Patologie Muscoloscheletriche Comuni: Diagnosi e Terapie per Epicondilite, Scoliosi e Traumi
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Epicondilite
Infiammazione del tendine nella regione laterale del gomito. La ripetuta contrazione delle fibre muscolari dell'avambraccio provoca una tensione sui punti dove i tendini si inseriscono sull'osso del gomito. Di conseguenza, qualsiasi persona che svolge un lavoro che coinvolge movimenti ripetuti dell'avambraccio, del gomito e del polso è probabile che soffra del cosiddetto "gomito del tennista".
Cause e Fattori di Rischio
È causata da un eccessivo impegno nella regione laterale del gomito a causa di movimenti ripetitivi. Ad esempio, è comune nel tennis.
Sintomi e Diagnosi
- Dolore sulla parte esterna del gomito.
- Dolore locale con movimenti di presa della mano, del polso e durante l'estensione del gomito.
- Dolore durante azioni semplici come sollevare una bottiglia o una tazza di caffè.
- Diminuzione del dolore durante la notte.
Trattamento
Il trattamento non chirurgico ha tre componenti principali: la protezione, la riduzione dell'infiammazione e il rafforzamento dei muscoli e dei tendini. Comprende le seguenti fasi:
- Ridurre le attività che causano dolore, sia in termini di tempo che di intensità.
- Modificare le attività che aggravano il dolore.
- Fare delle pause e allungare i muscoli.
- Applicazione di ghiaccio e fisioterapia.
La terza componente del trattamento non chirurgico consiste in esercizi di stretching e potenziamento per i muscoli e tendini interessati. Questo viene solitamente intrapreso dopo aver ottenuto una riduzione del dolore. In alcuni casi, quando il dolore non migliora con le altre misure, si ricorre a un programma di rafforzamento specifico.
Scoliosi
Deviazione della colonna vertebrale osservata frontalmente, che provoca una curva accompagnata dalla rotazione dei corpi vertebrali e la comparsa di una gibbosità.
Curve superiori a 10° sono considerate anomale nei bambini e possono progredire causando notevoli problemi funzionali ed estetici se non trattate.
Cause e Classificazione
La forma più comune è la scoliosi idiopatica, di causa sconosciuta, che rappresenta circa il 75% dei casi. Sebbene la causa esatta di questa deformità non sia nota, si ritiene che possa essere influenzata da diversi fattori, inclusa la genetica, dato che in alcuni casi è stata riscontrata una storia familiare di scoliosi.
Diagnosi
La diagnosi viene effettuata radiograficamente.
Come per ogni patologia, l'anamnesi è fondamentale: si indaga sull'età di insorgenza della deformità e sulla sua progressione dopo la scoperta. È importante sapere se esiste una storia familiare, se è presente dolore, debolezza muscolare o alterazioni della sensibilità negli arti. Una volta raccolti i dati, il medico osserva l'aspetto del paziente, valuta la sua deambulazione ed esegue un esame neurologico.
Trattamento
Nella scoliosi idiopatica, la scelta del trattamento dipende dal grado della curva, dalla sua evoluzione e dall'età del paziente.
Le scoliosi secondarie ad altre patologie richiedono un trattamento immediato della malattia sottostante.
Trattamento Chirurgico
- Generalmente indicato per curve superiori a 45°.
- Per scoliosi congenite con difetti di formazione o segmentazione.
Per curve inferiori a questi livelli, in età evolutiva, il paziente deve indossare corsetti ortopedici adattati alla specifica deviazione. Sono previste pause e un monitoraggio mensile dei progressi in ospedale. Viene anche prescritta una serie di esercizi specifici dal medico, in base alla deformazione. Dopo alcuni anni, in base all'evoluzione del paziente, il dispositivo può essere gradualmente rimosso per alcune ore al giorno, iniziando con un'ora. La sua corretta applicazione è indispensabile. Questo dispositivo mira a evitare il peggioramento della deviazione durante la fase di crescita.
Distorsione del Ginocchio
Stiramento o lacerazione dei legamenti che sostengono il ginocchio. I legamenti sono fasce di tessuto fibroso resistente che collegano le ossa tra loro.
Cause Comuni
- Torsione forzata del ginocchio.
- Interruzione improvvisa durante la marcia.
- Cambio di peso improvviso durante la corsa o lo sci.
- Atterraggio goffo dopo un salto.
- Un colpo diretto al lato esterno o interno del ginocchio, o nella parte anteriore se il ginocchio è flesso.
Diagnosi
Il medico si informerà circa i sintomi e le modalità dell'infortunio. Esaminerà manualmente il ginocchio per valutarne la stabilità, il dolore e l'intensità dell'infortunio. I test possono includere:
- Radiografia (Raggi X): Test che acquisisce immagini delle strutture all'interno del corpo, soprattutto delle ossa (utile per escludere fratture ossee). Spesso, in caso di distorsione, la radiografia non mostra anomalie.
- Risonanza Magnetica (RM): Test che fornisce immagini dettagliate delle strutture interne per valutare l'entità della lacerazione legamentosa.
Trattamento
- Riposo: Evitare di caricare il ginocchio.
- Ghiaccio: Applicare ghiaccio avvolto in un panno sul ginocchio per 15-20 minuti, quattro volte al giorno per i primi due giorni. Questo aiuta a ridurre il dolore e l'infiammazione.
- Compressione: Fasciare il ginocchio con un bendaggio elastico per limitare il gonfiore e fornire supporto.
- Elevazione: Mantenere il ginocchio sollevato sopra il livello del cuore. Farlo il più possibile per almeno 24 ore. Questo favorisce il drenaggio dei liquidi e riduce l'infiammazione. In caso di distorsione grave, prolungare per più giorni.
- Farmaci: Chiedere al medico quali farmaci si possono assumere per alleviare il dolore.
Distorsione della Caviglia
Rottura parziale dei legamenti che sostengono la caviglia. I legamenti sono fasce di tessuto fibroso resistente che attraversano le articolazioni e collegano le ossa tra loro.
Cause Comuni
Normalmente si verifica sul lato esterno della caviglia, ma può interessare anche il lato interno.
Di solito si verifica calpestando un terreno irregolare o instabile durante la camminata o la corsa. È anche molto comune durante l'atterraggio da un salto.
Diagnosi
Una distorsione alla caviglia non sempre richiede una visita medica immediata, tuttavia, è consigliabile consultare un medico o recarsi al pronto soccorso se:
- Non si riesce a muovere la caviglia senza un dolore significativo alle ossa del piede o della caviglia.
- Il dolore non si allevia con ghiaccio, antidolorifici o elevazione, e non migliora entro 5-7 giorni.
- Si avverte intorpidimento ai piedi, alle gambe o alle caviglie.
- Non si è sicuri della gravità del danno o non si sa come prendersene cura.
Trattamento
Il trattamento per una distorsione alla caviglia di grado 1 o 2 può essere suddiviso in tre fasi:
- Prima fase: Riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione (R.I.C.E.) per le prime 48 ore.
- Seconda fase: Esercizi attivi per il range di movimento, allenamento propriocettivo, potenziamento dei muscoli peronei e dei polpacci (circa 3 settimane).
- Terza fase: Rieducazione funzionale progressiva e ritorno graduale all'attività sportiva.
Fratture e Fessure Ossee
Fessura: Varietà di frattura incompleta caratterizzata dall'esistenza di una linea di frattura che non delimita alcun frammento osseo e dalla mancanza di separazione dei bordi, il che non permette di verificare l'esistenza di una mobilità anormale.
Frattura: La discontinuità nelle ossa causata da urti o forze esercitate su di esse che superano l'elasticità del tessuto osseo.
Cause Comuni
Le cause più comuni, specialmente durante l'attività fisica, includono:
- Cadute da un'altezza considerevole.
- La carenza di vitamina D, che rende le ossa più fragili e inclini a questo tipo di lesioni.
- Colpi diretti di forte intensità.
Diagnosi
- Radiografia (Raggi X): Test che acquisisce immagini delle strutture interne del corpo, in particolare delle ossa.
- Risonanza Magnetica (RM): Test che fornisce immagini dettagliate delle strutture interne per una valutazione approfondita.
Trattamento
- Immobilizzazione dell'osso interessato.
- Riduzione progressiva della frattura (se necessario).
- Riabilitazione dell'area ossea colpita.
Lesioni Muscolari (Rottura di Fibre)
Questa lesione si verifica quando l'elasticità di un muscolo viene superata.
Esistono vari gradi di lesione:
Grado I (Stiramento o Microrottura): Sono i casi meno gravi, caratterizzati da una perdita minima di continuità delle fibre muscolari.
Diagnosi e Sintomi
I segni e sintomi si distinguono principalmente in due gruppi: quelli di Grado I e quelli di Grado II e III.
Sintomi di Grado I (Stiramento)
- Dolore che compare in modo intenso, improvviso e immediatamente dopo l'evento lesivo.
- Si avverte un dolore acuto e localizzato.
- Può esserci una lieve perdita di funzione del muscolo danneggiato.
- Di solito non si riesce a terminare l'attività sportiva; l'atleta può cadere a terra e rialzarsi con difficoltà.
- Il dolore aumenta con la deambulazione e può persistere a riposo.
Trattamento
Le lesioni di Grado I e II sono generalmente trattabili con terapia fisica. Le lesioni di Grado II più estese o di Grado III (rottura completa) possono richiedere un intervento chirurgico ortopedico.
Si opta per un recupero attivo, combinando tecniche di fisioterapia con attività aerobica mirata alla zona lesa.
Ad esempio, la procedura di trattamento per una lesione di Grado I o II potrebbe includere:
Fase Iniziale (Prime 24 ore)
- Ghiaccio ogni due ore per 15 minuti.
- Bendaggio funzionale o neuromuscolare (taping) circolare.
Secondo Giorno
- Elettrostimolazione (se indicata).
- Esecuzione di esercizi isometrici per la zona lesa.
- Attività di stretching sotto la soglia del dolore.
- Bendaggio funzionale o neuromuscolare.
Dal Quinto Giorno
Se il paziente è uno sportivo, si può riprendere la corsa a patto che non ci sia dolore. Un leggero fastidio può essere accettabile, ma mai dolore acuto o lancinante.
Fase di Recupero (Dal 5° al 21° giorno, nella maggior parte dei casi)
- Progressione graduale in attività aerobica, contrazioni muscolari ed esercizi di stretching.
- Quando la corsa non genera più alcun disagio, si possono introdurre piccoli cambi di ritmo e direzione, aumentando l'intensità molto gradualmente. Se anche questo non provoca dolore, si possono eseguire salti, scatti, frenate e sprint per un graduale ritorno all'attività sportiva completa.
- Infine, lo stretching diventerà attivo, attraverso la contrazione dei muscoli antagonisti, rispettando l'eventuale rigidità muscolare ma evitando qualsiasi dolore nella zona lesa.
Sovraccarico Muscolare
Si verifica quando un muscolo o un gruppo muscolare viene sottoposto a sforzi eccessivi. Ciò accade spesso all'inizio di una nuova attività sportiva, di una nuova stagione o quando si aumenta l'intensità dell'allenamento. Il sovraccarico muscolare si manifesta più frequentemente negli arti inferiori, causando una sensazione di pesantezza e una diminuzione della velocità nell'esecuzione dei movimenti. Possono anche manifestarsi dolori muscolari diffusi. Questa condizione, se trascurata, predispone il muscolo a lesioni più gravi.
Cause
Il sovraccarico muscolare è spesso causato da un programma di allenamento inadeguato e dalla mancanza di stretching prima e dopo l'attività fisica. Se il muscolo è sottoposto a sforzo eccessivo, è molto probabile che si manifesti il sovraccarico.
Diagnosi e Sintomi
La diagnosi è relativamente semplice: il paziente avverte dolore nel muscolo interessato, che appare duro e contratto, talvolta visibilmente. Spesso è correlato a un incidente sportivo o a un recupero insufficiente.
Trattamento
Il trattamento del sovraccarico muscolare si basa su stretching delicato dei muscoli interessati. Sono utili il massaggio, l'applicazione locale di calore e l'uso di pomate antinfiammatorie. In alcuni casi, può essere consigliabile una riduzione dell'attività sportiva o un riposo di qualche giorno.
Altri metodi frequentemente utilizzati includono l'ecografia, che si rivela molto vantaggiosa per il muscolo, soprattutto dopo aver escluso la presenza di rotture o altri processi infiammatori gravi.
Tendinite al Ginocchio (Ginocchio del Saltatore)
Il tendine rotuleo è il tendine che collega la rotula alla tibia, situato nella parte anteriore del ginocchio. È coinvolto nel movimento di estensione del ginocchio. Con determinate attività che comportano sforzi eccessivi e ripetitivi, il tendine può subire microtraumi, infiammarsi e provocare dolore.
Cause
La causa più comune è uno sforzo ripetuto o un movimento improvviso, oppure può essere la conseguenza di una caduta. A volte, la causa esatta non è facilmente identificabile. I tendini più frequentemente colpiti sono il tendine del quadricipite e il tendine rotuleo.
Diagnosi e Sintomi
- Dolore nella parte anteriore del ginocchio. Il dolore aumenta forzando il tendine, il che si verifica solitamente durante la corsa, il salto, la salita delle scale e, nei casi più gravi, può manifestarsi anche camminando.
Tuttavia, ogni individuo può manifestare i sintomi in modo diverso:
- Dolore e tenerezza del tendine rotuleo.
- Gonfiore.
- Dolore durante il salto, la corsa o la camminata, e durante la flessione o l'estensione della gamba.
- Fastidio dopo essere rimasti a lungo con il ginocchio flesso.
Trattamento
Il trattamento specifico per la tendinite rotulea (ginocchio del saltatore) sarà determinato dal medico in base a:
- Età, stato di salute generale e storia clinica del paziente.
- La progressione della lesione.
In ogni caso, è fondamentale:
- Interrompere l'attività che causa il dolore fino alla guarigione della lesione, al fine di evitare che sovraccarichi lievi mantengano attivo e costante il dolore, portando a uno stato di cronicità.
- Correggere errori tecnici nei movimenti sportivi (tecnica scorretta) e l'uso di materiale inappropriato (ad esempio, calzature non adatte).
- Riposo dall'attività sportiva o lavorativa che causa il problema.
- Applicare impacchi di ghiaccio per ridurre l'infiammazione (nelle prime 48-72 ore).
- Utilizzare un bendaggio circolare o una fascia sottorotulea per comprimere il tendine.
- Stretching e potenziamento muscolare.
- Terapie fisiche come laser a bassa frequenza e ultrasuoni.
- Massaggio decontratturante del muscolo quadricipite.
- Massaggio trasverso profondo per mobilizzare il tendine.
- Esercizi isometrici per il muscolo quadricipite, evitando movimenti di flessione ed estensione che possano irritare il tendine.
- Rieducazione funzionale progressiva.