Organizzazione Territoriale Spagnola: Dalle Origini allo Stato Autonomico

Classificato in Scienze sociali

Scritto il in italiano con una dimensione di 6,8 KB

Evoluzione Storica dell'Organizzazione Politica e Amministrativa

L'area, all'epoca della conquista romana, era abitata da diverse popolazioni indigene. Sotto il dominio romano, fu istituita l'organizzazione amministrativa provinciale. I Visigoti mantennero la divisione romana, ma l'unità territoriale di base divenne il territorium, di estensione minore rispetto all'ex provincia.

Il Medioevo

Nel Medioevo, l'invasione musulmana pose fine allo Stato e all'amministrazione dei Visigoti. I musulmani organizzarono il loro territorio in province, che in seguito divennero regni indipendenti. I cristiani crearono i propri sistemi politici e amministrativi, che sono all'origine dell'attuale differenziazione regionale. Nella Cordigliera Cantabrica fu creato il Regno delle Asturie. Nei Pirenei emersero la Navarra, l'Aragona e le contee catalane. Queste ultime due si unirono e formarono la Corona d'Aragona, che nel XVIII secolo si espanse includendo il Regno di Valencia e le Isole Baleari.

L'Età Moderna

I Re Cattolici unificarono i territori peninsulari, ad eccezione del Portogallo; le Corone di Castiglia e Aragona furono unite dal matrimonio dei sovrani. Tuttavia, questa unione era solo dinastica: ogni regno mantenne le proprie strutture politiche, amministrative e fiscali. Le Asturie continuarono con questa situazione nei secoli XVI e XVII. L'unità della monarchia spagnola si basava su una serie di diritti, forme di governo, ecc. Nel XVIII secolo si assistette al primo tentativo di centralizzazione borbonica. La causa principale fu la Guerra di Successione Spagnola. La vittoria militare di Filippo V permise di attuare un'intensa centralizzazione e standardizzazione attraverso i Decreti di Nueva Planta. Essi soppressero l'organizzazione politica e amministrativa della Corona d'Aragona e imposero il modello castigliano.

L'Organizzazione Contemporanea fino al 1978

Nel XIX secolo, Javier de Burgos realizzò una divisione provinciale. L'obiettivo era quello di superare l'organizzazione borbonica e l'autonomia degli antichi regni. Il territorio fu organizzato in 49 province; nel 1927 divennero 50, dividendo le Isole Canarie in due province. La Prima Repubblica (1873-1874) progettò uno Stato federale con poteri di governo per le regioni. La Restaurazione della monarchia aprì un periodo di intenso accentramento nel XX secolo. La Seconda Repubblica dichiarò che la Spagna era uno Stato integrale, compatibile con l'autonomia dei comuni e delle regioni. Dopo il conflitto, il regime di Franco instaurò uno Stato unitario, imponendo un severo accentramento basato sulla provincia.

L'Organizzazione Amministrativa e Politica Attuale

Divisioni Politico-Amministrative

Il Comune è l'unità territoriale di base. Il governo e l'amministrazione locale sono gestiti dal Consiglio Comunale, composto dai consiglieri e dal sindaco. La Provincia è un ente locale territoriale costituito da un gruppo di comuni. Il governo e l'amministrazione provinciale sono affidati alla Deputazione Provinciale, composta da un presidente e dai deputati. La Comunità Autonoma è un ente territoriale formato da province limitrofe, territori insulari o province con peculiarità storiche e regionali.

Lo Stato delle Autonomie

Il Processo di Formazione dello Stato delle Autonomie

  1. a) Il periodo pre-autonomico iniziò poco dopo la morte di Franco. Adolfo Suárez concesse un regime di pre-autonomia alla Catalogna. Durante l'elaborazione della Costituzione del 1978, fu definita una mappa con 14 pre-autonomie che coincidevano quasi con quelle attuali.
  2. b) Il periodo autonomico iniziò dopo la promulgazione della Costituzione del 1978. Questa riconosce e garantisce il diritto all'autonomia delle nazionalità e delle regioni che compongono lo Stato, e la solidarietà tra di esse. Le condizioni permettevano di diventare Comunità Autonome a province confinanti, territori insulari e province con peculiarità storiche. L'Articolo 151 permise di accedere immediatamente al massimo livello di competenze. L'Articolo 143 consentiva l'accesso solo a determinate competenze.

Il processo di autonomia fu diverso a seconda della comunità. La Catalogna, i Paesi Baschi e la Galizia raggiunsero l'autonomia tramite l'Articolo 151, beneficiando però della Seconda Disposizione Transitoria stabilita dalla Costituzione. L'Andalusia concordò la via normale prevista dall'Articolo 151. La Navarra optò per il miglioramento della sua Carta, aggiungendo alle competenze già possedute quelle attribuite tramite l'Articolo 151. Il resto delle comunità accettò l'autonomia tramite l'Articolo 143. Ceuta e Melilla ricevettero il rango di città autonome, ma con limitata capacità legislativa.

L'Organizzazione dello Stato Autonomico

L'organizzazione dello Stato autonomico presenta le seguenti caratteristiche:

  1. Ogni Comunità Autonoma è disciplinata dal proprio Statuto di Autonomia, approvato dalle Cortes Generales.
  2. Le Comunità possono assumere competenze o funzioni su materie elencate nella Costituzione. Tali competenze possono essere esercitate in via esclusiva o condivisa. Le competenze che le comunità possono assumere includono: politica, economica, trasporti, uso del suolo, servizi sociali e sanitari, cultura, sport e tempo libero.
  3. Gli organi di governo di una Comunità Autonoma sono i seguenti:
    • L'Assemblea Legislativa o Parlamento autonomo.
    • Gli organi di governo che esercitano il potere esecutivo.
    • L'Alta Corte di Giustizia.
  4. Il finanziamento delle Comunità Autonome risponde a due modelli:
    • Le comunità di regime comune sono finanziate da entrate proprie e da tributi assegnati dallo Stato.
    • Il regime forale riguarda i Paesi Baschi e la Navarra, dove ciascuna delle loro province è finanziata dalle entrate fiscali raccolte dalle proprie autorità fiscali.
  5. Il Fondo di Compensazione Interterritoriale ha lo scopo di prevenire gli squilibri territoriali, fornendo risorse alle comunità meno favorite.
  6. Lo Stato delle Autonomie si basa sui principi di uguaglianza territoriale e solidarietà.

Voci correlate: