La Metafisica Platonica: Il Mito della Caverna e la Struttura del Mondo delle Idee

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Il Mito della Caverna e la Teoria delle Idee di Platone

Il Mito della Caverna

Il mito della caverna, descritto nella Repubblica, riassume il nucleo della Teoria delle Idee. La storia ci mostra alcuni prigionieri che non hanno mai visto nulla se non soltanto ombre proiettate da un fuoco sulla parete di una caverna. Ovviamente, essi credono che quella sia la vera realtà. Uno di loro viene rilasciato e, dopo un grande sforzo, raggiunge l'esterno e si rende conto che ciò che ha conosciuto fino ad ora non è altro che un pallido riflesso di ciò che ora scopre.

Significato e Livelli di Realtà

Il mito svolge diverse funzioni:

  • Realtà Duplice: Ci presenta la realtà bipartita, dove un livello è un'imitazione degradata dell'altro.
  • Valore della Conoscenza: Mostra la differenza tra il valore della conoscenza per ciascuno di questi livelli di realtà.

Platone trasmette l'idea che la vera conoscenza è possibile, anche se la sua acquisizione non è una strada facile, né è a disposizione di tutti.

L'Ascesa alla Conoscenza (Dialettica)

Il prigioniero della caverna scopre a poco a poco le figure, il fuoco, la natura, il cielo. Solo dopo questo lungo addestramento è in grado di osservare il Sole, l'origine e la spiegazione di tutto. Solo allora comprende la realtà. Questa è l'Idea del Bene, l'ordine che fa sì che la realtà sia ciò che è e che, al tempo stesso, ci dà l'opportunità di conoscerla.

Il Ritorno e il Sacrificio di Socrate

A questo punto, Platone si chiedeva cosa sarebbe successo se quello stesso individuo tornasse nella caverna per spiegare ai suoi ex colleghi che al di oltre delle mura, dove sono rinchiusi, esiste una realtà infinitamente più bella e vera di quel mondo di ombre. Sicuramente lo riterrebbero un pazzo e non ne terrebbero conto. E se volesse liberarli, potrebbero arrivare persino a ucciderlo.

Non è difficile riconoscere in questo racconto l'omaggio alla figura del maestro di Platone, Socrate, il saggio che fu ucciso dai suoi concittadini (i suoi ex compagni di prigionia).

La Teoria delle Idee

Nella sua concezione della realtà, Platone distingue tra due mondi:

  1. Il Mondo delle Idee (o Iperuranio): Veramente reale, eterno e immutabile.
  2. Il Mondo Sensibile: Composto da ciò che i sensi ci mostrano, che sono copie delle Idee.

Le Idee sono il principio di realtà. Esse sono, pertanto, archetipi, modelli, da cui il Demiurgo costruisce il mondo sensibile. Ne consegue che l'esistenza delle cose sensibili è dovuta al fatto che imitano le Idee.

Caratteristiche dei Due Mondi

Questi due mondi sono composti di entità con caratteristiche contrastanti:

  • Idee: Uniche, eterne, immutabili e intangibili.
  • Cose Sensibili: Molteplici, deperibili, mutevoli e materiali.

Dalle loro caratteristiche si può spiegare la dipendenza delle cose dalle Idee: la molteplicità e il cambiamento delle cose nel mondo sensibile presuppongono un'unità di fondo e una permanenza che permette alle cose di essere ciò che sono e di essere conosciute. L'Idea conferisce alle cose la loro essenza e rende possibile la conoscenza.

La Gerarchia delle Idee

Nel Mondo delle Idee esiste una gerarchia:

  1. Livello Inferiore: Idee matematiche.
  2. Livello Intermedio: Idee di valore (come la Bellezza e la Giustizia).
  3. Livello Superiore: L'Idea del Bene.

Platone paragona l'Idea del Bene al Sole, che nel mondo sensibile è ciò che dà vita alle cose materiali. Pertanto, l'Idea del Bene è il principio ultimo della realtà e il fondamento della conoscenza.

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