Mesolitico in Europa: Cronologia, Culture e Stili di Vita Preistorici
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Il Mesolitico (10.200 - 7.500 B.P.): Adattamento e Trasformazioni Postglaciali
All’inizio del secolo scorso, gli studiosi europei adottarono il termine Mesolitico per indicare i complessi culturali sviluppatisi tra la fine del Maddaleniano e l’inizio del Neolitico. Si riteneva che l’Europa occidentale fosse stata spopolata tra la migrazione verso Nord dei cacciatori di renne maddaleniani e l’arrivo dei primi gruppi di allevatori e agricoltori neolitici dall’area danubiana.
La Cronologia del Postglaciale in Europa
La cronologia del Postglaciale si fonda, in Europa, sulla zonazione pollinica stabilita nell’Europa centro-settentrionale. Le principali fasi climatiche e temporali sono:
- Preboreale (10.200/9.900 - 8.700 B.P.): clima caldo arido.
- Boreale (8.700 - 7.500 B.P.): clima caldo arido.
- Atlantico (7.500 - 4.500 B.P.): clima caldo umido.
- Subboreale (4.500 - 2.700 B.P.).
- Subatlantico (dal 2.700 B.P. al presente).
La Neoliticizzazione: Un Fenomeno di Trasformazione
La neoliticizzazione è un fenomeno economico, sociale e culturale di grande portata, importato in Europa dal Vicino Oriente. Questo processo si diffuse principalmente attraverso i Balcani, lungo la direttrice danubiana, e lungo le coste del Mediterraneo occidentale.
Insediamenti Mesolitici nell'Olocene Iniziale
All’inizio dell’Olocene (10.200 B.P.), gruppi di cacciatori-raccoglitori mesolitici iniziarono a stanziarsi lungo le vallate alpine. Tra gli insediamenti più noti si annoverano:
- Valle dell’Adige
- Romagnano III
- I ripari Pradestel
- Gaban
L’Aziliano è riferito alla parte più recente del Tardiglaciale, mentre al Postglaciale viene attribuito il Mesolitico. Il Mesolitico, in particolare, corrisponde ai fenomeni di adattamento dei cacciatori agli ambienti postglaciali, caratterizzati da profondi cambiamenti climatici e ambientali.
L'Evoluzione del Paesaggio Postglaciale
L’inlandis (calotta glaciale) occupava un’area limitata a una parte della Scandinavia, che andava progressivamente restringendosi, mentre l’area del Baltico conosceva profonde modificazioni territoriali. In generale, nel Preboreale e nel Boreale si registrò un aumento della temperatura.
Nell’Europa settentrionale, la tundra regredì progressivamente fino a scomparire nell’Atlantico. Parallelamente, le foreste di pino e betulla si espansero verso Nord, e più a Sud si diffusero le foreste miste, con essenze termofile.
Paesaggi Vegetali nell'Europa Occidentale-Atlantica
Nell’Europa occidentale-atlantica, il paesaggio del Preboreale vide uno sviluppo delle conifere, in particolare foreste a pino, e la comparsa del nocciolo e della quercia, che si svilupparono ulteriormente nel Boreale. Il querceto divenne dominante nell’Atlantico.
L’aridità del clima creò un paesaggio steppico nelle regioni mediterranee, dove le specie arboree si diffusero dalle aree di rifugio costiere. Nelle Prealpi, nel Preboreale si svilupparono i boschi a pino silvestre, mentre nel Boreale si diffusero le latifoglie. Nella pianura, il paesaggio divenne più steppico.
Tecniche e Aree Culturali del Mesolitico
Nel Mesolitico fu ampiamente utilizzata la tecnica del microbulino. Si distinguono due principali aree culturali:
- Area meridionale: comprende il Sauveterriano e il Castelnoviano, estesa soprattutto nelle regioni mediterranee.
- Area settentrionale: include i complessi di Beuron-Coincy e Montbani, che abbracciavano le regioni occidentali-atlantiche, tutto il Nord della Francia, il Bacino del Reno e l’alto Bacino del Danubio.
Strumenti e Armature: Sauveterriano e Castelnoviano
Nel Sauveterriano, la cultura materiale era caratterizzata da schegge laminari, grattatoi, bulini su scheggia, coltelli a dorso e un microlitismo accentuato.
Tra le armature del Castelnoviano, comparvero forme di punta-troncatura su supporti formati da schegge laminari, piccole punte a dorso e lamelle a dorso e troncatura. Tuttavia, i tipi dominanti erano rappresentati dalle punte a due dorsi equivalenti e simmetrici rispetto alla cuspide, dai triangoli e dai segmenti. Si svilupparono inoltre strumenti su supporto laminare, soprattutto grattatoi su lame e lame con incavi e ritocchi denticolati. Tra le armature, dominavano le forme trapezoidali e romboidali.
Attività di Sussistenza: Caccia, Pesca e Raccolta
La Caccia nel Mesolitico
In tutte le regioni d’Europa, la caccia ai mammiferi di media e grossa taglia continuò a essere l’attività predominante. Tuttavia, tra le specie cacciate, ora prevalevano quelle legate all’ambiente forestale, come il cervo, il capriolo e il cinghiale. A queste si aggiungevano l’uro e l’alce nell’Europa centro-settentrionale, e lo stambecco e il camoscio nelle regioni montuose. Nella caccia, l’arco venne largamente impiegato, testimoniando un’evoluzione delle tecniche venatorie.
Pesca e Raccolta
La pesca fu largamente praticata nei siti prossimi ai laghi, ai fiumi e lungo le coste. La raccolta dei molluschi marini è ben documentata in molti siti costieri, ed è attestata anche la raccolta di vegetali.
Abitati e Organizzazione Sociale
Nei depositi limosi e torbosi dell’Europa centro-settentrionale, sono state riconosciute piattaforme, pavimentazioni lignee e allineamenti di pali, interpretati come strutture di sostegno delle tende o di un lungo tetto. Nell’Europa meridionale, sono note strutture abitative singole, spesso situate in ripari sotto roccia.
Le dimensioni e le caratteristiche degli abitati suggeriscono che i gruppi mesolitici fossero poco numerosi, dotati di un certo grado di mobilità all’interno di territori definiti, e che forse si riunivano soltanto in determinate circostanze.
Pratiche Funerarie e Arte Mesolitica
Il cadavere era solitamente sepolto in una fossa o ricoperto di pietre. Spesso veniva utilizzata l’ocra rossa, e i corredi funerari includevano oggetti ornamentali, strumenti in selce e in osso, e offerte funerarie.
Al Mesolitico si attribuiscono scene artistiche nelle quali figure umane e animali sono associate. Si tratta spesso di scene di caccia, nelle quali i cacciatori abbattono gli animali. Le figure femminili sono rappresentate abbigliate, fornendo preziose informazioni sull'abbigliamento dell'epoca.
Estrazione della Selce e Materie Prime
Le miniere di estrazione della selce sono note a partire dal periodo Neolitico più antico. Tuttavia, l'uso della selce era già diffuso nel Mesolitico. In Valle Lagorara (Toscana nord-occidentale) sono state rinvenute punte di freccia di varie dimensioni. I ciottoli picchiettati erano impiegati per staccare blocchetti di diaspro. Giacimenti di selce sono presenti anche sul Monte Lesini e nella Val Padana centrale.