Il Mistero delle Ossa di Dante nel Romanzo di Roberto Balzani: Storia e Personaggi a Ravenna

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Informazioni sul Romanzo

Autore: Roberto Balzani

Genere: Romanzo

Anno: 2020

Capitoli non numerati ma intitolati, diviso in tre parti intitolate.

PARTE PRIMA - La scoperta

Chi:

Michele (archivista)

Quando:

Agosto 1873, caldo -- quando mette nell’archivio le carte delle ossa.

Dove:

Piazza del Popolo, Prefettura, ufficio.

Eventi Precedenti (Flashback):

  • 1865: Notizia delle feste a Firenze (nuova capitale + sede parlamento) previste per l'autunno.
  • 19 aprile 1865, ore 19:30: Convocazione della Commissione per le feste di Dante.
  • Rasponi firma la convocazione.
  • 5 maggio 1865: Definizione del programma delle feste.
  • Festa: Tra domenica 14 e martedì 16 maggio 1865.
  • 27 maggio 1865: Due operai trovano una cassetta con un'iscrizione che riferiva la conservazione delle ossa di Dante e chi le aveva deposte (Frate Antonio Santi) nel 1677.

La Scoperta e le Polemiche:

  • Vennero chiamati dei notai per redigere degli atti. Perché tanta fretta e nessuna foto della scoperta?
  • Il Sindaco fece scrivere subito un atto sull’autenticità delle ossa di Dante, ma si sapeva che dentro il sepolcro non c'era nulla; il corpo di Dante di sicuro non era rimasto nello stesso posto.
  • Il Sindaco non volle una fotografia ufficiale e declinò l’offerta dei craniologi più celebri solo per essere acclamato come un "mago", per avere più voti. Il suo obiettivo era emergere come eccezionale rappresentante della sua comunità e dell’intero Paese.

PARTE SECONDA — UN GIUGNO INDIMENTICABILE

  • 1873: Michele incontra Tonino.
  • 7 giugno 1865: Viene aperta l'urna di Dante, ma non trovano niente.
  • Le ossa trovate precedentemente (il 27 maggio) sono dichiarate vere — si fa festa.
  • Tuttavia, nell’urna trovarono della polvere attribuita a Dante — gli scienziati lo approvano e confermano che sia Dante (definendolo "animale" nel testo originale, forse per indicare resti organici?).
  • Nessuna foto / visitatori / giornalisti ammessi.
  • Le ossa di Dante vengono esposte per pochi giorni, dal 24 al 26 giugno.
  • 25 giugno 1865: Una persona contagiata porta il colera (si ricorda la pandemia del '55). La grande epidemia del 1855: i morti a Ravenna, allora, erano stati oltre 1.600 in circa dodici mesi. I corpi giacevano accatastati fuori dei camposanti e nessuno voleva seppellirli. I becchini erano introvabili e i pochi disponibili esigevano compensi esorbitanti.
  • Condizioni igieniche precarie: pozzi neri, acque putride, acquedotti inesistenti, rifiuti abbandonati.
  • Precauzioni: Bollire tutto, niente pellegrinaggi, fiere (solo mercati alimentari), coprirsi con fazzoletti igienizzati. Sua Maestà chiede di restare uniti. Si decide di lasciar trascorrere l’estate.
  • Ad agosto si devono pagare le spese sostenute.
  • Michele finisce di raccogliere i documenti; l'ultimo risale al 1870. Le mura risalgono ai primi dell'Ottocento; Padre Santi le aveva deposte nel 1677.

PARTE TERZA -- IL RABDOMANTE

  • Gioacchino Rasponi morto nel 1877.
  • Michele è invecchiato. Va in biblioteca e scopre che qualcuno sta lavorando sul caso delle ossa.
  • Tre uomini in biblioteca: Corrado Ricci, Claudio e Olindo.
  • 1890: Ravenna fa un nuovo tentativo per guadagnare prestigio (e soldi?).
  • Si propone un Giubileo per festeggiare i 25 anni del ritrovamento delle ossa di Dante (avvenuto nel 1865, non 1665 come erroneamente indicato nel testo originale).
  • Michele e Corrado Ricci lavorano assieme.
  • Ricci ripete ciò che 25 anni prima aveva fatto Rasponi: la “magia”.
  • I tempi erano stretti. Discorso di Bovio (pagg. 177-178 del romanzo).

Punti di Vista:

Michele preferiva il "sindaco mago" (Rasponi) perché era stato sconfitto e aveva osato troppo. Invece, a Corrado era andata troppo bene, e secondo Michele al pubblico bastava stupirsi e distrarsi.

  • Il 3 maggio 1890 la commissione esecutiva aveva fatto murare una frase (pag. 183 del romanzo).

LE FESTE DI MAGGIO (1890):

  • Nel 1915 (prospettiva futura nel romanzo?) si sarebbe dovuto inaugurare a Ravenna un grandioso mausoleo per il secondo giubileo, ma il programma di Claudio sarebbe naufragato. Il suo progetto teneva insieme passato, presente e futuro, volendo lanciare un messaggio di fratellanza e redenzione universale.
  • Il 15 maggio 1890 si tiene il discorso di Bovio, ma molti avevano dato forfait.

DANTE INTERNAZIONALISTA (Discorso di Bovio):

  • Argomento: Che cosa hanno in comune il Costantino dantesco e un imperatore dei tempi moderni?
  • Punti chiave del discorso:
    • Dante non poteva sapere che, a sei secoli da lui, sarebbe stato ancora festeggiato e ricordato.
    • L’internazionalismo era l’erede dell’universalismo; l'internazionalismo sarebbe solo un'altra forma di universalismo.
    • Nessuno è sovrano.
    • Descrizione della figura di Costantino.
    • Dante è colui che ha ridato vita a Ravenna.
    • Citazione di famosi imperatori.
  • Nessuno fece caso al cibo o alle decorazioni, ma solo a Bovio. Così si concluse il giubileo del 1890.
  • Successivamente, si andò in declino per una crisi economica. Si decise di mettere le ossa di Dante nel mausoleo di Teoderico.

Epilogo:

  • 1893: Claudio lascia il suo progetto, dando la colpa ai concittadini; aveva troppi debiti da pagare.
  • Anche Michele si era fatto vecchio. Ormai i documenti, intesi come fascicoli e faldoni, non lo interessavano più. Aveva svogliatamente concluso con dignità la sua vita di archivista, ricevendo gli encomi di prammatica.
  • Un giorno si trovò a passeggiare vicino allo splendido, romantico cimitero della città, sulle rive del Candiano. Era primavera inoltrata e lui era solo come al solito. Un'occhiata alle lapidi e ai nomi dei tanti che aveva conosciuto gli ispirò, più che una considerazione, una rivelazione: le ossa di Dante erano davvero magiche, ma non perché fossero scomparse e riapparse, assecondando le mosse di un imperscrutabile gioco di prestigio. La magia di quei resti consisteva piuttosto nei sogni che era stata capace di alimentare nel tempo: sogni di successo personale, sogni di gloria politica, sogni di rigenerazione universale. E chissà quanti altri, prima.

PERSONAGGI

Michele:

  • Archivista.
  • Ha la barba.
  • Molta fantasia.
  • Chiuso nelle sue certezze.
  • Conviveva con sensi di colpa, più volte immaginari.

Gioacchino Rasponi:

  • Sindaco di Ravenna (1865-73).
  • 44 anni (nel 1865).
  • Conte commendatore.
  • Nipote di Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte (sorella di Napoleone).
  • Ha barba e baffi.
  • Non fiducioso in sé stesso.
  • Sposato con Carolina (incinta).
  • Preso in giro nei giornali (soprannome: "Jo-ah-kin" - imperatore della Cina).
  • Schiacciato dal confronto con i membri illustri della sua famiglia.
  • Fratello: Achille.

Tonino:

  • Faceva il donzello comunale (un po' di tutto: bidello, messo).
  • Cranio largo, fronte bassa, pelle magra e olivastra.
  • Leggeva impiegando un certo tempo e faticava a scrivere, però aveva un aspetto sveglio.
  • Il Sindaco l'aveva voluto con sé per accompagnare il gonfalone di Ravenna durante le feste centenarie di Firenze.

Corrado Ricci:

  • Ha passioni come la musica, l’arte, la narrativa, la poesia.
  • Studia e si laurea in giurisprudenza perché obbligato dai genitori (garanzia di una professione stabile e redditizia).

Olindo:

  • Sarcastico, fa battute, polemiche, duelli verbali.
  • Molto intelligente e sa molte cose.
  • Farebbe il bibliotecario a vita.

Claudio:

  • Bibliotecario di 3ª classe.
  • Lavora lì per imparare e farsi apprezzare.

SPAZIO E TEMPO

Spazio:

Ambientato principalmente a Ravenna, Italia. Menzionato il fiume Candiano.

Tempo:

  • Tempo della storia (narrazione principale): 1873 e 1890.
  • Flashback: 1865 (ritrovamento ossa, feste, colera), 1677 (deposizione ossa da Frate Santi).
  • Tempo della storia e tempo del racconto sembrano coincidere all'interno delle sequenze temporali.

NARRATORE

Esterno onnisciente.

Voci correlate: