Il Nuovo Ordine Mondiale Post-1918: Trattati di Pace, Crisi Europea e Rivoluzione Bolscevica

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I Trattati di Pace e la Conferenza di Parigi (1919-1920)

I trattati di pace furono stabiliti fra il 1919 e il 1920:

  • Versailles, con la Germania;
  • Saint-Germain, con l'Austria;
  • Neuilly, con la Bulgaria;
  • Trianon, con l'Ungheria;
  • Sèvres, con l'Impero Ottomano (poi sostituito dal Trattato di Losanna del 1923).

Quando si aprì la Conferenza di Parigi, le prospettive nella costruzione della pace apparvero particolarmente complesse, perché diversi erano gli obiettivi che i cosiddetti Quattro Grandi si ponevano per il dopoguerra:

  • Wilson per gli Stati Uniti;
  • Clemenceau per la Francia;
  • Lloyd George per il Regno Unito;
  • Orlando per l'Italia.

Le Diverse Visioni della Pace

Dal lato statunitense, l'ideologia wilsoniana era quella di costruire una pace giusta in un mondo post-bellico fondato sull'interdipendenza economica e sull'autodeterminazione dei popoli, ovvero sul riconoscimento dell'indipendenza delle nazionalità sottoposte agli imperi. Wilson chiese poi la fondazione di una società sovranazionale per garantire la pace. La posizione di Wilson era più forte perché gli Stati Uniti erano risultati decisivi per la vittoria della guerra.

La Francia, al contrario, voleva imporre una pace punitiva alla Germania. La stessa Francia e il Regno Unito erano ostili ad applicare il principio di autodeterminazione al mondo delle colonie. L'Italia, invece, voleva vedersi riconosciute le promesse del Patto di Londra, ovvero il riconoscimento di territori anche abitati da popolazioni non italiane.

Il Trattato di Versailles e le Imposizioni alla Germania

Da questi quattro punti di vista molto diversi, e senza ascoltare minimamente le esigenze degli sconfitti, si arrivò a costruire una pace che, come si vedrà, poggerà su basi molto fragili. Per quanto riguarda la Germania, la pace imposta fu durissima e punitiva. L'ex impero venne infatti ritenuto il responsabile principale del conflitto mondiale. Alla Germania vennero dunque imposti:

  • La perdita dell'Alsazia e della Lorena a favore della Francia.
  • La perdita del cosiddetto corridoio di Danzica a vantaggio della neonata Polonia, che portò il territorio tedesco a essere diviso in due parti.
  • La smilitarizzazione totale del confine segnato dal fiume Reno.
  • La perdita dei territori conquistati alla Russia durante la guerra, come le repubbliche baltiche.
  • La riduzione dell'esercito a un massimo di 100 mila uomini.
  • La perdita di tutte le colonie, che furono spartite poi tra i vincitori.
  • L'imposizione di riparazioni belliche calcolate in 132 miliardi di marchi d'oro.

La Riorganizzazione Territoriale Post-Austro-Ungarica

Dalla dissoluzione dell'Impero Austro-Ungarico e dal ridimensionamento della Bulgaria derivarono:

  • La creazione di una nazione austriaca e di una ungherese.
  • La formazione della Cecoslovacchia, stato che unì sostanzialmente due etnie principali (Cechi e Slovacchi).
  • La nascita di un regno slavo che più avanti prese il nome di Jugoslavia, unendo la Serbia, la Croazia, la Slovenia, la Bosnia e il Montenegro.
  • Un ampliamento della Romania, che inglobò al suo interno popolazioni ungheresi, tedesche, bulgare e ucraine.
  • La ricostituzione della Polonia, che oltre a incorporare il corridoio di Danzica con la sua popolazione tedesca, ottenne territori austriaci, ucraini e bielorussi.
  • Un'estensione dei confini italiani, con l'Italia che ottenne il Trentino, l'Alto Adige e la Venezia Giulia, compresa l'Istria.

La Società delle Nazioni e l'Isolazionismo Statunitense

I mandati a cui accennavamo furono gestiti dalla Società delle Nazioni, organismo fortemente voluto da Wilson e che venne effettivamente costituito nel 1919. La Società delle Nazioni rappresentava nel pensiero wilsoniano lo strumento che doveva garantire il futuro assetto internazionale, ma nacque con profonde storture che finirono per renderla inadeguata allo scopo.

Le Debolezze Istituzionali

Innanzitutto, dalla Società vennero escluse:

  • La Russia, dove nel corso della guerra si era insediato un governo comunista non riconosciuto dalle potenze occidentali.
  • La Germania, che dopo il conflitto mondiale venne esclusa da ogni forma di diplomazia.

A queste gravi mancanze si aggiunse poi la più pesante, ovvero quella degli stessi Stati Uniti. Wilson, infatti, fu il grande promotore della Società, ma l'adesione degli Stati Uniti fu bocciata dal Senato. La bocciatura fu la conseguenza del dilagare nell'opinione pubblica di un forte sentimento di ostilità a qualunque futuro coinvolgimento degli Stati Uniti nelle vicende europee. Non a caso, finita la presidenza di Wilson nel 1920, la cui politica si era fondata sulla necessità di creare una forte integrazione internazionale, si aprì una lunga stagione in cui la politica estera americana fu guidata dalla scelta dell'isolazionismo rispetto alle questioni europee.

Conseguenze della Prima Guerra Mondiale

Conseguenze Sociali

  • Ruolo delle donne: La guerra trasformò profondamente il ruolo delle donne, portandole a occupare posizioni lavorative tradizionalmente maschili (industrie, trasporti, agricoltura). Questa rivoluzione del lavoro aumentò la loro indipendenza economica e sociale, ponendo le basi per la futura conquista dei diritti civili e politici (es. diritto di voto in molte nazioni dopo la guerra).
  • Cambiamenti culturali: Si verificò un declino delle strutture familiari patriarcali, con i giovani che cercavano una maggiore autonomia. Ci fu un'espansione della cultura popolare, con cinema e musica come nuovi strumenti di svago.
  • Partecipazione politica: La guerra incentivò la nascita e il rafforzamento di partiti politici e sindacati. Questo portò a una maggiore partecipazione delle masse nella vita politica, ma anche a crescenti tensioni tra movimenti operai, socialisti e governi conservatori.

Conseguenze Economiche

  • Crisi finanziaria: I paesi europei subirono enormi debiti pubblici e inflazione. Tra il 1915 e il 1918, ad esempio, i prezzi in Francia triplicarono.
  • Ascesa di nuove potenze: Gli Stati Uniti e il Giappone colmarono il vuoto economico lasciato dall’Europa nei mercati globali, consolidando la loro posizione di potenze economiche.

Il Biennio Rosso (1918-1920) e gli Ostacoli alla Rivoluzione

Il Biennio Rosso fu caratterizzato da un'impetuosa avanzata dei movimenti operai e socialisti in Europa.

Caratteristiche del Biennio Rosso

  • Incremento elettorale dei partiti socialisti: La popolarità dei partiti socialisti crebbe in tutta Europa.
  • Successo delle rivendicazioni sindacali: Ad esempio, l'introduzione della giornata lavorativa di 8 ore in molti Paesi.
  • Lotte operaie: Sull'esempio della Russia, nacquero consigli operai (soviet) in diversi Stati europei.
  • Tentativi rivoluzionari falliti: Si diffusero tentativi di rovesciare i governi borghesi, ma senza successo duraturo.

Ostacoli alla Rivoluzione

  • In Russia: Capitalismo debole e borghesia numericamente esigua. Il movimento operaio era più abituato alla cospirazione che alle lotte quotidiane.
  • In Europa: Capitalismo e borghesia erano stati trasformati dalla guerra ma non distrutti. Il movimento operaio aveva esperienza di lotte istituzionali pacifiche, ma mancava un'“avanguardia rivoluzionaria” coesa dopo la scissione tra comunisti e socialisti (Terza Internazionale 1919-1920).

Stabilizzazione Moderata in Francia e Gran Bretagna

Dopo il Biennio Rosso e la crisi economica post-bellica, si verificò un ritorno alle politiche moderate e conservatrici in molti Paesi europei.

Francia

  • 1919-1924: Dominio del centro-destra con politiche conservative che scaricarono il peso della ricostruzione economica sulle classi popolari.
  • 1924-1926: Il “Cartello delle Sinistre” (alleanza tra radicali e socialisti) non riuscì a risolvere le crisi finanziarie e a fermare la fuga di capitali.
  • 1926-1929: Ascesa dei moderati guidati da Raymond Poincaré, che stabilizzarono la moneta e risanarono il bilancio statale con tasse più alte.

Gran Bretagna

  • 1918-1929: Dominarono i conservatori moderati, ma il Paese soffrì di stagnazione economica e concorrenza dai nuovi Paesi industrializzati.
  • 1924: Elezioni segnate dal ritorno del bipartitismo (Laburisti vs Conservatori), con la sconfitta dei Liberali.
  • 1926: Sciopero dei minatori, durato 7 mesi, contro austerità e contenimento salariale. Lo sciopero fallì, rappresentando una sconfitta per i sindacati e i laburisti.

La Germania del 1918 e la Nascita della Repubblica di Weimar

Situazione Rivoluzionaria Iniziale

Dopo la sconfitta nella guerra, l'esercito si disgregò e si formò un governo provvisorio, il “Consiglio dei commissari del popolo,” formato da socialisti. Le città erano sotto il controllo dei “Consigli degli operai e dei soldati” ispirati ai soviet russi.

Correnti Politiche

  • USPD (Sinistra Indipendente) e la Lega di Spartaco (comunisti radicali): Movimenti più estremi, guidati da Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht. Essi si opponevano alla Costituente parlamentare, preferendo un modello sovietico.
  • SPD (Socialdemocratici Moderati): Linea riformista, orientata alla democratizzazione istituzionale senza violenza.

L'Insurrezione Spartachista

Il 5-6 gennaio 1919 avvenne il tentativo di rivolta comunista a Berlino, soffocato brutalmente dai Freikorps, ex soldati nazionalisti. Rosa Luxemburg e Liebknecht vennero assassinati.

La Nascita della Repubblica di Weimar

  • Gennaio 1919: Elezioni dell'Assemblea Costituente. I socialdemocratici vinsero ma non ottennero la maggioranza assoluta, formando alleanze con cattolici e democratici.
  • Agosto 1919: Costituzione di Weimar: Istituì un sistema federale, il suffragio universale maschile e femminile, un Presidente eletto dal popolo e un governo responsabile davanti al Parlamento.

Problemi Iniziali e Debolezza della Repubblica

  • Discredito: La Repubblica fu percepita come nata dalla sconfitta nella guerra e dal “tradimento” della pace di Versailles.
  • Minacce Interne: Tentativi di rivoluzioni comuniste a Berlino e in Baviera.
  • Estrema Destra: Diffusione della teoria della “pugnalata alle spalle”, che accusava i politici di aver tradito l’esercito nella guerra.
  • Elezioni 1920: I socialdemocratici subirono una dura sconfitta, e il governo passò ai cattolici.

Le Cause della Debolezza Strutturale

  • Frammentazione politica: L'assenza di un partito dominante (SPD per la classe operaia, Centro cattolico per i contadini, partiti di destra per la classe media) rese instabili i governi.
  • Riparazioni di guerra e Omicidi politici: Erzberger (ministro delle Finanze) e Rathenau (ministro degli Esteri) furono assassinati per il loro ruolo nei negoziati sulle riparazioni.
  • Inflazione: Il pagamento delle riparazioni provocò una crisi economica acuta, culminando in un'inflazione incontrollabile e un collasso economico.

La Rivoluzione Russa e il Consolidamento Bolscevico

La Rivoluzione di Ottobre (25 ottobre 1917)

  • Conquista del Palazzo d’Inverno: I bolscevichi, guidati da Lenin, rovesciarono il governo provvisorio e instaurarono un governo rivoluzionario rappresentato dal Consiglio dei Commissari del Popolo.
  • Esautorazione degli altri partiti: Menscevichi, cadetti e socialrivoluzionari furono gradualmente eliminati dal potere.

Consolidamento del Potere e Dittatura

Lo scioglimento dell'Assemblea Costituente (18 gennaio 1918) segnò la fine di ogni tentativo di costruire una democrazia rappresentativa. I bolscevichi, con soli 175 seggi su 707, imposero la loro “dittatura rivoluzionaria”.

Le Difficoltà del Governo Rivoluzionario

  • Estromissione violenta delle forze d’opposizione: Il potere fu consolidato attraverso la repressione.
  • Emigrazione politica: Molti ufficiali, tecnici, imprenditori e intellettuali lasciarono la Russia.
  • Trattato di Brest-Litovsk (3 marzo 1918): Lenin firmò la resa con la Germania, cedendo ampi territori (un quarto del territorio europeo dell'ex impero russo). Questa scelta causò tensioni anche all’interno del governo bolscevico.

La Guerra Civile (1918-1921)

La transizione verso un regime dittatoriale fu rapida:

  • Dicembre 1917: Creazione della Ceka (polizia segreta politica) e del Tribunale rivoluzionario centrale per punire ogni forma di dissenso.
  • Giugno 1918: I partiti di opposizione vennero messi fuori legge e fu reintrodotta la pena di morte.

L’Armata Rossa, guidata da Trotzkij, combatté contro le Armate Bianche (filo-zariste), supportate da paesi occidentali. Nonostante rivolte interne e invasioni esterne, l’Armata Rossa riuscì a prevalere, consolidando il potere bolscevico.

Conflitti e Risoluzione

  • Le Armate Bianche occuparono vasti territori (Ucraina, Siberia), ma subirono sconfitte decisive entro il 1920.
  • L'intervento della Polonia (1919) fu respinto dall’Armata Rossa.
  • La Pace di Riga (1921) concluse i tentativi occidentali di rovesciare il regime bolscevico, segnando la fine della guerra civile.

La Terza Internazionale (Comintern)

Contesto e Obiettivi

Con la vittoria dei bolscevichi nella guerra civile e l'istituzione del primo Stato socialista, Lenin ambiva a esportare la rivoluzione in Europa, specialmente durante il Biennio Rosso (1919-1920).

  • Obiettivi: Coordinare i partiti rivoluzionari del mondo e rompere con la Seconda Internazionale, considerata riformista.
  • I “21 punti di Lenin”: Regole stringenti per far parte del Comintern, tra cui la sottomissione dei partiti comunisti nazionali agli interessi della Rivoluzione mondiale e l'adozione di modelli organizzativi ispirati alla Russia sovietica.

Antonio Gramsci partecipò ai congressi del Comintern e contribuì alla fondazione del Partito Comunista Italiano nel 1921.

Gli Interventi Economici: Comunismo di Guerra e NEP

Situazione Iniziale

La Russia, devastata dalla guerra e dall'isolamento internazionale, era in uno stato di grave crisi economica. Le politiche iniziali dei bolscevichi prevedevano nazionalizzazioni, gestione centralizzata dell'economia e soppressione del mercato privato.

Comunismo di Guerra (1918-1921)

  • Misure: Vietato il commercio privato; requisizioni forzate per sostenere la guerra civile; gestione statale delle fabbriche e dei raccolti agricoli.
  • Conseguenze: Grave carestia e malcontento popolare.

Nuova Politica Economica (NEP, 1921-1928)

  • Motivazioni: Il fallimento del Comunismo di Guerra portò Lenin a introdurre elementi di economia di mercato per rilanciare la produzione e placare i dissensi.
  • Misure: Liberalizzazione parziale dei mercati agricoli e industriali; permesso di piccole imprese private.
  • Risultati: Ristabilizzazione economica temporanea, ma critiche interne per il compromesso con il capitalismo.

La Nascita dell'URSS e la Lotta per la Successione

La Struttura Istituzionale

  • Costituzione del 1918: Affermazione del potere sovietico basato sui consigli (soviet) e creazione di una struttura federale.
  • Costituzione del 1924: Proclamazione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), organizzata come uno Stato federale, ma con un forte controllo centralizzato del Partito Comunista.

Riforme Sociali e Culturali

  • Laicizzazione: Lotta contro la Chiesa ortodossa.
  • Costumi: Uguaglianza tra i sessi, leggi progressiste come la legalizzazione dell'aborto.
  • Istruzione: Obbligo scolastico e alfabetizzazione di massa per promuovere il marxismo.

Conflitto tra Stalin e Trotskij

Nell'aprile 1922, Stalin fu nominato segretario generale del Partito Comunista dell'URSS. La morte di Lenin nel gennaio 1924 segnò l'inizio della lotta per la successione tra Stalin e Trotskij.

Visione di Trotskij

Trotskij criticava la burocrazia e la centralizzazione del potere incarnate da Stalin. Promuoveva l'idea della rivoluzione permanente, ossia la necessità di estendere la rivoluzione socialista al di fuori dell'URSS per garantire la sopravvivenza del comunismo su scala mondiale.

Strategia di Stalin

Stalin, invece, sviluppò la teoria del “socialismo in un solo paese”, sostenendo che l'URSS potesse costruire il socialismo autonomamente, senza attendere il successo di rivoluzioni in altri Paesi.

Emarginazione di Trotskij

Trotskij e i suoi alleati vennero gradualmente isolati, culminando nell'espulsione dal Comitato Centrale e dal Partito e nella dissoluzione del gruppo dirigente noto come Opposizione di Sinistra.

Voci correlate: