La Metafisica di Platone: Mondo delle Idee e Realtà Sensibile
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La Concezione Metafisica di Platone
La concezione metafisica di Platone è dualistica, in quanto divide la realtà in due distinti ambiti: il Mondo delle Idee (o Mondo Intelligibile) e il Mondo Sensibile. Questa fondamentale divisione trova un'applicazione emblematica e celebre nel "Mito della Caverna", narrato nel VII libro de La Repubblica.
Il Mondo Intelligibile e la Teoria delle Idee
La Teoria delle Idee di Platone è un corpus dottrinale in continua evoluzione lungo l'arco della sua produzione filosofica, tanto da poter essere convenzionalmente esposta in tre fasi principali, corrispondenti a diversi gruppi di dialoghi:
1. Primi Dialoghi (Fase Socratico-Etica)
Nei cosiddetti primi dialoghi (ad esempio, il Protagora), Platone, sulla scia dell'insegnamento socratico, si concentra sulla ricerca della virtù e sulla definizione dei concetti morali. In opposizione al relativismo sofistico, in particolare quello di Protagora, Platone postula l'esistenza di un'Idea oggettiva e universale (ad esempio, l'Idea di Giustizia, di Bellezza, di Bene) che funge da criterio e misura per l'agire umano e per la conoscenza.
2. Dialoghi della Maturità (Fase Ontologica e Gnoseologica)
Nei dialoghi della maturità (come La Repubblica, il Fedone, il Simposio, il Fedro), la Teoria delle Idee raggiunge la sua formulazione più completa e sistematica. Qui, le Idee sono definite come:
- Essenze: ciò per cui una cosa è ciò che è (ad esempio, l'Idea di "Cavallo" è ciò che fa sì che tutti i cavalli sensibili siano cavalli).
- Entità reali e indipendenti: non sono semplici concetti mentali, ma possiedono un'esistenza autonoma, eterna, immutabile e perfetta nel Mondo Intelligibile, separato da quello sensibile.
Questa concezione porta a una netta duplicazione del mondo:
- Il Mondo Sensibile: costituito dalle cose fisiche, particolari, molteplici, corruttibili e in continuo divenire (caratteristica che richiama la filosofia di Eraclito). È conoscibile solo attraverso i sensi, in modo imperfetto e opinabile (doxa).
- Il Mondo Intelligibile (o Iperuranio): costituito dalle Idee, universali, uniche per ogni genere, incorruttibili ed eterne (caratteristica che richiama l'Essere di Parmenide). È conoscibile solo attraverso la ragione e l'intelletto (nous), conducendo alla vera scienza (episteme).
Questa teoria assume una duplice funzione cruciale:
- Funzione politica: i governanti-filosofi devono conoscere le Idee, in particolare l'Idea del Bene (suprema Idea nella Repubblica), per poter governare saggiamente lo Stato.
- Funzione scientifica (gnoseologica): la vera conoscenza si fonda sulla comprensione delle Idee, poiché esse costituiscono il vero oggetto della scienza.
3. Dialoghi Critici o della Vecchiaia (Revisione e Complessificazione)
Nei dialoghi critici o della vecchiaia (come il Parmenide, il Teeteto, il Sofista, il Filebo, il Timeo), Platone sottopone a revisione la sua stessa teoria, affrontando le aporie e le difficoltà sollevate. Si interroga su:
- Quali tipi di Idee esistano: se vi siano Idee solo di valori morali ed estetici, di enti matematici, o anche di oggetti naturali (come "uomo", "cavallo") e persino di artefatti o di realtà negative (come "fango", "pelo"). Platone sembra ammettere un'ampia gamma di Idee, pur senza definire sempre una gerarchia univoca.
- La natura dell'Idea Suprema: se nei dialoghi della maturità l'Idea del Bene occupa il vertice gerarchico, in altre opere (come il Filebo) si esplorano concetti come l'Uno e la Diade, o la Misura, e nel Sofista si analizzano i "generi sommi" (Essere, Identico, Diverso, Quiete, Movimento).
- Il rapporto tra le Idee e i numeri: emerge una tendenza a interpretare le Idee in senso pitagorizzante, identificandole o mettendole in stretta relazione con i numeri ideali.
Il Mondo Sensibile e il Ruolo del Demiurgo
Nel dialogo Timeo, Platone offre una cosmogonia, ovvero una spiegazione dell'origine e della struttura del Mondo Sensibile. Per spiegare la sua formazione, ricorre a tre fattori esplicativi principali:
- Un Artefice divino: il Demiurgo. Questi non è un creatore dal nulla (come il Dio cristiano), ma un divino artefice, una causa intelligente e buona, ispirato al Nous di Anassagora. Il suo compito è plasmare e ordinare.
- Un Modello eterno: il Mondo delle Idee. Il Demiurgo guarda alle Idee perfette come modello per la sua opera.
- Una Materia preesistente (chora): una massa informe, caotica, spaziale e recettiva, che il Demiurgo ordina introducendo in essa forma e numero, secondo il modello ideale.
L'opera del Demiurgo consiste dunque nell'ordinare la materia caotica imitando il Mondo delle Idee, con l'obiettivo di creare il cosmo (il Mondo Sensibile) più bello e buono possibile, per quanto la resistenza della materia lo consenta. La concezione platonica del cosmo è quindi intrinsecamente teleologica (finalistica), poiché tutto è ordinato in vista del meglio.
Eredità e Influenze della Teoria delle Idee
La Teoria delle Idee di Platone ha esercitato un'influenza profonda e duratura sulla storia del pensiero occidentale:
- Aristotele: suo allievo diretto, pur criticando aspramente la separazione (chorismos) del Mondo delle Idee, ne recepisce l'istanza di trovare un fondamento stabile per la conoscenza. Per Aristotele, tuttavia, l'essenza (la forma) delle cose risiede nelle cose stesse (immanenza) e non in un mondo trascendente.
- Successori nell'Accademia Platonica: figure come Speusippo e Senocrate diedero un'interpretazione pitagorizzante della dottrina platonica, accentuando l'identificazione delle Idee con i numeri.
- Agostino d'Ippona: realizzò una fondamentale sintesi tra il platonismo (o meglio, il neoplatonismo) e il Cristianesimo, reinterpretando le Idee platoniche come i pensieri eterni e perfetti presenti nella mente di Dio, modelli secondo cui Egli ha creato il mondo.
- Friedrich Nietzsche: in epoca moderna, criticò radicalmente il platonismo, vedendo nella postulazione di un "mondo vero" trascendente una svalutazione del mondo sensibile e della vita terrena, una "fuga dalla vita" e l'origine del nichilismo.
- Karl Popper: nel XX secolo, ha proposto una teoria dei "tre mondi" (Mondo 1: oggetti fisici; Mondo 2: stati di coscienza soggettivi; Mondo 3: contenuti oggettivi del pensiero, come teorie scientifiche, opere d'arte, problemi filosofici). Il Mondo 3, con la sua esistenza autonoma e oggettiva, è stato da alcuni interpretato come una sorta di attualizzazione o riproposizione in chiave moderna di alcuni aspetti del Mondo delle Idee platonico.