Lingue Romanze
Dalla degradazione del cosiddetto latino volgare, il latino letterario divenne incomprensibile per la gente comune. Allo stesso tempo, i vari dialetti si svilupparono, rendendo possibile la comunicazione tra gli abitanti dei diversi territori. Nel Concilio di Tours dell'813 si raccomandò di predicare in volgare latino, e nel IX secolo si può parlare di lingue romanze.
I Primi Testi in Catalano
I primi testi latini in catalano continuarono a essere scritti secondo il codice d'uso comune fino al XIII secolo. Si trattava di un latino pieno di violazioni grammaticali e lessicali, che mostravano l'influenza della lingua volgare. Dall'XI secolo si conoscono documenti di natura feudale scritti interamente in catalano, come il mediatore Isarn Guitard, signore di Caboet. Lo Iudicum, con due diverse traduzioni del Forum, un libro di leggi, è la più antica traduzione della prima metà del XII secolo, di cui è stato conservato solo un frammento. Le Omelie di Organyà sono i più noti scritti arcaici in catalano. La poesia, paradossalmente, fu la prima forma letteraria in catalano, mentre la prosa si evolse in modo naturale dal latino al catalano.
Le Cronache Catalane
Nella seconda metà del XIII secolo e fino alla fine del periodo, si svilupparono le cronache, opere storiche e contemporanee scritte da autori come:
- Il Libro dei fatti di re Giacomo I
- Pietro Bernard Desclot
- La Cronaca di Ramon Muntaner
- Le cronache di Pietro il Cerimonioso
Questi cronisti avevano una stretta relazione con la corte reale: erano incaricati o controllati direttamente dal monarca (come nel caso di Giacomo I e Pietro il Cerimonioso), oppure erano persone che mantenevano uno stretto legame con la monarchia (come l'enigmatico Bernard Desclot e Ramon Muntaner). Il loro scopo era quello di raccontare gli eventi contemporanei, lodare la casa reale, giustificare le azioni dei monarchi e fornire un modello per i futuri re (specchio dei principi). Le cronache catalane sono uniche perché narrano eventi più o meno contemporanei e spesso vissuti in prima persona.