Materialismo Storico e Capitalismo: Analisi delle Dinamiche di Classe e Rivoluzione Proletaria

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Materialismo Storico e Critica del Capitalismo in Marx

Marx, partendo dalla dialettica hegeliana, ma rovesciandone la prospettiva idealistica, individua il motore della storia non nell'idea, bensì nelle condizioni materiali di vita degli esseri umani. Questo approccio, noto come materialismo storico, sostiene che il pensiero, i sogni e i progetti dell'uomo sono determinati dalla sua posizione nel processo produttivo. L'economia, quindi, diventa la chiave per comprendere la storia, i suoi mutamenti e la genesi di nuove forme di produzione. Questa inversione della dialettica hegeliana si riassume nella celebre tesi: la lotta di classe è il motore della storia.

La Lotta di Classe come Motore del Cambiamento

L'antagonismo tra le diverse classi sociali è ciò che promuove il cambiamento sociale e l'avvento di nuove epoche storiche, concepite come una successione di differenti modi di produzione. Il miglioramento delle condizioni di vita di una classe sociale avviene a spese di un'altra, e in questo confronto, in questo conflitto di interessi, risiede il motore della trasformazione sociale. La storia procede in questo modo: quando la contraddizione si radicalizza, diventa insostenibile. Nascono proteste, rivolte, rivendicazioni e, prima o poi, si apre lo spazio per un nuovo modo di produzione. Paradossalmente, il cambiamento sociale richiede che lo sfruttamento economico dell'uomo sull'uomo aumenti, fino a diventare insostenibile e cedere il passo a una nuova forma di produzione.

Il Capitalismo e le sue Contraddizioni

Marx applica queste idee al modo di produzione del suo tempo: il capitalismo. In questo sistema, il capitale domina sull'uomo. Tutto è "comprabile": materie prime, macchine e persino il tempo e lo sforzo degli esseri umani. La società si divide in due classi fondamentali: il proletariato (coloro che possiedono solo la propria forza lavoro) e la borghesia (i detentori dei mezzi di produzione).

L'infrastruttura capitalistica è caratterizzata da una contraddizione fondamentale: il plusvalore. Questo è il valore aggiunto ai beni prodotti, che eccede i costi di produzione e determina il profitto dell'impresa. Sebbene siano i lavoratori a produrre l'intero plusvalore, questo finisce interamente nelle mani della borghesia. Questa contraddizione genera sfruttamento e condanna il proletariato a una condizione di subordinazione. Il proletariato, non partecipando al plusvalore, non ha la possibilità di migliorare la propria posizione sociale, soprattutto considerando che deve acquistare i beni sul mercato, pagando anche il plusvalore incorporato nel loro prezzo.

Infrastruttura e Sovrastruttura

Alla contraddizione dell'infrastruttura (il sistema economico) corrisponde una sovrastruttura: un insieme di leggi, istituzioni culturali e forme politiche che svolgono una duplice funzione. Da un lato, giustificano e legittimano il sistema capitalistico; dall'altro, nascondono il conflitto di classe che ne è alla base. Dal punto di vista marxista, il sistema politico e giuridico servono gli interessi dei ceti dominanti, contribuendo a perpetuare lo sfruttamento. La politica è un'attività riservata a pochi, spesso esperti di diritto, che sostengono un ordine sociale a loro favorevole. Analogamente, i prodotti culturali tendono ad anestetizzare la coscienza del proletariato, allontanandolo dalla consapevolezza della propria condizione.

Infrastruttura e sovrastruttura si rafforzano reciprocamente. L'infrastruttura crea e mantiene una sovrastruttura che contribuisce alla sua riproduzione: un rapporto circolare che si consolida nel tempo. Tuttavia, Marx è convinto che la contraddizione di base del capitalismo porterà a una rivoluzione sociale.

La Rivoluzione Proletaria e il Comunismo

La condizione di sfruttamento del proletariato è, paradossalmente, una delle condizioni per la rivoluzione: maggiore è lo sfruttamento, maggiore è la contraddizione, più vicino sarà il crollo del capitalismo. Il lavoro rivoluzionario deve agire principalmente sull'infrastruttura: sono i rapporti di produzione che devono essere modificati. Ma è necessario anche agire sulla sovrastruttura: il proletariato deve prendere coscienza dell'oppressione in cui vive e degli interessi comuni che lo legano.

Per Marx, il capitalismo è l'ultimo modo di produzione antagonistico, basato sullo scontro di classe. Quando lo sfruttamento raggiungerà il culmine, si verificherà una rivoluzione proletaria, che inizierà in una società industrializzata e si estenderà progressivamente. Dopo una fase di transizione, la dittatura del proletariato, si instaurerà una società comunista, in cui sarà abolita la proprietà privata (radice della disuguaglianza), i mezzi di produzione saranno collettivizzati e l'organizzazione politica si baserà sull'autogestione delle risorse. Si arriverà, infine, a una società senza classi: la logica della storia, costruita sulla contraddizione e sul confronto, condurrà a una situazione di giustizia e uguaglianza, in cui l'uomo sarà libero dal dominio del capitale.

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