Opere di Virgilio e Orazio: Caratteristiche e Contesto Letterario

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Le Opere di Virgilio e Orazio: Caratteristiche e Contesto

Le Bucoliche di Virgilio

Le Bucoliche sono idilli che elogiano l'origine, non studiano, si trasferiscono. Si può fare un parallelo con la prima età augustea, poiché i testi greci erano comuni e classici. In Teocrito si riscontra una grande varietà; in Virgilio, invece, non c'è una concentrazione sull'atmosfera, sui sentimenti, sulla contemplazione o sulla delicatezza. La sua è una poesia tenue, ridotta, dove tutto è travestito da pastori.

Le Georgiche di Virgilio

Le Georgiche rappresentano una poesia didascalica ellenistica, strutturata in quattro libri:

  • Coltivazione
  • Arboricoltura
  • Allevamento
  • Apicoltura

In quest'opera, la fatica umana è esaltata, mentre la natura è sottomessa, cercando di ravvicinare la natura all'uomo. Il contesto è quello delle guerre civili, con una lode della vita agreste. Tra i temi trattati vi sono la peste e le api di Aristeo. I proemi sono due lunghi e due brevi, con un'alternanza di chiaroscuro e un indebolimento dei collegamenti. L'idea dell'età dell'oro è presente: non c'è bisogno di lavorare perché la natura risponde da sola ai bisogni. Virgilio trasforma scienza e tecnica in poesia. La forma è importante, l'insegnamento meno. Non è un'opera veramente didascalica, ma cerca una prosa sottile, come espresso nella locuzione “in tenui labor”, che indica un lavoro sottile e formale.

L'Eneide di Virgilio

L'Eneide è un poema epico che si rifà agli Annales, ma Virgilio intende sostituire Ennio, imitare Omero e lodare Augusto attraverso i suoi antenati. La struttura si divide in due parti principali:

  • Libri I-VI: di ispirazione odissiaca
  • Libri VII-XII: di ispirazione iliadica

Si riscontrano elementi di contaminatio, inversione e una continuazione dell'Iliade, riallacciandosi all'Odissea. L'opera rappresenta un superamento: pur ripetendo la guerra con il Lazio, crea una città. Contiene predizioni del futuro grandioso di Augusto e collega Roma a Enea in quanto fondatore. Il legame con Augusto è rafforzato dalla gens Iulia. Non è un poema storico, ma più vicino a Omero. Temi centrali includono la maledizione di Didone e l'uccisione di Turno, che genera rabbia per Pallante. L'esametro utilizzato è flessibile e ordinato.

Gli Epodi di Orazio

Gli Epodi sono caratterizzati dall'alternanza di sillabe e versi brevi e lunghi. Orazio pratica l'imitatio e l'emulatio, utilizzando il giambo. Si nota un'aggressività sia personale sia derivante dall'imitazione di Archiloco. Le 17 composizioni appartengono alla fase giovanile dell'autore. L'aggressività è un caso isolato in Orazio, proprio perché imita Archiloco e Ipponatte. Orazio è orgoglioso e imita animi non contenuti. Le differenze rispetto ai modelli includono l'anonimato, un carattere fittizio per l'entourage e un'artificiosità letteraria. Orazio non riesce a imitare gli animi ma le res (le cose), non riproducendo la stessa serietà. Orazio è considerato il poeta della misura.

Le Satire di Orazio

Le Satire appartengono a un genere della tradizione romana, con un io lirico benevolente, ironico e riflessivo. Le tematiche sono varie. È un genere interamente romano; Lucilio fissa l'esametro e lo strumento di aggressività. Presentano un forte elemento autobiografico e una grande varietà. Orazio critica la facilità sciatta. Si osserva l'uso della diatriba e un abbandono dell'aggressività. La morale è destinata a pochi. Orazio attacca il popolo minuto. La morale oraziana si basa sul buon senso tradizionale. Concetti chiave sono l'Autarkia e la Metriotes, che riflettono l'epicureismo di Orazio, il suo empirismo e realismo in contrasto con gli stoici. La ricerca morale è presente anche nell'autobiografia, con diatribe e autobiografia spesso congiunte. Il meccanismo principale è il confronto positivo/negativo. Successivamente, si nota una regressione dell'elemento personale, una prevalenza del dialogo, una perdita del poeta e una perdita di certezza.

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