Pedagogia del Lavoro e Istituzionalismo: Freinet, Gramsci e i Maestri Sovietici
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Célestin Freinet (1896-1966): La Stampa al Centro della Scuola
Célestin Freinet (1896-1966), insegnante francese, fu una figura chiave della pedagogia moderna. La vita e la pedagogia di Freinet furono profondamente influenzate dalla sua formazione come insegnante, dalla sua appartenenza comunista e dalle ferite riportate durante la **Prima Guerra Mondiale**, in cui partecipò al fronte. Il suo danno polmonare permanente rappresentò un limite fisico per lui, che influenzò la sua concezione della pedagogia del lavoro e delle tecniche di insegnamento. Il grande merito di Freinet e la sua innovazione principale fu quello di **porre la stampa al centro del sistema scolastico**.
Fu influenzato dall'ambiente educativo del tempo, in particolare dal movimento della *New School*, e dai suoi stessi limiti fisici, che non gli permettevano di tenere una lezione tradizionale, poiché avrebbe dovuto sforzare la voce in una classe di circa 50 studenti. La sua preoccupazione per i problemi sociali e politici lo portò ad aderire in gioventù al Partito Comunista Francese e a recarsi a Mosca nel 1925; tutto ciò influenzò la sua pratica educativa e il suo *revivalismo*.
Sviluppo del Movimento Freinet
Un passo decisivo nella formazione del movimento riformista della Scuola Moderna fu la creazione nel **1926** della **Cooperativa per l'Insegnamento Laico (CEL)**. Tuttavia, per ragioni politiche e a causa della repressione, Freinet incontrò ogni genere di problemi a partire dall'anno scolastico 1932-1933, quando fu accusato di fare campagna politica a scuola. In questa situazione, decise di aprire una nuova scuola privata con la moglie Élise, ma successivamente, durante la **Seconda Guerra Mondiale**, fu perseguitato e imprigionato, costretto a chiudere la sua scuola.
La fine della Seconda Guerra Mondiale segnò il riconoscimento pubblico della teoria e della pratica freinista: la cooperativa, con circa 5000 aderenti, divenne un'organizzazione importante. Conferenze, riviste e seguaci del metodo e del sistema cooperativo Freinet raggiunsero un enorme successo. Successivamente, l'**espulsione dal Partito Comunista Francese nel 1953** per aver criticato pubblicamente l'educazione e le scuole sovietiche, e la **frammentazione del movimento degli insegnanti Freinet nel 1961**, che diede origine alla **Pedagogia Istituzionale**, segnarono un momento di crisi per il percorso di Freinet. L'introduzione del sistema Freinet in Spagna si deve a Jesús Sanz Poch, anche se il vero motore del movimento, prima in Spagna e poi in America Latina, fu Herminio Almendros.
Caratteristiche dell'Insegnamento di Freinet
Freinet fu influenzato nello sviluppo della sua ideologia educativa da Rabelais, Montaigne, Rousseau, Pestalozzi, Montessori e Piaget, tra gli altri. La progettazione del processo educativo che Freinet proponeva doveva essere **incentrata sul bambino**. Egli partiva dalla **fiducia nel bambino**, contribuendo a sviluppare il potenziale di ogni individuo. La chiave è che lo studente scelga di imparare, creda nelle attività che svolge e ne stabilisca il valore, il significato, la necessità e l'importanza. La scuola fornisce i mezzi per farlo, sotto il controllo degli insegnanti e delle autorità.
Principi Fondamentali
- L'**Educazione attraverso il lavoro** (educazione per l'azione) è uno dei principi fondamentali della pedagogia freinista, ma deve essere un **lavoro-gioco**, che corrisponda ai bisogni e agli interessi dei bambini.
- È necessario creare la giusta atmosfera di lavoro affinché il bambino sviluppi attività produttive e formative.
- Il **lavoro è organizzato in modo cooperativo** e suscita la fraternità nel gruppo di studenti. Questo è il fondamento della *Scuola Cooperativa*.
- Le classi sono organizzate attorno alla **stampa scolastica**: elaborazione di testi, giornale scolastico, corrispondenza interscolastica.
- Freinet utilizzò il metodo **sperimentale e dell'errore**: imparare a leggere leggendo, imparare a scrivere scrivendo, imparare a disegnare disegnando. Gli studenti devono fare, produrre, elaborare e verificare i risultati delle loro attività.
L'obiettivo è che i bambini **pensino facendo e facciano pensando**. Freinet criticava la scuola tradizionale, ma anche la *New School*. Chiamò il suo movimento **Scuola Moderna** per prendere le distanze da ciò che considerava una tendenza borghese.
La pedagogia Freinet è riassumibile come **rinfrescante, attiva, popolare, naturale, anti-capitalista, aperta, paidocentrica** (centrata sullo studente), **focalizzata sul lavoro, cooperativa e metodologica**. La ristrutturazione va oltre la *New School*, che era criticata per essere troppo teorica. Freinet sosteneva la **scuola pubblica popolare**, una scuola per il popolo, per le classi lavoratrici, che cercasse di servire gli interessi della gente.
Diverse Tendenze della Pedagogia Istituzionale
La cosiddetta **Pedagogia Istituzionale**, con le sue numerose correnti, emerse dalla scissione del **Movimento Freinet** nel **1961**. Gli insegnanti che si separarono dal gruppo ufficiale Freinet a Parigi, con Fernand Oury e Raymond Fonvieille alla testa, confluirono nel **Gruppo Tecniche Educative (GTE)**, che utilizzava come portavoce la rivista *Éducation et Techniques*. La discussione sulla Pedagogia Istituzionale iniziò con il colloquio di Montry nel febbraio 1962, con l'obiettivo di sistematizzare le idee educative emerse dopo la scissione del movimento Freinet.
Dopo il 1964, le discrepanze interne che esistevano fin dalla sua costituzione portarono il gruppo scissionista a dividersi a sua volta in tre sottogruppi:
- Il Gruppo di Ricerca, che riuniva la scuola materna;
- Il Gruppo di Studi Teorici (GET), controllato dai fratelli Oury;
- Il Gruppo Psicosociale (GP), controllato da R. Fonvieille.
La Pedagogia Istituzionale ebbe il suo sviluppo in Francia alla fine degli anni Sessanta attraverso due diverse correnti educative. Una di esse ha come rappresentante più noto **Lobrot**, la seconda **Fernand Oury** e **Aïda Vasquez**. Le due correnti, pur avendo punti in comune, sono molto diverse, ed è necessario chiarire le caratteristiche specifiche di ciascuna corrente della Pedagogia Istituzionale.
Antonio Gramsci (1891-1937): Cultura e Scuola Unica
Antonio Gramsci (1891-1937) fu un pedagogista italiano e uno dei pensatori marxisti più influenti. Abbandonò gli studi per dedicarsi alla politica. Fu militante prima socialista e poi comunista (di cui fu uno dei fondatori). Fu imprigionato nel 1926. In carcere, nonostante le difficili condizioni e la mancanza di mezzi, scrisse le sue riflessioni. Il suo interesse per la pedagogia aveva una motivazione **personale** (la preoccupazione per l'educazione dei suoi figli) e una **sociale** (la sua conoscenza della crisi sociale, politica e educativa del tempo).
Gramsci sosteneva che la cultura si fonda sull'uguaglianza tra gli uomini. **Tutti gli uomini sono intellettuali**, ma non tutti possono esercitare questo ruolo nella società.
Si oppose sia all'educazione basata sul liberalismo che all'autoritarismo, difendendo una via intermedia tra la disciplina rigida e la spontaneità. Nel pensiero di Gramsci, lo Stato deve avere un ruolo chiave nell'educazione attraverso una **scuola unica di formazione non classista** che garantisca pari opportunità e permetta agli studenti di formarsi come persone e di imparare a pensare, studiare e trattare. Questa scuola è concepita come **attiva e creativa**, mentre il ruolo dell'insegnante è fondamentale, poiché è richiesta **autorità e disciplina** per l'accesso all'autonomia personale.
Vasile Sujomlinski (1918-1970): La Scuola della Gioia
Vasile Sujomlinski (1918-1970) è considerato, insieme a Makarenko, il grande maestro del comunismo sovietico del XX secolo. Dopo gli studi per diventare insegnante, partecipò alla Seconda Guerra Mondiale, dove fu ferito da una granata, mentre la moglie fu torturata e uccisa dai nazisti, un fatto che lo segnò profondamente. *«Due sentimenti mi hanno incoraggiato e mi incoraggiano: amore e odio. Amore per i bambini e odio per il fascismo»*.
L'originalità delle sue opere risiede nell'attuazione della formazione marxista del personale docente. Non sviluppò un unico libro che riassumesse tutti i suoi pensieri. Le sue idee sono disperse in 30 libri e 500 articoli. Si basava sul *paidocentrismo* e sull'idealismo della *New School*. Sujomlinski riteneva che l'educazione dovesse basarsi sulla **felicità dei bambini**, sulla gioia nei loro giochi, nella loro immaginazione e nei loro desideri. Secondo questo autore, attraverso lo sviluppo personale, si mirava allo sviluppo della comunità e non viceversa.
Nel suo progetto di **Scuola della Gioia**, si preoccupava di sviluppare tutto il potenziale di ogni singolo studente attraverso la gioia, la felicità e la libertà, poiché un bambino triste non era in grado di apprendere. I bambini imparavano giocando in un impeto di lavoro e attività che egli chiamava **“campo di tensione”** o clima necessario per il lavoro, con la motivazione che permetteva ai bambini di studiare, ricercare e consultare, di propria iniziativa, senza ordini né disciplina. Per questo autore, la comunità è solo un mezzo per sviluppare l'uomo e la donna comunista.
Teorie della Riproduzione e Critica al Sistema Scolastico
Le opere *La Riproduzione* dei sociologi francesi **Bourdieu e Passeron**, e *L'école capitaliste en France* dei sociologi **Baudelot e Establet**, insieme alle teorie di **Althusser**, hanno in comune l'applicazione delle categorie e della metodologia marxista per un'analisi del sistema scolastico. La sintesi di questa scuola di pensiero, che ebbe molti seguaci, è la tendenza della scuola a **riprodurre la situazione di disuguaglianza esistente**.
Gli studenti sono costretti a ripetere il destino della propria classe sociale; l'inserimento degli allievi nella scuola perpetua le disuguaglianze sociali, anche se la scuola tenta di spiegare tali disuguaglianze tenendo conto della dotazione naturale degli individui.
Suchodolski: Educazione per una Nuova Civiltà
L'aspetto più interessante della teoria educativa del pedagogista polacco **Suchodolski** è che egli prepara i giovani per un **mondo futuro**, una nuova civiltà in cui non ci sono sfruttatori e sfruttati, basata sul rispetto per gli esseri umani, sulla critica e in cui è possibile la partecipazione sociale attiva e lo sviluppo di una vita culturale. L'insegnamento basato sul passato è inefficace perché limita la responsabilità e i valori dei giovani.
La proposta di Suchodolski include anche il lavoro concepito come auto-realizzazione. Egli propone l'unione delle lezioni **generali e professionali**, del **sociale e dell'individuale** in tutte le fasi della vita dell'uomo. La Nuova Civiltà a cui aspira deve incorporare lo sviluppo di tutti i poteri dell'uomo, sia intellettuali che morali e artistici, in un campo di cooperazione sociale.