Miguel Hernández: Esplorazione dei Temi Poetici tra Amore, Natura e Simbolismo
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Temi Poetici nell'Opera di Miguel Hernández
Nell'opera di Miguel Hernández, i temi poetici sono un argomento importante, seppur breve, ma ricco di sfumature.
La Natura e il Simbolismo Rurale
In primo luogo, spicca la presenza di elementi della natura, in particolare la luna, che ruota attorno a un mondo di elementi della vita rurale: il gallo, lo spaventapasseri, i fiori d'arancio, la ruota, le capre, gli agricoltori, le fucine, l'argilla, la calce, ecc.
In secondo luogo, l'uso di termini è profondamente simbolico. Il toro è il simbolo per eccellenza: da una rappresentazione puramente descrittiva si trasforma in una dolorosa tragedia. Il toro diventa il simbolo dell'amore, del grande amore, della virilità, della grandezza e della forza. Quindi, identificandosi con il toro: «Un toro sulla riva appena pianto / dimenticando che è toro e maschile.»
L'Amore: Tema Centrale e Multiforme
Ma il tema per eccellenza è l'amore. Juan Cano Ballesta si riferisce a tre grandi temi: amore, vita e morte. L'amore che Hernández abbraccia è appassionato e inquieto, manifestandosi in diverse forme:
- Amore per la compagna: quello per Josefina Manresa.
- Amore fraterno e generoso: quello per i suoi amici (García Lorca, Neruda...).
- Amore panteista: quando si rivolge alla natura.
- Amore di solidarietà: quando si rivolge al popolo.
Le donne che hanno ispirato il suo amore per la vita sono state Josefina Manresa, Maruja Mallo (un amore breve ma intenso vissuto a Madrid quando temporaneamente concluse la sua relazione con Josefina) e l'amore non corrisposto di María Cegarra.
Sensualità e Erotismo in "Perito en Lunas"
In Perito en lunas, Hernández esplora una sensualità prevalentemente adolescenziale, "senza vertici dell'amore, / schiuma oleata" nei frutti sotto forma di sesso ("caramella sesso femminile aperto", dice il fico e la parabola data 'del sesso femminile'). La presenza del gioco sensoriale del limone nella prima poesia è visiva e veloce, ma è proiettata verso la sensualità erotica. L'erotismo è slancio vitale verso le donne e verso la terra. L'insistenza sulle questioni sessuali si manifesta attraverso metafore, come il toro quale simbolo di virilità.
"El Rayo que no Cesa": Amore e Destino Tragico
Ma è ne Il raggio che non cessa che il concetto di amore matura intimamente come un destino tragico. Si apre con una poesia forte e struggente, dove l'amore è «un coltello carnivoro», simbolo assassino, fantasma doloroso e persecutore; è amore e agonia. Un amore doloroso che «cammina quel coltello che la spada».
La motivazione di base dei sonetti in questo libro è il suo amore per Josefina, senza dubbio. Il tema del libro è l'amore, insieme alla solitudine e al dolore. La solitudine e l'amore sono ovunque, passione carnale e fuoco nella dedizione. Questo toro non è la morte, è la forza, che è anche un manto di protezione capace di proteggere e prendersi cura.
L'amore si manifesta nella sua amarezza e gioia: gioia per l'amata, amarezza per la vita del poeta, per i suoi sentimenti. Solo l'amata può confortare, calmare il dolore del poeta. Tra l'amore e la morte si trova l'uomo. Nell'amore cerca rifugio per la sua morte violata, per il suo tremendo desiderio di alleviare le sue frustrazioni. Ma si ribella anche contro l'amore che schiavizza e controlla: «Fuori dal mio cuore ho fatto / sottomesso e un girasole giallo.» Ne Il raggio che non cessa il denominatore comune è la profondità. Il dolore è imposto. L'amore è sovraccarico di intensità e forza. La morte equivale alla tristezza della vita. Ma la morte vince l'amore.
"Cancionero y Romancero de Ausencias": Dolore e Assenza
Infine, in Cancionero y Romancero de Ausencias, vediamo come la donna che amava e idealizzava, in queste poesie, sia come la tristezza, vestita di nero. Non è la vita trasparente per la bellezza e gli occhi. Ora è il dolore e la sfortuna, visti attraverso gli occhi, il volto, camminando con la moglie:
Alla passione sessuale, così definita e chiara per l'autore, si riduce il dolore della carne, il corpo di tristezza, amarezza, il desiderio:
Se diciamo che il Cancionero era nato da tre assenze (il figlio morto, la lontananza dai propri cari a causa della guerra e l'assenza imposta dal carcere), possiamo dire che proviene da queste tre ferite che il poeta e l'uomo sofferente ha subito. Il poeta ha sentito la ferita d'amore, ha scoperto che la ferita è anche quella della vita stessa. Ora sente che è la morte stessa.