Natura Umana, Realtà e Verità: Un Approccio Filosofico ai Concetti Fondamentali

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1. La Natura Umana: Essenza, Cultura e Alienazione

Quando parliamo della natura umana, ci riferiamo al modo specifico di essere o all'essenza dell'essere umano. Questa essenza è universale e, in quanto universale, è eterna e immutabile, a prescindere dal contesto temporale, geografico, sociale, culturale o storico. In generale, ciò che è nella natura umana è congenito, non acquisito, innato. Ora, è ben consolidata l'opposizione tra natura e cultura.

Il Concetto di Cultura

Il concetto di cultura di una società si basa su un sistema di tradizioni e stili di vita, socialmente acquisiti dai membri di una società, inclusi i suoi modi regolamentati e ripetitivi di pensare, sentire e agire (comportamento).

1.2 La Dignità Umana come Fondamento Morale

La vita dell'uomo si fonda sulla base morale della dignità e del valore assoluto della persona umana, che non può essere considerata separata dalla costituzione giuridica dello Stato. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti, sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri con spirito di fratellanza.

1.3 La Critica di Marx alla Natura Umana e l'Alienazione

Marx sottolinea che questa fede nella natura umana e la definizione eterna dell'uomo non servono altro che a nascondere le reali condizioni e i rapporti di dominazione nel capitalismo di stato, un interesse secolarizzato dal denaro. Marx parte dall'idea di uomo come essere razionale e libero, ma sostiene che la razionalità e la libertà non possono rientrare in una definizione astratta dell'uomo. Marx le individua nei rapporti di produzione (rapporti sociali).

Il concetto di alienazione è la chiave, nei Manoscritti economico-filosofici e nel pensiero di Marx, per comprendere la società capitalista, il suo specifico modo di produzione e la situazione degli uomini in questa società. Egli individua tre relazioni che determinano la degradazione del lavoratore e lo riducono a un servo dominato da ciò che produce:

  1. Alienazione del lavoratore in relazione al prodotto del suo lavoro, che a sua volta lo trasferisce rispetto alla natura.
  2. L'alienazione del lavoratore nella propria attività produttiva (auto-alienazione).
  3. L'alienazione del lavoratore rispetto agli altri uomini (alienazione sociale).

2. Il Concetto di Realtà: Dal Realismo Ingenuo alla Contraddizione

Che cosa si intende con la realtà? Le cose che esistono si manifestano e si visualizzano in modi diversi e specifici. Dobbiamo anche dire che le cose non solo esistono in molti modi, ma cambiano e si trasformano le une nelle altre.

Il Realismo Ingenuo e la Realtà Oggettiva/Soggettiva

La definizione di realtà implica l'assunzione di un'idea della realtà che è stata chiamata realismo ingenuo: crediamo che le cose esistano e che siano ciò che sono, a prescindere dalle nostre nozioni su di esse. Questa realtà include anche il sé, concepito come vero e proprio, cioè come determinato indipendentemente dal concetto di sé. In questo senso, ciò che viene chiamato realtà oggettiva si oppone alla realtà soggettiva.

Critica del Realismo Ingenuo

Le cose non sono ciò che sono senza idee; è l'idea che le rende tali. Può esserci qualcosa di puzzolente, palpabile... ma ciò che c'è non è "rosa", non può essere "rosa" senza un'idea. Le idee le rendono ciò che sono per le cose, ma questo non significa che le idee siano la creazione delle cose (per farle apparire dal nulla); piuttosto, deve esserci qualcosa in aggiunta alle idee e alla quantificazione.

Pertanto, le condizioni affinché le cose siano sono:

  1. Che ci sia qualcosa.
  2. Che quel qualcosa sia ciò che è, cioè che sia determinato da un'idea.

L'operazione è legata alla quantificazione. Infatti, per contare le cose è necessario avere un'idea delle cose che si contano. Ma allo stesso tempo, affinché l'idea si realizzi, c'è bisogno di cose diverse da questa idea. Con queste due condizioni, la realtà diventa contraddittoria, perché una cosa è qualcosa (non definito), definita da un'idea, vale a dire che qualcosa fa ciò che è, ma non ha un'idea che la determini completamente. Così, ogni cosa reale e la realtà in generale è una sintesi contraddittoria di qualcosa di indeterminato e delle idee che lo definiscono.

La Contraddizione Dichiarata

Si tratta di un enunciato che predica o attribuisce a se stesso, contemporaneamente, due predicati che si escludono a vicenda, ovvero un equivalente alla negazione dell'altro.

3. Il Problema della Verità e della Conoscenza

Il problema della verità diventa lo stesso del problema della conoscenza, per la semplice ragione che una conoscenza non considerata vera non è considerata conoscenza corretta.

3.1 Realtà e Verità: Una Confusione Comune

La realtà è spesso considerata la verità. Questa identificazione si basa su un realismo ingenuo e, a sua volta, facilita la confusione tra realtà e verità. Questa convinzione è solitamente presente quando si dice che le cose sono ciò che sono. Implica che la verità sia determinata dal linguaggio.

Molte volte usiamo il linguaggio per parlare della realtà (cose, eventi...) e fare riferimento a oggetti. Ma usiamo anche il linguaggio per riferirci al linguaggio stesso (frasi, parole...), ciò che è stato chiamato metalinguaggio.

La verità empirica si confonde con la verità logica. Così, le verità di fatto (empiriche) sono considerate verità logiche, e cioè che se qualcosa è in un certo modo, si ritiene che debba essere così, che debba essere prodotto in quel modo. Spesso non si distinguono le nozioni di verità empirica e verità logica.

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