Medioevo in Trasformazione: Le Crociate e la Crisi del Trecento
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Le Crociate: Definizione e Contesto Storico
Le Crociate furono una serie di spedizioni militari, varie e non sempre organizzate, promosse dall'Occidente cristiano tra la fine dell'XI e la metà del XIII secolo. L'obiettivo principale era la conquista della Terrasanta, che includeva la Palestina, la Siria e in particolare Gerusalemme, allora sotto il controllo musulmano. Furono successivamente denominate "crociate" perché i partecipanti indossavano una croce come simbolo. L'idea di crociata era quella di una guerra santa, vista come un atto di santificazione per i partecipanti, dove la distruzione del nemico era considerata un trionfo del bene sul male.
Motivazioni delle Crociate: Religione, Economia e Società
Le motivazioni non erano esclusivamente religiose, ma in un contesto di crescita economica e demografica nell'Occidente medievale, il fervore religioso giocava un ruolo predominante. La partecipazione era vista come un "pellegrinaggio armato" verso luoghi sacri, in particolare verso Gerusalemme (meta più sacra: il Santo Sepolcro). Era considerato un atto di penitenza e di remissione dei peccati, oltre che una forma di merito spirituale. Partire per la Palestina per combattere e morire era considerato un atto di particolare devozione che portava benefici spirituali.
L'Espansione Turca e la Minaccia alla Terrasanta
Le crociate ebbero inizio a metà dell'XI secolo in risposta alla crescente presenza e influenza dei Turchi nell'Anatolia e nel Vicino Oriente. Guidati dai Selgiuchidi, avevano conquistato vaste regioni, inclusa la Palestina e Gerusalemme, rendendo l'accesso alla Terrasanta più difficile per i viaggiatori cristiani, compresi i pellegrini, a causa della loro forma meno tollerante di religiosità.
Le Cause Scatenanti: Minaccia ai Luoghi Sacri e Ruolo della Chiesa
La situazione creata dai Turchi Selgiuchidi fece sentire la cristianità minacciata nell'accesso ai luoghi sacri. A ciò si aggiunse il ruolo crescente, socialmente, politicamente e moralmente, della Chiesa nell'XI secolo, che cercava di canalizzare l'energia bellicosa dei ceti nobili e cavallereschi al servizio della causa cristiana.
L'Appello di Papa Urbano II a Clermont (1095)
Nel novembre 1095, durante un concilio a Clermont, in Francia, rispondendo alla richiesta di aiuto dell'imperatore bizantino Alessio Comneno, Papa Urbano II invitò cavalieri e persone di ogni estrazione sociale a porre fine alle loro contese e a unirsi per difendere i cristiani d'Oriente minacciati dai turchi. Il suo grido fu: "È Cristo che lo vuole!". Promise l'immediata remissione dei peccati per i crociati, con la speranza di riavvicinare le due cristianità (separate dallo Scisma d'Oriente).
La Prima Crociata: Dalla Crociata dei Pezzenti alla Conquista di Gerusalemme
La Risposta Popolare: La Crociata dei Pezzenti
La risposta popolare fu variegata e coinvolse non solo gli ambienti cavallereschi, ma anche una massa di pellegrini e piccola nobiltà, noti come la "crociata dei pezzenti", guidati da predicatori come Pietro l'Eremita. I quali, mossi dall'entusiasmo e dal fanatismo, si diressero verso la Terrasanta attraverso la Francia e la Germania, compiendo violenze lungo il percorso e incontrando ostilità anche dall'imperatore bizantino, e vennero poi sterminati una volta superato il Bosforo.
La Crociata dei Cavalieri
Si formarono anche le armate della "crociata dei cavalieri", che lasciarono l'Europa seguendo differenti itinerari verso Costantinopoli. Guidati da figure come Goffredo di Buglione, i quali mostrarono un comportamento più ordinato, ma una volta arrivati si lasciarono coinvolgere nel saccheggio.
La Conquista di Gerusalemme (1099) e la Nascita degli Ordini Cavallereschi
Molti comandanti crociati videro la liberazione del Santo Sepolcro come un pretesto per stabilire signorie feudali. La conquista di Gerusalemme nel luglio 1099, guidata da Goffredo di Buglione, fu seguita da un terribile massacro: furono uccisi musulmani, ebrei e cristiani presenti in città. Questo portò alla creazione di un regno cristiano a Gerusalemme, introducendo istituzioni feudali e insediamenti cristiani difesi dai nuovi ordini monastico-cavallereschi, i quali unirono i voti religiosi alla lotta contro gli infedeli:
- L'ordine dei Cavalieri di San Giovanni, detto anche degli Ospitalieri (1113)
- L'ordine dei Cavalieri Teutonici (1198)
- L'ordine dei Templari (1120)
Le Persecuzioni Ebraiche durante la Prima Crociata
Nella mobilitazione per la Prima Crociata, le comunità ebraiche in Europa furono bersaglio di bande armate, guidate da Emich di Leiningen, che attaccarono gli ebrei di città come Spira e Worms, uccidendone centinaia. Gli attacchi si estesero ad altre città della valle del Reno e oltre, provocando la morte di migliaia di ebrei tra maggio e giugno del 1096.
Saladino e la Riconquista di Gerusalemme
Saladino riportò l'Egitto all'ambito sunnita, riconobbe l'autorità del califfato ed estese il suo potere anche nella Siria e nella Palestina, dove dovette affrontare i crociati. Il momento decisivo fu la battaglia dei Corni di Hattin nel luglio 1187, dove sconfisse le forze crociate e successivamente riconquistò Gerusalemme il 2 ottobre. Risparmiò i difensori della città imponendo loro un riscatto, guadagnandosi la fama di un sovrano giusto e saggio.
La Terza Crociata (1189-1192): La Crociata dei Re
Questa crociata fu così chiamata perché vi parteciparono l'imperatore Federico I Barbarossa, il re di Francia Filippo Augusto e il re d'Inghilterra Riccardo Cuordileone, con l'obiettivo di riconquistare Gerusalemme. Nonostante le ingenti forze e il sostegno di città italiane interessate al commercio mediorientale, non riuscirono a raggiungere l'obiettivo. Barbarossa morì nel tragitto, mentre gli altri due, in lite tra loro, ristabilirono solo il controllo su Acri. Alla fine, Riccardo Cuordileone cercò un accordo con Saladino per garantire l'accesso ai pellegrini a Gerusalemme, che rimase in mano ai musulmani, con una breve parentesi sotto Federico II.
La Crisi del Trecento: Cause e Conseguenze
La Crisi del Trecento si distingue tra cause strutturali, relative al funzionamento del sistema economico, e fenomeni come il cambiamento climatico, le guerre prolungate e gravi fallimenti bancari. La crisi interruppe il periodo di crescita economica e demografica, causando fame, morte e tensioni sociali, ma portò anche a importanti cambiamenti nell'organizzazione socioeconomica del tardo Medioevo.
Squilibrio tra Popolazione e Risorse
L'aumento della popolazione aveva superato la capacità delle risorse agricole disponibili, portando a una sovrappopolazione nelle campagne. Le tecnologie agricole medievali non erano adatte a rendere produttivi i terreni marginali e meno fertili, causando raccolti scarsi. L'insufficiente produzione rispetto alla domanda provocò un aumento dei prezzi del grano, rendendo il cibo più costoso e spesso inaccessibile ai poveri.
La Piccola Era Glaciale e le Carestie
Durante la Piccola Era Glaciale (Basso Medioevo), l'Europa passò da un periodo di riscaldamento generale a una fase più fredda che durò oltre cinque secoli, fino alla metà dell'Ottocento. Sebbene non fosse lineare e continua, ci fu un abbassamento generale delle temperature, con estensione dei ghiacci sia polari che alpini e inverni rigidi (il gelo del Mar Baltico e i mercati invernali sul Tamigi ghiacciato ne sono esempi). I ghiacciai avanzavano coprendo villaggi e terreni agricoli. Questo ebbe gravi conseguenze sulla popolazione europea, principalmente agricola. La carestia che ne derivò causò un aumento della mortalità sia per fame diretta sia per epidemie, indebolendo la popolazione già malnutrita. Segnò l'inizio del declino demografico dell'Occidente medievale, che culminò con la Peste Nera del 1347-49. Le carestie colpirono anche il bestiame, aggravando ulteriormente le condizioni di vita della popolazione.
La Peste Nera del XIV Secolo: Origini, Diffusione e Impatto
La Peste Nera: Caratteristiche
La Peste Nera si diffuse verso la metà del XIV secolo, manifestandosi con bubboni sotto le ascelle e nell'inguine, provocando un dolore intenso e portando morte e sofferenza indiscriminata. Un esempio della sua virulenza si ritrova anche nel Milanese nel 1629, come narrato da Manzoni. Colpì una società già provata dalla crisi economica e dalle carestie. L'afflusso di diseredati nelle città (con conseguente affollamento dei centri urbani) e le pessime condizioni igienico-sanitarie favorirono la rapida diffusione del contagio. L'ampia rete commerciale tra l'Occidente e l'Asia facilitò la diffusione lungo le vie di comunicazione.
Origini e Modalità di Diffusione
Causata dal batterio Yersinia pestis, si trasmetteva attraverso le pulci dei ratti (numerosi sulle navi che commerciavano e viaggiavano tra i porti del Mediterraneo e del Nord Europa) o dai pidocchi. Si diffuse inizialmente dalle regioni asiatiche, sotto il dominio mongolo, fino alla colonia genovese di Caffa sul Mar Nero, dove i Mongoli catapultarono cadaveri infetti per diffondere il contagio. Si propagò poi attraverso le rotte commerciali e i movimenti delle persone, colpendo quasi tutti gli angoli dell'Europa medievale, per prima Messina, Genova e Marsiglia e poi tutto il continente.
Contromisure e Inefficacia
Le contromisure intraprese furono inefficaci poiché venivano attuate quando l'epidemia era già diffusa. Un consiglio utile era fuggire rapidamente dalle città colpite, ma pochi avevano i mezzi per farlo. Venezia fu una delle poche a imporre misure preventive come la quarantena per le navi in arrivo, ma in generale non esistevano rimedi conosciuti.
Le Persecuzioni e i Capro Espiatori
Nel caos, alcuni attribuirono la peste ai peccati dell'umanità, altri la considerarono opera di forze malefiche. Gli ebrei diventarono un bersaglio comune, accusati di avvelenare l'aria e le acque per diffondere la pestilenza, diventando il capro espiatorio su cui si riversarono tutte le paure e le ansie. Nel 1349, gli ebrei di Strasburgo furono bruciati nel loro cimitero, colpevoli secondo le autorità cittadine. Episodi simili si verificarono anche dopo in altre città come Magonza, Worms, Francoforte e Colonia, con migliaia di ebrei vittime di persecuzioni per la paura del ritorno della peste. Nonostante le condanne del Papa, il pregiudizio antigiudaico persisteva, alimentato da predicatori e fanatici come i flagellanti (provenienti dall'Italia e diffusi in Germania e nel Nord Europa, compivano autoflagellazioni come penitenza e furono poi condannati come eretici), diffondendo violenza e profezie apocalittiche.