Metafisica e Scienza in Kant: Limiti della Conoscenza e Ambito della Morale

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La Metafisica come Scienza: La Prospettiva di Kant

Immanuel Kant si interroga sulla possibilità che la metafisica possa essere considerata una scienza. La sua risposta è negativa, in quanto lo scopo della metafisica è quello di trascendere l'esperienza. Inoltre, non contenendo giudizi sintetici a priori, è relegata alla sfera della moralità.

Il Contesto Illuministico e l'Idealismo Trascendentale

La tesi di Kant si colloca nel contesto dell'Illuminismo, un movimento che si oppone alla tradizione, all'autorità e alla superstizione, e che, al contrario, difende l'indipendenza e il progresso della scienza. I suoi principi razionalisti influenzano Kant, il quale afferma che ogni conoscenza si fonda sulla ragione. Tuttavia, è l'incontro con la filosofia di David Hume che lo risveglia dal "sonno dogmatico", facendogli comprendere l'importanza dell'empirismo, che sostiene il ruolo fondamentale dell'esperienza nell'epistemologia.

Kant, quindi, integra entrambe le correnti nello sviluppo delle proprie dottrine filosofiche ed epistemologiche, dando vita all'idealismo trascendentale. Questo approccio è ben sintetizzato nella sua affermazione: "Ogni conoscenza comincia con l'esperienza, ma non tutta la conoscenza deriva da essa". Sia la ragione che l'esperienza sono necessarie per stabilire una conoscenza certa.

Le Tre Domande Fondamentali e la Critica della Ragion Pura

Kant risponde alle domande fondamentali dell'esistenza attraverso le sue opere principali:

  • "Che cosa posso sapere?" trova risposta nella Critica della Ragion Pura (1781).
  • "Che cosa devo fare?" è affrontata nella Critica della Ragion Pratica (1788).
  • "Che cosa posso sperare?" è trattata nei Fondamenti della Metafisica dei Costumi.

Per comprendere l'obiettivo di Kant (verificare se la metafisica possa essere considerata scienza), è necessario chiarire il concetto di conoscenza. Nella Critica della Ragion Pura, Kant delinea, nell'Estetica Trascendentale, la prima delle due funzioni della conoscenza: la sensibilità. Questa ha il compito di catturare le impressioni e le percezioni attraverso l'intuizione, classificandole in un ordine di eventi che costituiscono lo spazio e il tempo.

Nell'Analitica Trascendentale, Kant descrive la seconda funzione: l'intelletto, responsabile dello sviluppo di concetti e idee.

I Tipi di Giudizio e i Limiti della Metafisica

Per Kant, esistono tre tipi di giudizio nella conoscenza:

  1. Giudizi analitici a priori: Non aggiungono conoscenza, poiché il predicato è già contenuto nel soggetto. Sono universali e necessari, ma non fanno progredire la scienza.
  2. Giudizi sintetici a posteriori: Aggiungono conoscenza, perché il predicato non è contenuto nel soggetto. Sono contingenti e particolari.
  3. Giudizi sintetici a priori: Questa categoria, introdotta da Kant, rappresenta l'ideale della scienza, in quanto aggiunge conoscenza in modo necessario e universale.

La metafisica, tuttavia, non può essere considerata una scienza perché si basa su fenomeni metafisici, mentre la scienza si occupa dei noumeni. Questi due concetti sono in opposizione:

  • Il fenomeno è ciò che appare, ordinato dalle dodici categorie dell'intelletto che permettono la conoscenza.
  • Il noumeno è la "cosa in sé", la sua essenza, inconoscibile. Se tentassimo di conoscerlo rispettando le sue condizioni, non sarebbe più come appare nella realtà.

Gli oggetti della metafisica (Dio, l'anima, il mondo) sono noumeni, quindi è impossibile averne conoscenza scientifica.

Il Ruolo della Metafisica: Dalla Ragione Teoretica alla Ragione Pratica

Qui entra in gioco il duplice ruolo della metafisica:

  • Senso negativo: La metafisica non può imitare la scienza nel campo della ragione teoretica, perché non può andare oltre l'esperienza.
  • Senso positivo: Nel campo della ragione pratica, non ci sono limiti, aprendo la strada all'etica e alla morale.

Nella Dialettica Trascendentale, Kant conclude che la metafisica non può diventare una scienza e che il suo ambito d'azione è quello della morale e dell'etica, non condividendo i principi fondamentali che ogni conoscenza scientifica dovrebbe possedere.

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