Opposizione al Franchismo: Scioperi e Proteste Studentesche negli Anni '50

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L'Opposizione al Franchismo negli Anni Cinquanta

Nel 1950, all'interno della Spagna, iniziò una lenta ricostruzione di una vera opposizione, caratterizzata da tre aspetti principali:

  • Si espresse attraverso la protesta sociale, quasi spontanea e non coordinata, superando la lotta armata della macchia mediterranea.
  • La maggior parte dei suoi protagonisti si stava integrando nel sistema; alcuni non avevano nemmeno vissuto la guerra civile, quindi la loro unica esperienza era limitata alla dittatura. In altri casi, gli oppositori erano figli del regime, cioè giovani educati dal regime franchista, che rivelarono le crepe della dittatura e, in particolare, la mancanza di controllo sui giovani. Per molti, questa presa di coscienza, germogliata contro il regime, si sarebbe sviluppata fortemente negli anni Sessanta.
  • Il centro principale dell'opposizione si stabilì all'interno del paese e non in esilio, come era successo fino ad allora. Le proteste vennero veicolate attraverso gli unici canali autorizzati dal sistema, che essi stessi disprezzavano: i sindacati verticali e il Sindacato Español Universitario (SEU).

Conflitti Universitari

I primi conflitti rilevanti iniziarono tra il SEU e gli studenti che lo rifiutavano. Il più grave di questi incidenti si verificò durante le elezioni dei rappresentanti di classe, tenutesi nel febbraio 1956. Dopo una rissa che terminò con un falangista ferito da arma da fuoco, vennero arrestati i giovani considerati sovversivi. Gli incidenti portarono a un rimpasto generale in cui furono destituiti il ministro dell'Educazione, Joaquín Ruiz-Giménez, e i rettori delle università di Madrid e Salamanca, rispettivamente Pedro Laín Entralgo e Antonio Tovar.

Scioperi dei Lavoratori

Furono indetti scioperi dei lavoratori, a volte accompagnati da boicottaggi popolari, evidenziando l'esistenza di sindacati verticali, cioè praticando l'opposizione dall'interno dei canali ufficiali. Tra questi, spiccano gli scioperi del 1951, iniziati a Barcellona nel marzo di quell'anno con un boicottaggio popolare contro l'aumento delle tariffe dei tram: i cittadini si rifiutarono di utilizzare questi veicoli. A questa azione seguì uno sciopero generale nella stessa città, che si estese in aprile ai Paesi Baschi e a Madrid (sciopero bianco). La protesta riuscì a ottenere la riduzione delle tariffe, oltre a importanti cambiamenti nel governo.

Nel biennio 1956-1958 ci furono scioperi nei Paesi Baschi, a Madrid e a Barcellona, come protesta contro l'inflazione. Iniziarono a emergere spontaneamente comitati di lavoratori per negoziare al di fuori dei canali ufficiali. Questi conflitti ottennero il riconoscimento implicito della contrattazione collettiva e importanti aumenti salariali, sebbene spesso compromessi dall'inflazione.

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