Le Origini della Filosofia Greca: La Scuola di Mileto
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Cos'è la Filosofia?
Filosofia significa amore per la conoscenza, la saggezza o il desiderio di sapere. Ha avuto inizio con il senso di meraviglia e la curiosità dell'uomo, espressi in domande fondamentali: qual è la vera natura delle cose? Qual è la sostanza che sta alla base di tutto? Come conosciamo il processo di cambiamento delle cose?
La filosofia è nata a Mileto, una città situata sulla costa occidentale dell'Ionia, in Asia Minore, affacciata sul Mar Egeo. Il momento in cui iniziò l'opera dei primi filosofi fu intorno al 585 a.C. Mileto era un punto focale del commercio e la sua ricchezza marittima permise lo sviluppo dell'arte e della filosofia.
Dal Mito al Logos
Nell'epoca precedente, con figure come Omero ed Esiodo, si tendeva a spiegare il mondo attraverso il Mito, dicendo che gli dèi punivano gli uomini e chiedevano obbedienza. Esiodo, in particolare, descrisse e modificò il concetto degli dèi, privandoli di atteggiamenti capricciosi e affermando che l'universo è ordinato per il bene dell'umanità. Questo segna un passaggio verso una visione più razionale.
La filosofia, invece, si basa sul Logos (parola, ragione), cercando spiegazioni razionali e naturali per i fenomeni, come fecero Anassimandro e Anassimene.
Correnti Filosofiche Iniziali
Lo scopo della filosofia è quello di spiegare la natura del mondo e dell'uomo. Le prime concezioni si possono dividere in due approcci differenti:
- Concezione Scientifica (Materialismo): Afferma che la materia e la natura sono la causa della creazione. Cerca di dare una spiegazione razionale a tutto ciò che vediamo e tocchiamo. Gli studi scientifici possono essere condotti su questa base.
- Concezione Non Scientifica (Idealismo): Sostiene che la creazione del mondo sia opera di Dio o di uno spirito. Pone lo spirito o l'idea al di sopra della materia.
La percezione scientifica si basa su ciò che i nostri sensi e le nostre percezioni ci mostrano, ovvero il mondo esterno. L'idealismo, invece, considera le idee che otteniamo, alcune delle quali non provengono dai nostri sensi e non si riferiscono a oggetti materiali (come l'idea di Dio).
I Filosofi Milesi e l'Arché
I primi filosofi cercarono di identificare un principio originario unico, l'arché, da cui tutto deriva.
Talete di Mileto (624 - 546 a.C.)
Talete sviluppò conoscenze in vari campi, tra cui la meteorologia. Riuscì a calcolare l'altezza delle piramidi e a predire un'eclissi solare. Costruì anche uno strumento per misurare la distanza delle navi avvistate in mare.
Osservando i diversi tipi di cose (terra, nuvole, oceani) e come cambiano nel tempo, diventando qualcosa di diverso pur mantenendo somiglianze, Talete concluse che tutte le cose sono fatte di un'unica sostanza: l'acqua. Spiegò questa teoria basandosi sull'umidità e sul calore, dicendo che l'umidità nutre ogni cosa e il calore generato dall'umidità la preserva. Giunse a questa conclusione osservando che i semi di tutte le cose hanno una natura umida e che l'acqua è all'origine della natura delle cose umide.
Anassimandro di Mileto (610 - 546 a.C.)
Anassimandro affermava che la sostanza primaria da cui tutto proviene è qualcosa di indefinito e senza limiti, che chiamò l'Apeiron (il Senza Limiti). Distingueva così le cose specifiche e determinate dalla loro origine illimitata e sconosciuta. Mentre le cose concrete sono specifiche e finite, la loro origine è incerta e infinita o illimitata.
Secondo Anassimandro, l'origine delle cose risiede in questa sostanza che possiede un eterno movimento. Come conseguenza di questo movimento, gli elementi specifici si separano dalla sostanza originale. Inizialmente, caldo e freddo si separarono, ed entrambi derivarono l'umido; poi da questi derivarono terra e aria.
Anassimandro cercò anche di spiegare i corpi celesti e le correnti d'aria intorno alla terra. Riguardo all'origine dell'uomo, affermava che ogni vita umana è legata al mare e che alla fine tutte le cose viventi vennero dal mare alla terraferma. Anassimandro pensava che esistessero più mondi e universi diversi sistemi che coesistevano, soggetti a formazione e distruzione.
Anassimene di Mileto (585 - 528 a.C.)
Anassimene considerava l'aria come la sostanza da cui tutto proviene. Come l'Apeiron, l'aria è illimitata e si espande ovunque, ma a differenza dell'Apeiron, è una sostanza materiale identificabile e tangibile. Sebbene l'aria sia invisibile, gli uomini ne percepiscono l'esistenza attraverso la respirazione.
Per spiegare l'origine di tutte le cose dall'aria, Anassimene introdusse l'idea che le differenze qualitative sono causate da differenze quantitative. L'espansione (rarefazione) e la contrazione (condensazione) dell'aria rappresentano cambiamenti quantitativi che, avvenendo in questa sostanza unica, spiegano la moltitudine di cose diverse. L'espansione dell'aria porta al caldo e al fuoco, mentre la contrazione causa il freddo e la trasformazione dell'aria in sostanze più dense come vento, nuvole, acqua, terra e pietra.