Metodo Assiomatico, Ipotetico-Deduttivo e Demarcazione nella Scienza

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Il Metodo Assiomatico

Il metodo per conformarsi a requisiti di rigore e oggettività è l'assiomatizzazione. Esso si applica nella sua forma più pura nelle cosiddette scienze formali, come la logica e la matematica, ma offre grandi vantaggi anche nelle scienze fisiche e rimane un ideale in altre branche del sapere. Non è possibile raggiungere l'obiettivo di conoscere tutto spiegando ogni cosa partendo da zero; l'obiettività richiede di definire dei punti di partenza non dimostrati (gli assiomi). Non esiste un dominio in cui si possa raggiungere una conoscenza totale e completamente dimostrata.

L'idea di assiomatizzare un campo della conoscenza è presente in Aristotele e nella matematica antica. La scienza moderna ha tentato di estendere questa procedura ad altri settori; la logica e la fisica sono considerate assiomatizzabili. L'interesse per l'assiomatizzazione è cresciuto nel tempo.

"Assioma" significa "riconoscimento di validità" o "principio evidente". Indica un principio – sotto forma di proposizione – da cui altre affermazioni (teoremi) vengono dedotte. Un sistema assiomatico contiene tipicamente:

  • Un sistema formale di segni (un linguaggio definito).
  • Gli assiomi: enunciati primitivi del sistema, accettati come veri senza dimostrazione all'interno del sistema stesso. Sono definiti come enunciati non deducibili all'interno del sistema.
  • Le regole di inferenza: istruzioni precise su come derivare nuovi enunciati (teoremi) dagli assiomi o da enunciati già dedotti.
  • Gli enunciati dedotti (teoremi).

Grazie al formalismo e alla distinzione tra assiomi ('leggi') e regole, la deducibilità di un enunciato è definita rigorosamente all'interno del sistema stesso. Accanto al sistema degli enunciati (assiomi e teoremi), viene definito anche il sistema delle espressioni ben formate (significative) della teoria.

Il Metodo Ipotetico-Deduttivo

Una descrizione influente del metodo scientifico.

Innanzitutto, affinché l'indagine scientifica abbia inizio, deve sorgere un problema. La ricerca inizia ponendo interrogativi sui fatti o sui fenomeni che si studiano. Questi interrogativi, che suscitano interesse e perplessità nella comunità scientifica, spingono a cercare possibili risposte. Questi tentativi di risposta sono le ipotesi scientifiche (o congetture).

Basandosi sul pensiero empirista (tradizionalmente associato a figure come Francis Bacon), si riteneva in passato che la scienza si fondasse sull'osservazione ripetuta dei fatti e che, tramite l'osservazione di fenomeni analoghi, l'induzione permettesse di estrarre le leggi generali che governano questi fenomeni.

Karl Popper, tuttavia, rifiuta la possibilità di stabilire leggi generali universali tramite la sola induzione. Sostiene invece che queste leggi generali siano formulate come ipotesi scientifiche audaci (congetture) e che si utilizzi il metodo deduttivo per derivare da queste ipotesi generali delle previsioni specifiche su fenomeni individuali. Queste previsioni devono poi essere sottoposte a rigorosi controlli empirici (esperimenti, osservazioni).

Al centro della sua concezione del metodo scientifico sta la falsificabilità delle teorie scientifiche, cioè la possibilità logica che esse siano contraddette, e quindi confutate (falsificate), dall'esperienza. Secondo il metodo ipotetico-deduttivo popperiano, le teorie scientifiche non possono mai essere considerate definitivamente vere (verificate), ma al massimo possono essere considerate *non ancora falsificate* (corroborate) dai controlli.

Il Problema della Demarcazione

Nell'ambito della filosofia della scienza, il problema della demarcazione riguarda la questione fondamentale di definire i criteri per distinguere la scienza da altre forme di sapere o credenza.

I confini vengono generalmente tracciati tra ciò che è conoscenza scientifica e ciò che non lo è, in particolare tra scienza e pseudoscienza, e tra scienza e metafisica (o religione).

Approcci a confronto

Due criteri principali sono stati proposti per la demarcazione:

Verificazionismo (associato all'Induttivismo e al Positivismo Logico)

  • Postula che una teoria, per essere scientifica, debba essere costruita o giustificata a partire dall'induzione basata su osservazioni ed esperienze.
  • Parte da osservazioni ed esperienze concrete.
  • Adotta un criterio verificazionista: il significato e la scientificità di un enunciato risiedono nella sua verificabilità empirica.
  • Le teorie scientifiche dovrebbero poter essere dimostrate vere (o almeno rese altamente probabili) tramite esperimenti e/o osservazioni che le confermino, stabilendone così la verità (o probabilità) e la scientificità.

Falsificazionismo (proposto da Popper)

  • Adotta un criterio falsificazionista.
  • Questo approccio si oppone radicalmente a quello induttivista e verificazionista.
  • Stabilisce che possa essere riconosciuta come scientifica solo una teoria che sia intrinsecamente falsificabile, cioè che possa essere sottoposta a controlli empirici potenzialmente in grado di metterla in discussione e confutarla.

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